Procedure anti-Ebola, ecco la circolare pubblicata in Veneto

Rientra l’allarme Ebola a Padova, in Veneto, dove due persone erano state sottoposte a isolamento per la paura di un contagio. Le persone sono state sottoposte a tutti i test necessari, e sono tutti risultati negativi alla malattia epidemica che sta flagellando l’Africa centro-occidentale. Uno dei due malati è risultato positivo invece alla malaria. L’altro invece non ha l’Ebola, ma un’altra forma epidemica con febbre e sintomi simili all’ebola.

Il Settore Igiene Pubblica e Prevenzione del Veneto ha inviato a tutte le aziende sanitarie il protocollo contenente le prime indicazioni operative di risposta regionale per la prevenzione dall’Ebola. 

Il protocollo illustra inoltre le tipologie di intervento che devono essere attivate a fronte dei casi sospetti, possibili e probabili, anche in riferimento alla diagnosi differenziale con le altre malattie infettive febbrili di importazione quali la malaria. Interventi messi in atto in queste ore dall’Azienda ospedaliera di Padova, che sta seguendo le linee generali emanate dal Ministero della Salute e quelle presenti nel bollettino informativo della Regione Veneto, che mette in guarda sui rischi e sull’evoluzione del contagio nel mondo.

Situazione Clinica

L’insorgenza di malattia da virus Ebola (EVD) è improvvisa e i sintomi iniziali includono una forma simil-influenzale con febbre, dolore muscolare (mialgia), affaticamento (astenia), cefalea e faringodinia. Successivamente insorgono sintomi e manifestazioni cliniche in diversi organi.
I sintomi possono essere di tipo gastrointestinale (vomito, diarrea, anoressia e dolore addominale), neurologico (cefalea, confusione, esaurimento neuromuscolare), vascolare (arrossamento congiuntivale/faringeo), cutaneo (rash maculo-papulare) e respiratorio (tosse, dolore toracico, dispnea) (Figura 5). Dopo la prima settimana di malattia più della metà dei pazienti può presentare manifestazioni emorragiche: diarrea sanguinolenta, epistassi, ematemesi, petecchie ed ecchimosi. Alcuni pazienti sviluppano emorragie interne ed esterne abbondanti e coagulazione intravascolare disseminata.
I pazienti nella fase finale della malattia muoiono per un quadro clinico di tachipnea, anuria, shock ipovolemico e insufficienza multi-organo (patogenesi riassunta in Figura 6). Il tasso di mortalità per Zaire Ebolavirus (EBOV) è stimato tra il 50 e il 90%.

Modalità di trasmissione
I Virus Ebola sono altamente trasmissibili attraverso il contatto diretto con sangue infetto, secrezioni, tessuti, organi o altri fluidi corporei di persone infette, vive o morte.
La modalità principale di contagio è il contatto diretto interpersonale, indipendentemente da come il caso indice sia stato infettato.
Si trasmette per:
• contatto diretto interpersonale attraverso cute non integra e mucose
• contatto con sangue, secrezioni, organi o altri fluidi di persone infette
• rapporti sessuali con persone infette (nello sperma il virus resta fino a 7 settimane dalla guarigione dei sintomi)
• contatti con animali infetti morti o viventi, ad esempio, primati (scimmie e scimpanzé), pipistrelli, antilopi, istrici
• caccia e macellazione di animali selvatici

 

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