Valcanale, sciatore soccorso dal CNSAS - fotogallery

ARDESIO (BG) – A causa di una probabile frattura alla caviglia sinistra, mentre stava partecipando a una competizione sportiva di sci-alpinismo in località Valcanale, un ragazzo del 1988, residente nella bergamasca Valserina, ha dovuto interrompere la gara, proprio nel giorno di Pasquetta. È stato subito richiesto l’intervento del Soccorso alpino, che si trovava già sul posto per prestare assistenza durante la manifestazione. Come spesso accade, soprattutto in occasione di grandi eventi, in cui è possibile che si verifichino situazioni di emergenza, i tecnici del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) si organizzano per essere presenti lungo il percorso e ridurre al massimo i tempi d’intervento. L’incidente è avvenuto a una quota di circa 2000 metri e la chiamata da parte della Centrale operativa è giunta intorno alle 10:15 di stamani. Le condizioni meteorologiche impedivano però l’arrivo dell’eliambulanza, perché il cielo era coperto e la visibilità ridotta, anche se non stava piovendo o nevicando. In questi casi, è fondamentale l’operatività delle squadre territoriali, in quanto sono le uniche in grado di raggiungere le persone da soccorrere, a piedi o con mezzi appropriati, quando l’elicottero non può farlo, per diverse ragioni. Otto in tutto i tecnici impegnati nell’operazione, appartenenti alla VI Delegazione Orobica, sempre affiancati dal responsabile tecnico del percorso di gara, che è anche una guida alpina. Dopo avere raggiunto e messo in sicurezza il giovane, lo hanno caricato su un particolare tipo di barella, chiamata UT 2000, simile a un toboga ma molto più facile da trasportare in salita e pratica da montare. Il ragazzo è stato trasportato a valle.

ROGNO (BG, 26/03) – Intervento oggi pomeriggio a Rogno, Alto Sebino Bergamasco. Un alpinista bresciano, nato nel 1968, D.T. le iniziali, è caduto mentre stava risalendo una parete di roccia in località Pilastro dei Pitoti, lungo la via “Gorby Ronnie”. Era il primo in cordata ma la fettuccia da rinvio si è sfilata. L’uomo è precipitato per circa venti metri, urtando la roccia, ed è rimasto ferito. Illeso invece il compagno, che ha subito dato l’allarme. La Centrale operativa del 112 ha inviato sul posto l’eliambulanza, decollata da Bergamo, insieme con i tecnici della V Delegazione Orobica di turno al Centro operativo di Clusone, intervenuti a supporto. La richiesta di soccorso è arrivata intorno alle 14:20. L’équipe medica, sempre a bordo dell’elicottero, insieme con il T.E. (tecnico di elisoccorso) del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) ha raggiunto il ferito, che è stato messo in sicurezza e recuperato per mezzo del verricello, per il successivo trasporto all’ospedale di Bergamo. I tecnici delle squadre da terra hanno infine accompagnato l’altro alpinista alla base.

 

BERGAMO (23/03) – Tre interventi in poche ore, due dei quali al buio, per i tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino. Dopo il primo, avvenuto nel pomeriggio di ieri a Rogno (BG), per soccorrere un alpinista caduto in parete, alle 19:00 è giunta un’altra richiesta d’intervento da parte della Centrale operativa di SOREU (Sala Operativa Regionale dell’Emergenza Urgenza). Un uomo di Seriate (BG), di 60 anni, è precipitato con il parapendio, mentre stava praticando questa attività sportiva nei pressi del campo-volo di Roncola. In seguito alla caduta per una ventina di metri, lungo un pendio ripido, ha riportato diversi traumi; è comunque sempre rimasto cosciente. Le squadre territoriali del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) lo hanno raggiunto subito; dodici i tecnici impegnati nell’operazione. Sul posto anche i Carabinieri, i Vigili del fuoco e la Croce Rossa. Nel frattempo, l’uomo era stato assistito dai presenti, coperto con abiti caldi e un telo termico, in attesa dei soccorsi. È stato messo in sicurezza e trasportato con barella portantina per circa mezz’ora, fino all’ambulanza, che attendeva in paese.

L’attivazione per l’ultimo intervento è arrivata alle ore 19:40. Un uomo di 60 anni, residente a Lovere, uscito di casa per un giro in motocross, si è trovato in difficoltà: era in una zona boscosa e impervia, non riusciva più a proseguire e quindi ha deciso di abbandonare il mezzo e di procedere a piedi. Non era però in grado di capire dove si trovasse e, anche a causa del buio, aveva perso l’orientamento. Dopo avere cercato invano una via per il ritorno, ha pensato di chiedere aiuto e ha telefonato al 112. L’operatore CNSAS di turno, dopo avere ricevuto la richiesta è entrato in contatto con l’uomo e ha cercato di capire quali fossero le sue condizioni: era illeso ma disorientato e molto affaticato, al punto di non essere in grado di rientrare da solo. Grazie alle informazioni fornite e alla meticolosa conoscenza dei luoghi, è stato accertato che la zona era quella della Val Gola, sopra il paese di Rogno. Le squadre territoriali sono partite immediatamente, sei i tecnici impegnati, mentre altri erano in sede pronti a intervenire in caso di necessità. La località San Vigilio è stata scelta come base di partenza per le operazioni di ricerca. Poco dopo, verso le 20:30, è arrivata la comunicazione che un conoscente dell’uomo lo aveva raggiunto e lo stava riaccompagnando a piedi, dove era parcheggiato il fuoristrada. Si è trattato di un rientro lungo, con alcune ore di cammino, perché l’uomo era sfinito. Le sue condizioni erano comunque nel complesso buone. Il Soccorso alpino è sempre rimasto in contatto telefonico con loro, fino alle 23:30 circa, quando sono rientrati e l’intervento si è concluso.

N.B.

Informazioni come età, provenienza delle persone coinvolte o altro sono comunicate quando è possibile farlo e solo se si tratta di informazioni verificate. A volte non è possibile in tempi brevi, per ragioni legate alla complessità dell’intervento e alle modalità di rilevamento dei dati.

 
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