
Burkholderia mallei is a potential agent for biological warfare, and of biological terrorism. It was used by Germany against Allied forces during World War I, and again in World War II by Japanese forces. It has also been suggested that B mallei was used on a limited basis against the mujahideen in Afghanistan in the 1980s.
How common is glanders?
The United States has not seen any naturally occurring cases since the 1940s. However, it is still commonly seen among domestic animals in Africa, Asia, the Middle East, and Central and South America.
Infezione da Bukholderia mallei: che cos’è e quali sintomi la caratterizzano?
I batteri che causano l’infezione da Bukholderia mallei (o morva) vengono trasmessi all’uomo attraverso il contatto con tessuti o fluidi corporei di animali infetti
I batteri entrano nel corpo attraverso tagli o abrasioni sulla pelle e attraverso il contatto con le mucose degli occhi e del naso.
Sono stati registrati anche rari casi di contagio per via aerea.
Sintomi e malattie associate all’infezione da Bukholderia mallei?
I sintomi dell’infezione da Bukholderia mallei (o morva) possono essere anche molto differenti tra loro.
I più comuni sono:
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- febbre con brividi e sudorazione
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- dolori muscolari
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- dolore al petto
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- rigidità muscolare
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- mal di testa
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- secrezione nasale
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- sensibilità alla luce (a volte con eccessiva lacrimazione degli occhi)
Che cos’è l’infezione da Bukholderia mallei?
Burkholederia mallei è un batterio gram negativo dotato di metabolismo aerobico.
È il batterio all’origine della morva, una malattia infettiva che colpisce principalmente cavalli e trasmissibile all’uomo (sebbene nell’uomo sia estremamente rara).
Colpisce anche asini e muli e può essere naturalmente contratto da altri mammiferi come capre, cani e gatti.
L’infezione da Burkholederia mallei viene diagnosticata in laboratorio isolando il batterio da campioni di sangue, di pelle, di espettorato o di urina.
Non sono a oggi disponibili test sierologici.
Cure e trattamenti dell’infezione da Bukholderia mallei
Dal momento che i casi umani di morva sono rari, vi sono informazioni limitate sui trattamenti antibiotici disponibili e sul loro eventuale esito negli esseri umani.
Farmaci a base di sulfadiazina sembrano risultare efficaci sia sugli animali che nell’uomo.
Inoltre il batterio che causa la morva è solitamente suscettibile a:
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- tetracicline
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- ciprofloxacina
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- streptomicina
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- novobiocina
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- gentamicina
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- ceftazidima
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- sulfamidici
Attualmente non esiste un vaccino disponibile contro la morva.
Nei Paesi in cui la morva è molto diffusa la prevenzione della malattia negli esseri umani comporta l’identificazione e l’eliminazione dell’infezione nella popolazione animale.
Nei contesti di assistenza sanitaria la trasmissione può essere evitata utilizzando precauzioni di contatto con i pazienti infetti.
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico.
In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al pronto soccorso.
Per approfondire:
Simit: “Antibiotico-resistenza possibile prima causa di morte nel 2050”
Infezioni batteriche: quando usare gli antibiotici?