La guerra in Ucraina è stata devastante per le famiglie e per i bambini. L’UNICEF e i suoi partner sono sul campo per fornire sostegno a chi ne ha bisogno

I bambini e le famiglie dell’Ucraina hanno sopportato più di sei mesi di crescente devastazione e sfollamento

I bambini continuano a essere uccisi, feriti e profondamente traumatizzati dalla violenza che li circonda.

Scuole, ospedali e altre infrastrutture civili da cui dipendono continuano a essere danneggiate o distrutte.

Le famiglie sono state separate e le vite strappate.

L’UNICEF era presente in Ucraina prima dello scoppio della guerra e nelle settimane e nei mesi successivi è rimasto e ha fornito aiuti.

Siamo al fianco dei bambini ucraini e continueremo a lavorare con i nostri partner per sostenerli durante la guerra e oltre.

Sostenere il lavoro dell’UNICEF per i bambini in Ucraina

Più di 5,5 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria perché continuano a subire le conseguenze mortali di una guerra brutale che non hanno causato loro.

La guerra ha scatenato sfollamenti su una scala e una velocità mai viste dalla Seconda Guerra Mondiale, con un impatto di vasta portata in tutta la regione e oltre.

A metà settembre 2022, in Europa erano stati registrati più di 7,2 milioni di rifugiati provenienti dall’Ucraina, mentre altri milioni di persone erano sfollate all’interno del Paese.

Gli sfollamenti su larga scala che si stanno verificando potrebbero avere conseguenze durature per le generazioni a venire.

I bambini che fuggono dalla guerra in Ucraina sono a maggior rischio di traffico e sfruttamento di esseri umani.

Nel frattempo, gli attacchi con armi esplosive nelle aree urbane popolate hanno causato vittime civili, tra cui bambini, e danni considerevoli alle infrastrutture e ai servizi essenziali.

Dopo otto anni di conflitto nell’Ucraina orientale e l’escalation di violenza del febbraio 2022, le famiglie sono sotto shock, cercano disperatamente sicurezza e hanno bisogno di accedere a servizi essenziali – tra cui salute, istruzione, protezione, acqua e servizi igienici – e a forniture salvavita.

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Fonte dell’articolo:

UNICEF