Croce Verde di Pietrasanta, 150 anni di Assistenza Pubblica appassionante: Ecco le ambulanze della riviera

Ma l’ora del riposo stava avvicinandosi anche per la O.M, che infatti nell’Agosto del 1949 fu ceduta – o  meglio, ne fu ceduto il relitto, come si legge in un verbale del Consiglio che nel 1950 ratificava la cessione dell’anno precedente – per 200.000 lire che, anche considerando l’inflazione galoppante del secondo dopoguerra, erano pur sempre una bella sommetta per un mezzo di 17 anni ed in precarie, molto precarie, condizioni di meccanica e di carrozzeria.

Al suo posto arriva in sede una moderna Fiat 1100BLR: il 13 Novembre del 1949 fu infatti inaugurata questa ambulanza, opera della Carrozzeria Schieppati di Milano, che per 940.000 lire realizzò un mezzo che si differenziava notevolmente dalle linee originarie. Lo stesso carrozziere definiva “moderno musetto di tipo aereodinamico” quello applicato all’ambulanza, ed in effetti, pur con qualche riserva sulla aereodinamicità – con gli occhi di oggi – l’ambulanza era davvero moderna e poteva vantare i parafanghi integrati nella linea, che nella produzione di serie appariranno poco alla volta negli anni successivi.

Meccanicamente, rispetto alle due precedenti, era davvero un fulmine, potendo toccare i 110 km di velocità massima, ed aveva le balestre posteriori rinforzate in maniera da sopportare meglio il maggior peso che gravava sul vano lettiga, dove trovava posto sia la singola barella centrale che i 4 seggiolini per gli accompagnatori. Questa unità si fece onore arrivando a lambire  gli anni ’60, arrivando intorno al 1962.

Ancora 9 anni, ed il  21 Settembre ‘58 alla Fiat 1100BLR si affianca una ancor più prestante Fiat 1100/103,capace di raggiungere i 120 km orari, allestita stavolta da Fissore di Savigliano (CN) che realizza questa macchina sul telaio della versione Industriale: questo consentì sia di avere un mezzo con uno spazio ed una portata  maggiore, in quanto  destinato all’allestimento di furgoni e camioncini e quindi più largo della berlina normale; sia di ottenere una congrua riduzione di prezzo poiché tale versione era stata appena dismessa dalla produzione Fiat.

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Foto 05: la Fiat 1100/103 I di Fissore, entrata in servizio il 21 Settembre 1958; purtroppo l’unica foto rintracciata la ritrae dopo un incidente accaduto sulla Via per Arni- foto ASCVP

La mano di Fissore si riconosce nei tegolini posti sopra i fari anteriori, un classico dell’epoca presente su molte fuoriserie ma abbastanza raro su mezzi destinati ad usi speciali come le ambulanze, e dai trasparenti blu sopra i finestrini del vano barella.

Il tutto a testimonianza della cura posta da questo allestitore nel fornire al cliente un mezzo che comunque si distinguesse anche visivamente dalle più comuni forniture del genere.

Fu destinata naturalmente alle emergenze, tra l’altro potendo vantare una discreta cubatura del vano barella, e quindi una maggior possibilità di offrire cure al paziente (anche se all’epoca vigeva ancora il principio del “carica e vai” in virtù del quale principalmente la qualità di un  soccorso si misurava dalla velocità con la quale si poteva portare l’infortunato al più vicino Ospedale) e il suo utilizzo quotidiano cessò intorno al 1971.

1962: il 12 Dicembre viene inaugurata la Fiat 600T donata dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Pietrasanta (oggi Credito Cooperativo della Versilia e della Lunigiana) che, in occasione del compimento del decimo anno di vita volle donare alle due Associazioni di soccorso della città due ambulanze identiche, commissionate alla Carr. Mantelli di Torino.

E’ stata la prima di una serie di piccoli mezzi in grado, per le loro dimensioni ridotte, di raggiungere paesi di montagna arroccati sui costoni, o comunque capaci di percorrere  strade molto strette. Il suo utilizzo naturale fu il disbrigo di servizi calmi, come dialisi o dimissioni, o ricoveri non urgenti.

Ma, proprio perché erano le uniche a poter arrivare a destinazione magari lentamente, scomodamente, ma con la certezza di potersi infilare in ogni dove, accadde anche che ogni tanto venissero utilizzate per le urgenze in zone a viabilità difficoltosa.

A riprova del fatto, dalla fine del 1969 stazionò in permanenza presso la sezione di S. Anna di Stazzema.
Nel Maggio del 1974 venne declassata a furgone ed il 12 Ottobre dello stesso anno venduta per 30.000 lire ad un privato di Stazzema.

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