Parto in ambulanza, sugli scudi la Pubblica Assistenza di Santa Croce sull’Arno: gran bel lavoro, ragazzi!

Parto in ambulanza, non una novità ma…ehy, sta diventando un’abitudine!

 

A parte gli scherzi (ma data la gioiosità della notizia, un po’ è concesso), congratulazioni ai volontari della Pubblica Assistenza di Santa Croce sull’Arno (cui abbiamo scippato inopinatamente una foto), protagonisti di questa bella storia di preparazione all’emergenza e umanità.

PARTO IN AMBULANZA IN TRE, ARRIVO IN QUATTRO!

Nella serata del 31 maggio, infatti, attorno alle 20, una coppia di Sant Croce sull’Arno ha chiamato il 118 per trasportare la futura mamma (o passata, avendo già due marmocchi all’attivo) in sala parto.

Un trasporto inizialmente non complicato, quello che si prospettava.

Se non fosse per il fatto che in queste situazioni l’unico aspetto prevedibile è l’imprevedibilità: di lì a poco è stato chiaro che sarebbe stata necessaria una sosta.

La rotatoria dell’uscita di Ponte a Elsa, sulla Fi-Pi-Li ha in tal senso fatto da levatrice.

Un protagonista, ma il plauso è da estendere a tutto quel gruppo di soccorritori, è stato l’infermiere del 118 di Empoli, Silvno V.: tre decenni di carriera tra Pronto soccorso e 118, ha affrontato la situazione da vero professionista.

E non che fosse semplice: il nascituro aveva il cordone ombelicale attorcigliato attorno al collo, ed era quindi in una condizione di rischio.

L’infermiere ha praticato la manovra necessaria e tutto è finito bene.

Naturalmente, terminato il parto vero e proprio, mamma e figlio sono stati trasportati di volata in ospedale, accolti dagli applausi dei membri del personale medico-sanitario.

PARTO IN AMBULANZA, I PUNTI NASCITA E LA PREPARAZIONE DEGLI EQUIPAGGI 118

Quando qualche anno fa il governo in carica decise la chiusura di molti punti nascita, ledendo a nostro avviso un diritto fondamentale della donna, ci siamo interrogati su quali conseguenze avrebbe avuto la decisione sul sistema 118 (i link sono in coda).

Ad oggi non è possibile trarre una conclusione, in merito. Ma certamente un’altra è facilmente deducibile: abbiamo dei soccorritori dannatamente preparati e accorati. Da Empoli una semplice, ennesima, conferma.

PER APPROFONDIRE:

PARTORIRE IN AUTOAMBULANZA, I DUE CASI DI POCHI GIORNI FA

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