Lamezia Terme, aggressione a medico di famiglia da parente di paziente vaccinato per sospetto effetto avverso

L’aggressione di un medico di famiglia da parte di un parente di paziente vaccinato, che ha lamentato un sospetto effetto avverso alla vaccinazione, ha suscitato la giusta indignazione da parte del sindacato FISMU, che ha stigmatizzato l’accaduto

Aggressione a medico di famiglia, la nota FISMU

Il 19 aprile – vi si legge -, “a Lamezia Terme, un medico di famiglia è stato aggredito, nel suo ambulatorio, dal familiare di un paziente per una possibile reazione avversa al vaccino contro il Covid19. L’episodio è stato denunciato alle autorità.

Il segretario nazionale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti, Francesco Esposito, ha immediatamente espresso solidarietà al collega: “Ora basta. Non è accettabile che si aggrediscano i medici oltretutto nel pieno della campagna di vaccinazione.

In una grave situazione di emergenza, serve l’impegno di tutti e la collaborazione della cittadinanza.

Un possibile effetto avverso non può essere la giustificazione della violenza: i medici sono in prima linea per prendersi cura dei pazienti, non per essere i capri espiatori dell’intolleranza”.

“Infine – conclude Esposito – vogliamo fare un appello alle istituzioni affinché si stringano a sostegno del medico di famiglia aggredito e di tutti i medici.

Ma anche un invito a trasmettere agli italiani l’importanza della vaccinazione e la sicurezza del vaccino”.

Per approfondire:

Vaccino, Figliuolo: “Nei prossimi 10 giorni arriveranno 5 milioni di dosi”

Fonte dell’articolo:

Sito ufficiale FISMU

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