Allergia/Ipersensibilità all'eparina (o eparine)

Le eparine (l’eparina non frazionata UFH e quelle a basso peso molecolare LMWH) sono utilizzate per il trattamento e la profilassi delle malattie tromboemboliche per le quali sono disponibili ulteriori farmaci anticoagulanti, come eparinoidi semisintetici (per es. danaparoid sodico), pentasaccaridi sintetici (come fondaparinux sodico) e inibitori diretti della trombina (come lepirudina e desirudina) o inibitori della trombina sintetica (come argatroban e bivalirudina)

Tipologie di reazioni avverse all’eparina

Le reazioni avverse dopo la somministrazione di eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare non sono rare; in questi casi i test allergologici di primo e secondo livello sono altamente raccomandati e possono essere considerati come gold standard diagnostico.

Le reazioni di ipersensibilità a eparina, eparinoidi e irudina sono ben note e possono indurre reazioni diverse secondo la classificazione di Gell e Coombs:

  • Reazioni di tipo immediato (tipo I), cioè orticaria e angioedema, broncospasmo e shock anafilattico anche severo sono rare e sono state segnalate per UFH, LMWH e lepirudina.
  • Un evento avverso grave (eritema e necrosi cutanea e mucosa) è la trombocitopenia indotta da eparina (reazione di tipo II), indotta da anticorpi policlonali, solitamente contro il complesso del fattore 4 dell’eparina piastrinica.

La reazione di Arthus rappresenta una reazione di tipo III derivante da complessi antigene-anticorpo, caratterizzata da infiammazione, indurimento eritematoso ed edema nel sito di iniezione, che può causare successivamente emorragia e necrosi.

Il tipo più comune di ipersensibilità all’eparina è la reazione di ipersensibilità di tipo ritardato (tipo IV) caratterizzata da prurito, eczema e placche nei siti di iniezione.

Fattori di rischio dell’allergia all’eparina

Il meccanismo eziopatologico di queste reazioni è solo in parte compreso.

I fattori di rischio sono:

  • il sesso femminile,
  • l’età avanzata,
  • la gravidanza,
  • probabilmente anche l’obesità e la prolungata esposizione alle eparine.

Non è ancora chiaro se il peso molecolare delle diverse eparine possa essere un ulteriore fattore di rischio.

Poiché il quadro clinico non consente necessariamente la classificazione del meccanismo allergologico sottostante, i test allergologici e la loro modalità di esecuzione e tempistica includono diverse procedure e vari step in considerazione del paziente, dei fattori di rischio associati e delle possibili alternative terapeutiche e farmacologiche (nelle donne in gravidanza e nei pazienti cardiochirurgici e cardiologici la scelta delle alternative terapeutiche è limitata a causa di specifiche controindicazioni).

Per approfondire

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Fonte dell’articolo

Medicitalia

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