Gestione avanzata delle vie aeree: e gli inferimeri?

La gestione avanzata delle vie aeree nell’emergenza extraospedaliera, a che punto si collocano gli infermieri?

L’articolo di Fabio Mozzarelli è fra i contenuti formativi e di ricerca del 118 dell’Emilia Romagna.

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Gestione avanzata delle vie aeree, la prima fase dell’intervento sul paziente

Nell’ambito dell’emergenza medica extraospedaliera, il paziente in condizioni cliniche di elevata criticità rappresenta una grande sfida per i professionisti sanitari.

La gestione avanzata delle vie aeree costituisce la prima ed articolata fase a cui gli operatori devono provvedere per diminuire gli indici di mortalità e morbilità.

Lo scenario italiano ma anche quello europeo ed internazionale mostrano notevoli discrepanze sia di tipo organizzativo che nelle prerogative clinico assistenziali.

Ad esempio, il modello franco-tedesco è basato sulla presenza sui mezzi di soccorso della figura medica, in quello anglo-americano sono impiegati dei tecnici specializzati (paramedici) mentre l’impianto italiano e olandese vede una maggiore presenza della figura infermieristica.

Tuttavia nel nostro paese permangono aree di disomogeneità delle organizzazioni e delle figure preposte al soccorso sanitario che non facilitano la gestione univoca e standardizzata di questa delicata fase rianimatoria.

Alcune linee guida in materia di gestione avanzata delle vie aeree

La pubblicazione di alcune linee guida ha fornito importanti indicazioni rispetto ai comportamenti assistenziali da porre in atto.

In Italia sono state prodotte le linee guida Pamia (Prehospital airway management italian association, 2010) che enfatizzano alcuni aspetti sulla gestione delle vie respiratorie come l’indicazione, la fattibilità e l’opportunità di approcciarsi al management delle stesse, sia attraverso l’intubazione orotracheale (Iot) che con presidi extraglottici (Peg).

Questi ultimi devono essere considerati dopo il terzo tentativo fallito di posizionamento del tubo endotracheale oppure se si prevede un’intubazione difficile (dovuta alla particolare conformazione morfologica del paziente o per le lesioni riportate), per le difficoltà impreviste ed anche in base alle capacità del soccorritore e del team.

Nei soggetti colti da arresto cardiaco improvviso, le linee guida Erc 2010 (European resuscitation council) indicano la manovra di intubazione come il “gold standard” per la gestione avanzata delle vie aeree ed i pazienti sottoposti in emergenza a tale manovra mostrano un miglioramento significativo dell’ossigenazione e di altri parametri respiratori (Gonsaga et al., 2013).

Le sempre più ampie competenze degli infermieri nell’ambito dell’emergenza medica territoriale associati ad alcuni interventi normativi come ad esempio il Decreto del Presidente della Repubblica 27/03/1992 (articolo 10), il Decreto Ministeriale n. 739 del 1994 ed ancora la Legge n. 251 del 10/08/2000 aprono un ventaglio di differenti possibilità di gestione dell’attività respiratoria e ventilatoria anche con tecniche di supporto avanzato.

PER APPROFONDIRE:

L’INTUBAZIONE OROTRACHEALE ED I FARMACI DI INDUZIONE E MANTENIMENTO

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