MOAS all'audizione parlamentare sui soccorsi nel Mar Mediterraneo

Anche il MOAS ha partecipato, il 4 Maggio scorso, all’audizione parlamentare sulle operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo; molti gli argomenti trattati tra cui spiccano le domande su eventuali contatti tra MOAS e realtà libiche che potrebbero essere ricondotte agli scafisti e la questione della navigazione in acque territoriali libiche.
Ecco il comunicato stampa della Migrant Offshore Aid Station redatto per l’occasione.

I rappresentanti  di  MOAS si sono presentati oggi davanti al Comitato Schengen e alla Commissione Difesa del Senato per rispondere alle domande nel quadro delle attuali indagini conoscitive riguardanti i flussi migratori nel Mediterraneo, i controlli alle frontiere e il ruolo delle ONG di Ricerca e Soccorso in mare. 

Nello stesso momento, l’equipaggio a bordo della Phoenix era impegnato in diverse operazioni di soccorso in cooperazione con altre ONG presenti nell’area.
Durante le audizioni, i rappresentanti MOAS responsabili degli aspetti  amministrativi, operativie finanziari hanno presentato l’organizzazione prima di rispondere alle domande poste dai parlamentari. Il rappresentante delle operazioni di MOAS, Ian Ruggier, interrogato in merito al processo decisionale nella conduzione delle nostre operazioni SAR, ha chiarito che: “L’MRCC di Roma ha de facto la responsabilità del coordinamento di tutte le operazioni di soccorso nel Mediterraneo Centrale”, e che MOAS ha agito seguendone le direttive dall’inizio delle proprie operazioni nel 2014.
Le domande su eventuali contatti fra MOAS e altri soggetti in Libia sono state categoricamente respinte dai nostri rappresentanti. Alla domanda se le navi MOAS siano mai entrate nelle acque territoriali libiche, è stato chiarito che il limite delle acque territoriali è stato oltrepassato in rari casi di grave emergenza, ed esclusivamente dopo aver ricevuto specifiche istruzioni dal MRCC di Roma e con il benestare delle autorità Libiche.

MOAS ha affrontato le audizioni con lo stesso spirito di trasparenza e collaborazione che è sempre stato adottato nei confronti di istituzioni nazionali ed europee, media e donatori.
A seguito alle audizioni, speriamo che l’attenzione venga finalmente riportata sull’attuale crisi umanitaria, e che vi sia l’impegno concreto per trovare quelle soluzioni sostenibili, legali e umanitarie di cui centinaia di migliaia di persone hanno disperato bisogno. Da parte sua, MOAS continuerà a condurre le operazioni SAR nel Mediterraneo finché ci saranno vite umane in pericolo.
Regina Catrambone, Co-fondatrice e Direttrice MOAS, ha affermato:“Siamo consapevoli che la ricerca e il soccorso in mare non siano la soluzione alle sfide complesse poste dal fenomeno migratorio di massa. MOAS ha ripetutamente chiesto di trovare soluzioni alternative sicure e durature. Adesso i leader nazionali ed europei devono fare la loro parte e fornire quelle alternative”.
MOAS è una ONG dedicata a prevenire l’inutile perdita di vite in mare fornendo servizi professionali di ricerca e soccorso sulla rotta migratoria più letale al mondo: il mare.
Fondata inizialmente come iniziativa privata nel 2014, MOAS è stata la prima ONG a pattugliare il Mediterraneo al fine di salvare migranti e rifugiati che intraprendono il pericoloso viaggio dalla Libia all’Europa. Da allora MOAS è divenuta un’organizzazione internazionale che ha salvato ed assistito oltre 35.000 uomini, donne e bambini nel Mediterraneo Centrale e nel Mar Egeo. Attualmente MOAS sta conducendo la sua quarta missione di Ricerca e Soccorso nel Mediterraneo Centrale, lanciata lo scorso 1 Aprile.

È anche possibile visualizzare la registrazione dell’audizione.
Già in passato abbiamo affrontato il tema dei soccorsi in mare e parlato dell’attività di MOAS, anche in collaborazione con Croce Rossa Italiana. Trattando delle attività di soccorso, fino ad arrivare alle accuse mosse dal M5S.

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