Ambulanze e Volontariato: Nel Friuli della Croce Rossa di Maniago

Grazie alla visita in Fabbrica di Spencer abbiamo scoperto com’è il soccorso nell’area pedemontana del Friuli, dove ci sono tante associazioni che si occupano di trasporto sanitario e di emergenza. Ecco il contenuto dell’intervista con la Croce Rossa di Maniago.

Parlare di piccole realtà del soccorso è utile per capire meglio il mondo del volontariato e di una rete di assistenza che non ha eguali in Europa. Grazie a Spencer possiamo raccontare un altro piccolo centro periferico, stavolta pedemontano, che ha una lunga tradizione di attività come Croce Rossa.

Parliamo di Maniago, comune alle porte delle Alpi Carniche, fra Pordenone e Spilimbergo. Una zona ricca di attività di volontariato soprattutto per la gestione del soccorso sanitario non di emergenza, dove la Croce Rossa locale ha diversi comitati che raccolgono continuamente adesioni di nuovi volontari pronti a dare una mano alla comunità.

Maniago, così come tutti i comuni e le zone del Friuli Venezia-Giulia, è stata teatro della Grande Guerra, il primo conflitto mondiale che con le sue atrocità, 100 anni fa, ha fatto capire l’importanza del soccorso e del primo intervento per tutelare le vite umane. La Croce Rossa di Mainago non ha una storia così lunga, è stata fondata circa 40 anni fa, ma ha percepito bene i principi fondamentali di Croce Rossa e si impegna con costanza per metterli in pratica.

“La storia e gli avvenimenti toccati sono stati tantissimi – ci spiega uno dei volontari, Emanuele Canzio – Maniago ha da tanti anni una associazione CRI. Operiamo soprattutto in una zona pedemontana, ai margini delle Alpi del Friuli Occidentale. Maniago, il lago di Barcis, Montereale e tutta la zona limitrofa sono aree di competenza dove effettuiamo sia attività ordinaria che di emergenza”.

È proprio l’attività ordinaria quella che permette alle associazioni di volontariato di “fare la differenza“. Se nell’emergenza infatti è prioritario supportare i professionisti che devono risolvere le questioni più complesse e hanno un coordinamento da parte del 118, nelle attività di trasporto dei malati e dei bisognosi avviene quel contatto diretto e più umano con la comunità che rende l’associazione fulcro imprescindibile di ogni territorio.
“Noi come Croce Rossa ci occupiamo principalmente di trasporti sanitari e attività con il pubblico. Ci sono tanti eventi importanti svolti sul territorio, come i mondiali di paraciclismo del 2018, nei quali abbiamo effettuato anche servizi di emergenza. Emergenza che facciamo anche con un mezzo specifico sul territorio, e che ci permette di mantenere un aggiornamento costante del bagaglio di conoscenze. Sapere e saper fare è la base per affrontare qualsiasi evenienza sia in attività ordinaria che straordinaria”.

“A mio parere un buon soccorritore – continua Canzo – deve concentrarsi su tre cose: la prima è l’ambulanza. La priorità del soccorritore dev’essere sapere cosa c’è in ambulanza, cosa funziona e quali disponibilità ci sono. La priorità ogni volta che inizio il turno è fare un controllo completo per conoscere il mezzo con cui affronterò il turno. La seconda cosa fondamentale è il paziente. Non bisogna dimenticare che siamo soccorritori di base e dobbiamo dare un supporto psicologico al paziente, oltre al primo soccorso. Poi, al terzo posto, c’è il comfort. Bisogna portare il paziente in ospedale nel miglior modo possibile, evitando sempre che i traumi si acuiscano durante il trasproto. Di questo aspetto ne parlo perché principalmente faccio l’autista soccorritore. E quando fai l’autista non puoi solo pensare a correre, ma devi valutare tutte le condizioni, in primis quelle del trasportato. Se c’è una persona che ha subito traumi, correre è l’ultima opzione. La prima è garantire il minor dolore possibile e le minori sollecitazioni possibili”.

All’interno della formazione c’è sempre bisogno di fare aggiornamenti, e la visita alla fabbrica di Spencer è un momento perfetto per conoscere nuovi prodotti e soluzioni adeguate alla salute e al trasporto dei pazienti: “Per me venire in Spencer è stato molto bello. Abbiamo visto cose molto interessanti. Mi aspetto tanti miglioramenti nel mondo dell’emergenza. Il tempo passa e la tecnologia va avanti su tutto e sulle ambulanze bisogna cercare sempre il miglioramento per alleviare le sofferenze dei pazienti, come primo obiettivo”.

 

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