POSTER IRC - L'arresto cardiaco nello sport. I dati della Regione Lombardia e l'importanza della defibrillazione precoce

Premessa: Presentando questo importante studio visto al congresso IRC di Parma del 2015 e in vista del prossimo congresso IRC 2016 che si svolgerà a Milano vogliamo porre l’attenzione su questa frase, scritta nelle conclusioni: “La percentuale di ritmi defibrillanti risulta estremamente elevata rispetto ad un confronto con la popolazione lombarda, condizionando più favorevolmente l’esito delle prime 24 ore”. Una frase che significa che in ambito sportivo la defibrillazione precoce è uno strumento salvavita straordinario e che deve essere incentivata in ogni modo, come oggi in Italia solo Regione Lombardia sta facendo. Dati così chiari e puntuali non possono far altro che portare ad una rinnovata spinta nella richiesta che il defibrillatore diventi un dispositivo obbligatorio in tutte le strutture sportive nazionali.

 

L’ARRESTO CARDIACO NELLO SPORT: RACCOLTA DATI IN REGIONE LOMBARDIA

AUTORI: Guido Francesco Villa – AREU Lombardia, Veronica Minoretti – Università degli studi di Pavia, Cristina  Frigerio – SOREU Metropolitana AREU

 

INTRODUZIONE

 

La morte improvvisa da sport (MIS) è definita come “ una morte che avvenga entro un ora dagli inizi dei sintomi acuti, in coincidenza temporale con l’attività sportiva ed in assenza di cause esterne atte di per sé a provocarla”.

Nella loro identificazione e valutazione devono essere quindi escluse le morti che avvengono per traumi, errori tecnici, assunzione di farmaci compresi quelli correlati con il doping.

Secondo i pochi dati attualmente disponibili in letteratura, in Italia l’incidenza della MIS nella popolazione generale è molto bassa, in media 0,5 a 2 casi all’anno ogni 100.000 abitanti, e rappresenta solo una piccola percentuale (0,5-5%) di tutte le morti improvvise. Sono colpiti in prevalenza sportivi maschi con età compresa fra i 18 e i 50 anni, praticanti sport ad elevato impegno cardiovascolare secondo il “COCIS 2009”.

La MIS si verifica in massima parte durante i subito dopo uno sforzo fisico, soprattutto durante competizioni ufficiali e in sportivi di livello agonistico minore rispetto ai professionisti veri.

 

MATERIALI E METODI

 

Lo studio presentato è di tipo osservazionale, retrospettivo, analitico, a corte singola.

Il numero di tesserati al COMU di Regione Lombardia nel 2013 è risultato essere di 854.908 , suddivisi in 9.936 società sportive: a questi si sommano 144.599 operatori sportivi.

La popolazione totale analizzata è però di 9.924.447 persone distribuite sul territorio regionale di 23.861 kmq.

I dati sono stati retrospettivamente raccolti tramite il Sistema Operativo gestionale EmmaWeb di AREU Lombardia e successivamente controllati dalle singole AAT per tutto l’iter ciclico, comprese le prime 24 ore in DEA.

Sono stati considerati tutti gli eventi medici catalogati come avvenuti all’interno di impianti sportivi, riferiti ad un periodo di 4 anni, dal 2011 al 2014, utilizzando la metodologia dell’Utstein Style.

 

RISULTATI

 

Popolazione: 9.924.447

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OHCA in impianti sportivi: 147

 

 

 

 

 

 

 

Atleti: 124 (84,4%)

 

 

 

 

 

Eventi medici: 113 (91,1%)

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritmi defibrilla bili: 80 (70,8%) → ROSC: 68 (85%) → 24h: 58 (85,3%)

 

 

Ritmi non defibrilla bili: 33 (29,2%) → ROSC: 68 (85%) → 24h: 5 (62,5%)

 

 

 

 

Eventi traumatici: 11 (8,9%)

 

Ritmi defibrilla bili: 6 (54,5%) → ROSC: 3 (50%) → 24 h: 3 (100%)

 

Ritmi non defibrilla bili: 5 (45,5%) → ROSC: 0 (0%) → 24h: 0 (0%)

Spettatori: 23 (15,6%)

 

CONCLUSIONI

 

In regione Lombardia la MIS risulta essere relativamente rara, sia grazie all’importante screening di prevenzione legato all’attuale legislazione, sia alla corretta applicazione nei casi di OHCA della catena della sopravvivenza. In particolare si evidenzia che il soccorso in ambito sportivo da parte degli astanti è percentualmente più del doppio rispetto a quello riscontrato nella popolazione generale, e si ricollega in modo statisticamente significativo ad un’aumentata probabilità di ROSC. Anche la percentuale di ritmi defibrillanti risulta estremamente elevata rispetto ad un confronto con la popolazione lombarda, condizionando più favorevolmente l’esito delle prime 24 ore.

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