COVID-19 e Contact Tracing: etica e governance digitale, nel tracciamento dei contatti. Rapporto ISS

COVID-19 è tema tanto vasto e delicato da coinvolgere (e stravolgere) anche aree di lavoro prima non particolarmente sensibili. O comunque gestiti in un clima di “normalità”. Il tracciamento dei contatti (Contact Tracing, CT) è uno strumento fondamentale di sanità pubblica per la prevenzione e il controllo della diffusione delle malattie trasmissibili da persona a persona.

Il CT digitale si avvale di contatti telematici e digitali, limitando i contatti personali fra gli operatori di sanità pubblica e i cittadini e utilizzando tecnologie di accesso a data base telematici e di rintracciamento di prossimità tramite Bluetooth o GPS.

Le applicazioni mobili (“App”) scaricate su smartphone possono costituire un potente supporto tecnologico al CT.

COVID-19 E LE APP PER IL TRACCIAMENTO DEI CONTATTI

L’analisi sull’applicazione del CT e sulle sue problematiche – soprattutto etiche e di privacy – la fa il nuovo rapporto ISS COVID-19 Supporto digitale al tracciamento dei contatti (contact tracing) in pandemia: considerazioni di etica e di governance.

Versione del 17 settembre 2020″. frutto del lavoro del Gruppo di lavoro ISS Bioetica COVID-19 2020, di cui per la FNOPI fa parte Aurelio Filippini, presidente dell’ordine di Varese, esperto di Bioetica e componente del gruppo di lavoro che ha messo a punto il Codice deontologico delle professioni infermieristiche e il relativo commentario.

Il CT mediante App, secondo il rapporto Iss,  solleva molteplici problemi di etica rilevanti che coinvolgono varie aree: organizzazione dei servizi sanitari, sanità pubblica, medicina clinica, medicina sociale, epidemiologia, tecnologia, diritto e numerose altre aree.

Tra i temi che si pongono vi sono: la proporzionalità delle informazioni raccolte, la volontarietà dell’uso, il consenso, l’informazione, le regole di gestione, la trasparenza del codice e dei risultati della sua diffusione, i criteri di cancellazione dei dati, la disponibilità gratuita di assistenza tecnica e sanitaria, l’anonimato, e numerosi altri.

Nel rapporto si forniscono le informazioni necessarie per poter affrontare i temi di etica: sono inclusi elementi epidemiologici, di sanità pubblica, tecnologici, ingegneristici, giuridici.

TRACCIAMENTO NEL COVID-19, GLI ELEMENTI CRUCIALI

Il Gruppo di Lavoro evidenzia alcuni elementi cruciali sotto il profilo etico, che riguardano in particolare la valutazione dell’efficacia, la separazione dei dati personali dai dati relativi alla salute pubblica, la trasparenza, l’informazione, la dimensione solidaristica che deve improntare ogni azione di sanità pubblica.

Ogni strumento di sanità pubblica, incluso il CT, ha vantaggi e limiti.

Tuttavia, questi ultimi non devono scoraggiarne a priori l’utilizzo: occorre essere consci di essi, ma anche delle potenzialità che, se efficacemente integrato con altri, ogni strumento offre per tutelare non solo la salute propria, ma anche quella di altre persone, a vantaggio dell’intera comunità.

Utilizzando adeguatamente gli strumenti di sanità pubblica, pertanto, ogni cittadino protegge la propria salute, ma compie anche un gesto di altruismo.

L’utilizzo di ADisponibilità gratuita di assistenza tecnica e sanitaria 24 ore su 24pp efficaci risponde ai principi di autonomia (se la scelta è consapevole e volontaria), di beneficialità e non maleficenza (per la tutela della salute propria e altrui) e di giustizia (per promuovere la salute di ciascuno).

Per quanto riguarda i principali requisiti metodologici, il Rapporto ne evidenzia – e ne spiega – sette:

  • proporzionalità delle informazioni raccolte (non devono essere raccolti dati ulteriori rispetto a quelli strettamente necessari all’identificazione del possibile contatto a rischio);
  • volontarietà dell’uso (non c’è un obbligo giuridico per i cittadini di sottoporsi al CT mediante App, ma va ricordata la responsabilità del singolo nei confronti della comunità in cui vive, responsabilità che chiede di collaborare fattivamente alle politiche di salute pubblica, incluso ovviamente il CT);
  • informazione e consenso (ogni persona deve poter dare il proprio consenso all’utilizzo delle App, anche dopo averle scaricate nel proprio smartphone o supporto mobile, e anche differenziato rispetto ai diversi eventuali moduli che le compongono);
  • gestione (la App deve essere gestita totalmente da una istituzione pubblica, escludendo ogni finalità a scopo di lucro, diretta e/o indiretta);
  • trasparenza del codice e dei risultati della sua diffusione (il codice utilizzato dagli autori delle App così come i risultati della sua diffusione devono essere resi pubblici dalle autorità istituzionali competenti, facilmente accessibile e comprensibile alla cittadinanza);
  • cancellazione dei dati (deve avvenire in tempi congrui rispetto all’esigenza di controllo dell’epidemia, che rimane l’unico scopo della loro conservazione, e comunque al termine dell’emergenza pandemica);
  • disponibilità gratuita di assistenza tecnica e sanitaria 24 ore su 24 (la persona che rileva un contatto può aver bisogno di assistenza tecnica per interpretare la segnalazione e di assistenza sanitaria perché potrebbe avere imprevedibili reazioni ansiose quando viene a conoscenza dell’avvenuta esposizione).

CON IL TRACCIAMENTO DEI CONTATTI MANUALE SI POSSONO ALLERTARE LE PERSONE A RISCHIO COVID-19

È evidente che nel CT manuale l’intervista è personale e generalmente identifica e rintraccia i contatti a rischio per poterli allertare.

La App di CT invece avrebbe la possibilità di allertare i contatti a rischio senza identificarli, e senza costruire una raccolta nominativa di tali contatti (è quello che ad esempio avviene nel disegno della App “Immuni”).

In prima battuta l’anonimato appare quindi maggiormente garantito nel CT tecnologicamente supportato rispetto a quello tradizionale.

Ma la preoccupazione per le App di CT ha la sua ragion d’essere non tanto nel disegno della singola App, quanto nella pervasività del sistema tecnologico e nelle sue potenzialità di ingerenza nella vita privata: il CT manuale è nel pieno controllo dei soggetti coinvolti, i confini sono stabiliti dalla coppia malato-tracciatore per ogni singola domanda-risposta dell’intervista, condotta all’interno di un sistema sanitario, in analogia al rapporto fiduciario medico-paziente e alle interviste anamnestiche.

Supportare il CT con una App significa invece introdurre nelle relazioni che sono alla base del sistema sanitario un elemento tecnologico estraneo e non facilmente controllabile dal paziente, che diventa un “utente” delle App.

All’interno del rapporto fiduciario medico-paziente si inserisce un elemento tecnologico altamente penetrante nell’intera quotidianità, a prescindere dalla condizione di salute di chi usa la App, perché il suo primo obiettivo è allertare, comunicare un rischio possibile a una persona sana.

LEGGI IL MANUALE PUBBLICATO DALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’:

Rapporto-ISS-COVID-19-contact tracing tracciamento contatti

PER APPROFONDIRE:

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FONTE DELL’ARTICOLO:

SITO ISTITUZIONALE INFERMIERI DI FNOPI – FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINI PROFESSIONI INFERMIERISTICHE

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