#CoraggioEmilia, a 2 anni dal terremoto Anpas ricorda cosa è stato fatto

Il pensiero di tutta l’Anpas è rivolto all’Emilia, due anni dopo il terremoto. Nonostante le difficoltà, i volontari delle cinque pubbliche assistenze colpite (Cavezzo, Mirandola, San Prospero, Concordia e San Felice) stanno continuando a prestare soccorso e assistenza nelle comunità, a lavorare per “ingentilire i cuori”. Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, racconta anche le emozioni che i soccorritori hanno vissuto, in “un intervento in cui tutta l’Anpas ha sperimentato la capacità di reazione e di resilienza sia con i volontari dei territori colpiti, sia con il supporto e la vicinanza dei volontari provenienti da tutta Italia. Esperienza che ci ha portato, oggi, ad essere capofila in progetti europei per l’intervento e la prevenzione al rischio sismico”.

Dal 20 maggio al 27 ottobre 2012 sono intervenuti 2137 volontari Anpas provenienti da tutta Italia, suddivisi in 21 contingenti, impegnati in Emilia. 12.647 giornate di volontariato, 126.470 ore di servizio (circa 10 ore al giorno). Le attività – 15 cinofili, 207 in cucina, 47 tra responsabili di campo e responsabili nazionali, 73 addetti all’impiantistica (elettricisti, idraulici, magazzinieri), 1261 addetti alla logistica, 165 tra medici, infermieri, soccorritori, 228 impegnati nelle attività di segreteria (sale operative, segreterie di campo), 141 a supporto della popolazione (psicologi, animatori, educatori).

Il picco dell’accoglienza si è registrato nella settimana dal 7 al 12 giugno quando è stata data ospitalità a 15.031 persone: 3.217 in 55 strutture al coperto, 1.753 in 250 alberghi, oltre 10 mila in 36 campi allestiti dalle colonne mobili dell’Emilia-Romagna, di 13 altre Regioni e di 7 associazioni nazionali di volontariato.Solo la Colonna mobile regionale dell’Emilia-Romagna è intervenuta nella gestione o cogestione di 24 campi. Numeri che è possibile tradurre concretamente ricordando i 17.450 posti letto preparati in 1.825 tende, i 230 servizi igienici mobili allestiti e le oltre 30 cucine che hanno sfornato più di 7 milioni di pasti. Sono 21 mila, di cui 7.000 emiliano romagnoli, i volontari intervenuti. Hanno messo in campo un impegno pari a 200 mila giornate/uomo.

 

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