Sopravvive all'attacco del Westgate Mall fingendo di essere morta

Se Elaine Dang, 26 anni, è ancora in grado di raccontare la sua storia, è grazie all’essersi finta morta. La ragazza è sopravvissuta all’attacco terroristico del mese passato al Westgate Mall di Nairobi dove almeno 67 persone sarebbero state uccise durante l’assalto.

Nonostante il caso, la ragazza è riuscita a non perdere il senno. “Nella mia testa pensavo che ci dovesse essere una spiegazione a tutto questo. Ed io non riuscivo a trovarla. Mi son detta di continuare a pensare e di trovare una via d’uscita”, ha detto Dang durante un’intervista. “Mi sono detta: non può essere”.

Elaine Dang stava assistendo ad un concorso di cucina per bambini quando i militanti hanno fatto irruzione nel centro commerciale lo scorso 21 settembre. “Ho sentito delle urla e poi quelle che sembravano bombe in lontananza”.

Uno dei presentatori del concorso ha detto a tutti di correre verso il parcheggio. Dapprima Dang ha seguito la folla, poi si è fermata. “Il mio istinto mi diceva di non seguirli, di allontanarmi perchè la folla è l’elemento più vulnerabile. Per questo mi sono allontanata e nascosta dietro uno dei banconi della cucina dove si stava tenendo la gara” ha detto la superstite.
La ragazza sarebbe inciampata su una donna, cadendo, ed altre persone sarebbero poi cadute su di lei mentre gli attentatori si avvicinavano e gli spari si susseguivano.

Ad un certo punto, la donna di fianco a Dang ha urlato “sono stata colpita” e il sangue ha iniziato a scorrere sul pavimento. Poi, la ragazza ha visto un amico alzare la mano in segno di resa, alzarsi e, mentre Dang si apprestava a fare lo stesso, un’altra donna si è alzata in piedi ed è stata uccisa. A questo punto Dang è rimasta al suolo.

Dopo l’esplosione di un contenitore di gas, la ragazza è corsa a nascondersi dietro un secondo bancone dove una coppia stava cercando riparo. Entrambi, marito e moglie, erano stati colpiti da spari. Dapprima, Dang ha pensato di esser ferita anche lei, per poi scoprire in seguito di esser stata colpita da un frammento di proiettile.

“Ricordo che la donna mi domandò: moriremo? Era la prima volta che mi fermavo a pensarci e si, ho pensato che quella sarebbe stata la nostra fine. Ed è quello che le ho detto: si, penso moriremo” dice Dang. I pensieri della sua famiglia, del fratello, sorelle e della madre si sono rincorsi per la testa. Così, la ragazza si è stesa per terra ed ha finto di essere morta.

Dopo qualche momento, un uomo si è avvicinato ed ha detto a Dang che molte persone si stavano dirigendo giù per le scale. La ragazza li ha seguiti fino all’atrio, dove le porte erano aperte e la gente stava scappando verso l’esterno.

“Non sentendo spari, ho pensato di essere in salvo, così mi sono avviata verso le porte”, ha detto Dang. I momenti immediatamente successivi, sono stati catturati da fotografi e giornalisti di tutto il mondo. Nelle immagini, Dang è in stato confusionale, con in mano il telefono ed il sangue che le riga il volto.
Parlo di questa faccenda come se non mi riguardasse, come se non l’avessi mai vissuta, ma quando vedo le foto di persone che erano la con me, di amici, lì realizzo che c’ero anche io” ha detto la ragazza con la voce rotta dall’emozione.

Nonostante l’attacco terroristico, Dang dice di continuare a considerare il Kenya come la sua seconda casa e spera di tornare presto indietro. Lì, la laureata di Berkeley, lavorava come direttore generale della guida Eat Out Kenya.

 

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