Risonanza magnetica del cuore: cos’è e perché è importante?

Risonanza magnetica del cuore: di cosa si tratta? La risonanza magnetica è una metodica diagnostica poco invasiva, che si basa sull’applicazione di un campo magnetico di elevata intensità rivolto alla zona di interesse

Per le patologie cardiache, la risonanza magnetica rappresenta un esame diagnostico imprescindibile

Essa consente infatti di ottenere immagini estremamente accurate e ad alto dettaglio anatomico, oltre a essere l’unica tecnica che evidenzia danni strutturali del cuore, recenti o pregressi.

L’esame non è né doloroso né pericoloso e si svolge per mezzo dell’applicazione di elettrodi per il monitoraggio del battito cardiaco sul torace del paziente, sdraiato supino su un lettino.

Il paziente, al momento opportuno, dovrà trattenere il fiato per 10 secondi e lo specialista potrebbe prescrivere anche la somministrazione per via endovenosa di un mezzo di contrasto.

Risonanza magnetica del cuore: l’esame dura complessivamente circa 30 minuti

Gli unici soggetti che non possono sottoporsi a r. m. sono i pazienti portatori di pacemaker o dispositivi ad attivazione magnetica come elettrodi e neurostimolatori.

L’esame è sconsigliato anche per le donne nel primo trimestre di gravidanza.

Chi, invece, fosse portatore di protesi o di parti metalliche, prima dell’esame dovrà informare lo specialista presso cui è in cura e il personale medico che effettuerà la risonanza magnetica, in modo tale da avere tutte le informazioni necessarie per accedere correttamente al test diagnostico.

Per approfondire:

Le nuove tecniche di r. magnetica per l’asportazione totale dei tumori cerebrali: uno studio Humanitas

Diagnostica: la Risonanza Magn. Multiparametrica della Prostata (RM mp)

Fonte dell’articolo:

Humanitas

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