Le aziende e il volontariato creano territori migliori. L'esempio di Barilla per L'Aquila

Aiutare il volontariato e i territori in difficoltà è una missione dell’imprenditoria. Ma quale esempio seguire? Barilla dimostra ancora una volta di essere all’avanguardia nella cura delle persone e dei territori.

Dieci anni dopo il terremoto dell’Aquila potremmo pensare che le vicende di ricostruzione e miglioramento del territorio siano passate in secondo piano. La vita torna alla normalità quasi dovunque. Le tragedie vengono dimenticate. Gli sforzi appaiono meno fulgidi. Invece non è così. Perché ci sono aziende e realtà che “non mollano mai”. Ci ricordano che è importante dare subito un aiuto, ma è fondamentale perseverare nel supportare chi ha bisogno. Quando si parla di educazione, futuro e qualità della vita, l’esempio da prendere in considerazione – dieci anni dopo il terremoto dell’Aquila – è quello di Barilla.

L’azienda che supporta il territorio, nei momenti di crisi e nei momenti di pace

Dieci anni fa l’azienda si mise a disposizione per la ricostruzione. Contribuì alla nascita della cittadella scolastica di San Demetrio ne’ Vestini. In 100 giorni riuscì a far tornare i bambini a scuola, con quel progetto. E nei mesi successivi fece costruire anche una palestra per 500 ragazzi. Oggi le cose non sono cambiate. Barilla rinnova la palestra, le cucine e i riscaldamenti del 2009, e dopo 10 anni porta una nuova integrazione. Nel progetto, l’azienda di Parma è riuscita a far entrare anche una nuova mensa con sala polifunzionale, per garantire ai ragazzi una scuola ancora più efficace e moderna, e un’educazione alimentare più efficace.

Educazione mentale, fisica, e alimentare

La palestra rinnovata e gli spazi mensa con sala polifunzionale

Il 20 settembre, insieme alle amministrazioni locali, la famiglia Barilla ha presentato le nuove strutture e i lavori effettuati. 500 bambini oggi hanno un luogo dove fare sport e attività ancora più fruibile ed ecosostenibile. La palestra ristrutturata infatti ha un moderno sistema di termoregolazione, nuove attrezzature, e spazi che garantiranno l’attività fisica 365 giorni l’anno a bambini, adulti e anziani (non va dimenticato che sotto le pendici del Gran Sasso l’inverno è particolarmente freddo).  La presenza di una nuova cucina professionale con sala polifunzionale poi garantisce la preperazione di pasti per tutti gli alunni e l’attivazione di corsi per una corretta educazione alimentare.  Paolo Barilla e Silvano cappelli, rispettivamente Vice Presidente del Gruppo Barilla e Sindaco di San Demetrio, hanno presentato tutte le iniziative durante una grande festa organizzata per gli aquilani. “Tra noi di Barilla e la comunità di San Demetrio si è creato un rapporto speciale di amicizia e siamo qui a testimoniarlo”, ha spiegato Paolo Barilla. “Siamo felici di aver contribuito a rendere la palestra della cittadella scolastica ancora più funzionale cosi da permettere a tutti i bambini di poter giocare e praticare attività fisica con ancora maggiore comodità. Ci auguriamo allo stesso tempo che la nuova cucina con sala polifunzionale diventi un luogo di aggregazione dove i bambini e i ragazzi possano sviluppare conoscenze legate alla sana alimentazione e allo sviluppo di stili di vita corretti”.

Il legame forte fra Abruzzo e Barilla

L’inaugurazione della Palestra, un anno dopo quella della scuola (foto d’archivio)

“A dieci anni dal sisma la società Barilla è ancora vicina alla comunità di S.Demetrio” afferma Silvano Cappelli, sindaco del Comune abruzzese. “La collaborazione e la donazione di allora hanno portato beneficio e prospettiva alla nostra popolazione scolastica: in 10 anni la palestra è stata l’edificio pubblico dove si sono svolte tutte le attività scolastiche ed extrascolastiche a vantaggio di tutti. Quella di oggi è l’occasione per consolidare una collaborazione e un’amicizia che si sonno dimostrate vincenti e lungimiranti per le buone scelte fatte”.

Ma il legame fra i territori abruzzesi e la Barilla è ancora più forte di quanto non si pensi. Da Parma infatti sono partiti anche i dipendenti che fanno parte del gruppo di Protezione Civile “Angeli Barilla”. Con la loro cucina mobile hanno organizzato un pasta party per tutti i partecipanti. Barilla infatti ha realizzato nel 2014, insieme alla Protezione Civile di Parma, una colonna mobile che può erogare fino a 500 pasti caldi l’ora a partire da 4 ore dopo la chiamata d’emergenza.

Nel mezzo, una storia nella storia.

La cucina mobile Barilla, gestita dai volontari della Protezione Civile, fra cui fanno parte 100 dipendenti dello stabilimento di Parma

Durante l’evento si è tenuto un pasta party organizzato dagli Angeli Barilla, dipendenti del Gruppo, volontari di Protezione Civile che prepareranno il pranzo con la loro colonna Mobile. Si tratta di un camion cucina mobile, realizzato nel 2014 da Barilla, in collaborazione con la Protezione Civile di Parma, attivo quattro ore dopo la chiamata d’emergenza, che può erogare fino a 500 pasti caldi l’ora. La Colonna Mobile Barilla è stata in grado – durante un altro grave terremoto, quello di Amatrice – di erogare 500 pasti all’ora nelle prime 72 ore d’emergenza. Con una tensostruttura completa, panche, tavoli, un campo di accoglienza e centinaia di volontari, è uno dei sistemi più efficaci per soccorrere persone in difficoltà durante catastrofi ed emergenze di Protezione Civile. Ad oggi sono più di 100 i dipendenti Barilla che fanno parte della Protezione Civile. Il progetto di questa cucina mobile nacque proprio dopo il terremoto dell’Aquila. Un primo modulo venne impiegato nel 2012, durante il terremoto in Emilia. Il mezzo definitivo invece arrivò nel 2016, quando intervenì a Montegallo.

Le parole di una bambina d’allora: Elisa Climastone

Oggi Elisa Climastone ha ventitré anni e vive a San Demetrio ne’ Vestini. Attualmente studia presso l’Università degli studi di Teramo, dove si appresta a frequentare l’ultimo anno della Facoltà di Giurisprudenza. Dal 2007 fino al 2010 ho ricoperto la carica di Sindaco dei Ragazzi dell’Istituto Comprensivo di San Demetrio né Vestini, frequentato da tutti i ragazzi della Valle Aterno, da Acciano a Fossa. Questa la sua testimonianza sulla ricostruzione della Cittadella Scolastica: “Partiamo dal presupposto che la scuola, dopo la famiglia, è il primo nucleo in cui ciascuno di noi si interfaccia per la prima volta: le prime amicizie, il saper stare insieme a nuove persone, il cominciare a muovere, da soli, i primi passi. Ecco, per un attimo, a noi, questo nucleo è mancato: e se a una generazione strappi dalle mani la scuola, l’hai privata di un futuro. “In qualità di Sindaco dei ragazzi – prosegue Elisa – ricordo con emozione l’inaugurazione della Cittadella scolastica. Fu un momento importante: non riaprire la scuola a San Demetrio avrebbe potuto comportarne la desertificazione. Era il 19 settembre, sulla nostra comunità si accendevano i riflettori nazionali: il lunedì successivo tutti gli studenti dell’Istituto Comprensivo sarebbero stati i primi, in tutto il cratere aquilano, ad entrare in una scuola vera, sicura, dopo la tragedia. “È giusto che il taglio del nastro spetti alla padrona di casa”, con queste parole il sig. Paolo Barilla mi porse delle forbici e con quel gesto abbiamo aggiunto un tassello al nostro progetto di rinascita”.

 

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