Promemoria per l’assistenza all’elisoccorso in sicurezza

L’elisoccorso non è un’equipe che agisce in autonomia rispetto all’ambulanza. I soccorritori – oltre al ruolo di supporto nel momento dell’intervento – hanno altri compiti importanti da svolgere quando l’elisoccorso arriva e quando riparte. E si tratta di compiti vitali per la sicurezza del velivolo che deve atterrare e decollare.

Quando è necessario l’intervento di un’equipe medica avanzata in luogo remoto, la Centrale Operativa attiva l’elisoccorso. Un mezzo speciale e prezioso per tutti quegli interventi d’emergenza che richiedono tempestività e capacità professionali specifiche. Sull’elisoccorso infatti è presente un medico, un infermiere, più un tecnico del Soccorso Alpino , il pilota e il secondo pilota (a seconda delle regioni però i capitolati di esercizio e la composizione dell’equipaggio varia).

Prima di tutto: ha sempre ragione il Pilota

Quando l’elicottero arriva sul target, cioè nel posto dove è stato richiesto il suo intervento, il pilota ha già fatto molti lavori di ricerca e verifica di tanti fattori. La meteo, l’orografia, eventuali postazioni di atterraggio già codificate (come i campi da calcio) sono stati verificati dall’equipaggio prima della partenza. Ciò che determina la durata di una missione di volo infatti non è tanto il tempo di navigazione (spesso di pochissimi minuti per coprire anche 100 chilometri) quanto il tempo di pianificazione della missione stessa, la verifica delle condizioni di volo e di atterraggio. Questo deve far capire al soccorritore che il pilota sa già cosa fare e – se gli servono informazioni – chiede, domanda. Le comunicazioni radio con l’ eliambulanza vengono solitamente effettuate nel rispetto delle istruzioni operative di ogni centrale, che danno un canale di comunicazione diretta aperta. Solo in caso di problemi la Centrale Operativa fa da “rimando” con l’ambulanza sul posto. In ogni caso è l’autista soccorritore che deve sapere come dare informazioni e che tipo di informazioni comunicare.

Precisione e termini sintetici. Parola d’ordine per l’elisoccorso: chiarezza

Ciò che potrebbe servire al pilota da terra sono una serie di indicazioni sulla sicurezza del luogo d’atterraggio. Poniamo di essere ai margini di una foresta in montagna, magari in Appennino dove le condizioni sono mutevoli da valle a valle. Per la sicurezza del luogo di atterraggio verranno richiesti:

  • Meteo: stimare e riportare visibilità e base delle nubi
    (prendere come riferimento i monti circostanti)
  • Terreno: deve essere compatto e asciutto; no fango, erba alta o pendenze superiori al 10%
    (prendere come riferimento l’erba del campo da calcio, solitamente perfetta per un buon atterraggio)
  • Dimensioni: l’area deve essere un quadrato ampio e libero da ostacoli per almeno 30 metri su ogni lato.
  • Gestire ostacoli mobili (gru o piattaforme aeree) oggetti soggetti a volare nel flusso (gazebi non ancorati), lamiere, teli, cartelli, striscioni
    (guardarsi attorno, un cantiere edile nei pressi della zona di atterraggio va segnalato al pilota)
  • Segnalare costruzioni, tralicci e pali molto alti (come le antenne per i ripetitori)
  • Cavi e fili: segnalare via radio o tramite centrale la presenza di linee elettriche e telefoniche, teleferiche e tiranti
  • Circoscrivere l’area: la zona deve essere interdetta a pubblico e traffico.
  • Brown-out e white-out: bagnare la zona se polverosa, segnalare la presenza di neve farinosa
  • Fermare il traffico se la zona di atterraggio è nelle vicinanze di una strada aperta
    (Come per l’area di atterraggio, anche qui servono almeno 30 metri di distanza)
  • La responsabilità della scelta del luogo di atterraggio è del pilota, e in caso di emergenza non servono autorizzazioni
  • Mantenere SEMPRE un operatore in ascolto radio per guidare e rispondere alle richieste dell’elicottero

 Guidare l’elicottero sul target: poche indicazioni sul linguaggio aeronautico

  • Contatto radio: comunicare alla centrale quale ambulanza è impegnata o in arrivo
  • Indicazioni all’elicottero: fumogeno, metodo dell’orologio, particolari orografici o costruzioni
    Questa è una delle cose più difficili ma – una volta compresa – delle più semplici. Usate il metodo dell’orologio solo quando lo avete compreso bene. Quando vedete l’elicottero, immaginatelo al centro di un orologio, con la prua indirizzata verso il mezzogiorno (ore 12). Voi sarete in una posizione differente. Immaginate di essere al posto del pilota e ditegli a che “ora” vi può vedere. Nella foto a fianco, il target (la piazzola di atterraggio) è a ore 10 rispetto al pilota. 
  • Elicottero con il target in vista, segnalare atterraggio con braccia alzate e spalle al vento
https://youtu.be/zXjlKn2qBe8

Atterraggio dell’elicottero:

  • Persone e mezzi restano a distanza dall’area di atterraggio
  • Ambulanze e altri mezzi tengono le porte chiuse
  • Flusso: gestione di tutti gli oggetti che possono essere danneggiati o volare
  • Proteggere occhi e vie aeree
  • Far chiudere le finestre
  • Allontanare gli animali
  • Aspettarsi un flusso importante (mantenere l’equilibrio accucciandosi al suolo)
  • Non arrampicarsi su scale o altre strutture
  • Atterrato l’elicottero, nessuno si avvicina all’elicottero; l’equipaggio sanitario sbarca dall’elicottero e raggiunge il paziente

 A rotori fermi iniziano a muoversi i soccorritori: come?

  • L’ambulanza si avvicina solo sotto indicazioni del tecnico di bordo. Se il terreno è fangoso, l’ambulanza resta a distanza del punto di atterraggio
  • L’ambulanza si allontana dal punto di atterraggio ma lascia la zona dell’evento solo a decollo effettivamente avvenuto con paziente a bordo

 In caso di atterraggio in autostrada: situazioni particolari e problematiche

  • In caso di incidente in autostrada l’elicottero atterra solo a traffico fermo su entrambe le carreggiate
  • nessuno resta nei pressi del punto di atterraggio, sia sulla carreggiata che oltre il guard-rail
  • impedire che mezzi o persone si avvicinino al punto di atterraggio
  • atterrato l’elicottero, nessuno si avvicina, l’equipaggio sanitario raggiunge il paziente
  • l’elicottero non spegne i motori e ridecolla
  • comunicare, gestire e segnalare pericoli come nei punti precedenti
  • l’elicottero atterra nuovamente per imbarcare il paziente

E se devo partecipare all’imbarco del paziente, cosa faccio?

In caso di atterraggio in autostrada, potrebbe essere chiesto ai volontari di partecipare all’imbarco del paziente sull’elicottero. Bisogna sempre ricordare che:

  • Non vengono fatti trasbordi da una barella all’altra sottobordo all’elicottero
  • L’equipaggio sanitario si occupa della preparazione del paziente per l’imbarco dell’elicottero e gestisce l’avvicinamento dell’elicottero che mantiene i rotori in moto
  • I volontari impegnato nel trasporto sottobordo, non si staccano dalla barella (o spinale) e non abbandonano il gruppo di propria iniziativa
  • Ad imbarco ultimato i volontari non si allontanano di propria iniziativa dall’elicottero ma lo fanno solo quando gestiti e accompagnati fisicamente dall’equipaggio (tecnico o soccorritore alpino)
  • Si avvicinano e allontanano in direzione del muso dell’elicottero o in vista del personale di sicurezza e in ogni caso evitando la zona della coda
  • Evitare l’eventuale pendenza in salita
  • Abbassare la testa
  • Non saltare
  • Non correre
  • Non scavalcare ostacoli (guard-rail e recinzioni)
  • Non gesticolare con le braccia alte
  • Gestire oggetti lunghi o che possono volare
  • Una volta allontanati, non ci si avvicina nuovamente all’elicottero neanche in caso si siano dimenticati documenti, cambio spinale o qualsiasi altra cosa

Questo articolo è stato realizzato grazie ai testi scritti da Riccardo de Matteis, pilota nel gruppo Pegaso 3 di Massa Carrara, per il corso di avvicinamento all’elisoccorso HEMS Congress 2015

 

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