Lidocaina endovena e ischemia acuta degli arti

Da un recente articolo pubblicato su Emergency Medicine Journal è emerso come la lidocaina endovena possa essere utilizzata per il trattamento del dolore da ischemia acuta degli arti

Il dolore da ischemia critica degli arti è notoriamente molto intenso e numerosi farmaci sono impiegati per il suo trattamento, ma non sempre sono in grado di alleviare in modo rapido e completo le sofferenze di questi pazienti.

Certamente tra le categorie di medicamenti più frequentemente usati troviamo gli oppioidi. D’altro canto esistono studi che hanno evidenziato l’utilità della lidocaina endovena in alcune situazioni cliniche quali:

-dolore nel paziente diabetico
-dolore post-operatorio della chirurgia addominale
-dolore neoplastico

Nello studio pubblicato su Reg Anesth Pain Med nel 2010 dal titolo Intravenous lidocaine reduces ischemic pain in healthy volunteers era stato dimostrato che la lidocaina endovena, in volontari sani, è in grado di ridurre il dolore ischemico causato da un bracciale applicato agli arti. Sino ad ora però nessuno avverava sperimentato l’uso di questo farmaco in pazienti affetti da ischemia acuta degli arti.

Con queste premesse è stato condotto uno studio randomizzato in doppio cieco in un ospedale al alta intensità di cure di Teheran nel periodo compreso tra ottobre 2012 e dicembre 2013

Criteri di inclusione:
-età maggiore di 15 anni
-evidenza clinica di ischemia critica di un arto in base al riscontro di dolore, pallore, parestesia, paralisi di un arto in cui non sia palpabile il polso

Criteri di esclusione
-storia di abuso o terapia endovena con oppioidi
-distress respiratorio
-pressione arteriosa < 100 mm Hg
-trauma
-alterato livello di coscienza
-demenza o latri disturbi neurologici
-condizioni cardiache o respiratorie che controindicassero l’uso di lidocaina o morfina
-allergia ai farmaci usati nello studio

Dopo una prima selezione di 63 pazienti, vennero considerati eleggibili per lo studio e quindi randomizzati 40 pazienti: 20 per ogni braccio, a cui vennero somministrati o lidocaina 2mg/kg o morfina 0.1 mg/kg entrambe nell’arco di 5 minuti.
A ogni singolo paziente fu chiesto di definire la VAS prima, dopo 15 e 30 minuti dall’inizio dell’infusione.
Nei casi in cui non vi fosse una modificazione della VAS iniziale dopo 3o minuti il paziente venne trattato con del fentanyl endovena al dosaggio 1–2 microgram/kg(μgr/kg). Il dosaggio adeguato in base all’effetto terapeutico.
L’età media dei due gruppi e la VAS di base era simile. Nel gruppo morfina vi erano 13 maschi e 7 femminine in quello lidocaina rispettivamente 11 e 9

Risultati

Dopo 15 minuti la VAS risultò inferiore nel gruppo lidocaina (mean difference between groups 1.25 (95% CI 0.095 to 2.405) lo stesso si verifico a 30 min (mean difference between groups 2.25 (95% CI 1.218 to 3.282).
La VAS a 30 minuti rimase immodificata in 4 pazienti del gruppo morfina così venne inviata l’infusione con il fentanyl
Nessun effetto collaterale importante venne rilevato in entrambi i gruppi , in particolare, i pazienti trattati con lidocaina non svilupparono parestesie periorali, confusione, nausea, aritmie, oipotensione.

Limitazioni

Gli autori sottolineano alcune limitazioni del loro studio:

-la lidocaina non venne somministrata attraverso un dispositivo elettronico di infusione: in questo modo non è stato possibile correlare l’effetto analgesico con il livello plasmatico del farmaco
– acausa della patologia e della conseguente necessità di trattamento chirurgico in tempi brevi, non è stato possibile estendere il follow-up oltre i 30 minuti
-le dimensioni del campione non sono sufficienti per valutare in modo adeguato gli effetti collaterali , il cui studio viene suggerito meritevole di approfondimento attraverso la valutazione di campioni numericamente adeguati.

Gli autori dello studio concludono che la lidocaina endovena è efficace nel ridurre il dolore provocato dall’ischemia acuta degli arti. Quando comparata con gli oppiacei produce un più rapido ed efficace trattamento analgesico e , con le limitazioni sopra esposte, rappresenta un trattamento sicuro e gravato da bassi effetti collaterali.

Fonte: http://empills.com/

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