Russia, le sanzioni si abbattono sulla salute dei cittadini: molti farmaci a rischio, code in farmacia

La guerra tra Russia ed Ucraina ha determinato sanzioni che hanno ripercussioni anche per la salute dei cittadini russi: molti farmaci prodotti all’estero sono a rischio, e serpeggia una certa comprensibile preoccupazione

Guerra tra Russia ed Ucraina, farmaci a rischio: ecco perché

La produzione di molti farmaci prescritti in Russia hanno componenti o produzioni all’estero, e questo ne impedisce il rifornimento alle farmacie russe, non fosse altro per l’impossibilità dei pagamenti.

Farmaci come il Biseprololo (un farmaco cardiologico che riduce l’aritmia), la nistatina (un agente antimicotico), l’aciclovir (un agente antivirale), nonché il ampiamente pubblicizzato Ambrobene (assunto con la tosse) sono quasi impossibile da ottenere.

Inoltre, nella diffusissima rete di farmacie Bud Zdorov, al momento della prenotazione online, alcuni farmaci sono risultati esauriti: sono rimaste solo “riserve” nelle farmacie.

Davanti alle quali, per inciso, si sono formate lunghe code.

Le persone si stanno affrettando ad acquistare medicinali importati.

In relazione alle sanzioni entrate in vigore in Russia, le persone temono di rimanere senza medicinali importati, da cui spesso dipende la loro vita

O temono che il loro costo aumenti in modo significativo (l’aumento per ora si attesta attorno al 10% mediamente).

Dal 1° marzo, giorno di entrata in vigore della nuova legge in materia, i medici sono tenuti ad indicare sulle prescrizioni scritte la data di scadenza e il grado di urgenza.

Una prescrizione contrassegnata “statim” (immediatamente) dovrà essere servita entro un giorno lavorativo dal momento in cui il paziente contatta la farmacia e quelle contrassegnate “cito” (urgentemente) entro due giorni lavorativi, affermano fonti ufficiali. 

Contestualmente, secondo la nuova legge, i farmaci che rientrano nella gamma minima di medicinali verranno rilasciati entro 5 giorni.

Una volta esaurite le scorte nei magazzini, il rischio è la penuria o il mercato nero.

Sanzioni alla Russia: 44 farmaci potrebbero scomparire presto

Periodicamente, i produttori di farmaci chiedono al Ministero della Salute russo una dichiarazione per terminare la licenza di un particolare prodotto.

Tuttavia, l’ultimo documento del ministero della Salute sulla risoluzione delle licenze si è rivelato spaventosamente grande.

Contiene 44 farmaci e 4 sostanze farmaceutiche.

Tra i medicinali ci sono sia quelle russi che europei, oltre a diverse droghe dagli Stati Uniti e dall’India.

Ecco un elenco di alcuni farmaci che potrebbero presto uscire dagli scaffali russi: Candibene (clotrimazolo), Ambrosan (Ambroxol), prodotto da PRO.MED.CS Praga a.o. (Repubblica Ceca), Mamifol (acido folico), produttore Italfarmaco S.p.A (Italia), Rinivir (oseltamivir), produttore CJSC Santonika (Lituania); “Flexen” (ketoprofene), produttore “Italfarmaco S.p.A” (Italia); “Kordinorm” (bisoprololo), produttore “Catalent Germany Schorndorf GmbH” (Germania) e altri.

L’indicazione data ai cittadini è da un lato di mantenere la calma, senza farsi prendere dal panico, dall’altra di fare scorta dei farmaci ritenuti essenziali prima del loro esaurimento.

Nelle guerre, da sempre, a pagare il prezzo più alto sono immancabilmente i soggetti deboli, in questo caso i malati russi.

Un aspetto mai troppo considerato dai leader politici di ogni parte del mondo.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Newizv

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