Defibrillatore

Introduzione

I defibrillatori sono dispositivi usati per ripristinare una normale attività cardiaca mediante l’applicazione di scariche elettriche di elevata intensità e breve durata attraverso il torace del paziente.

Classificazione

In generale i defibrillatori possono essere suddivisi in manuali, automatici, semiautomatici.250px-Defibrillatore

defibrillatori manuali necessitano di competenze diagnostiche specifiche da parte degli operatori chiamati ad utilizzarli. Essi infatti devono analizzare l’ecg, valutare la necessità dello shock, selezionare il livello di energia per lo shock, caricare le piastre ed erogare lo shock. Essi possono essere utilizzati solo da personale medico.

defibrillatori automatici o semiautomatici sono invece pensati per essere utilizzati anche da personale non strettamente medico. Essi, infatti, incorporano un circuito diagnostico in grado di determinare automaticamente la necessità di applicare una scarica, eliminando la necessità per l’operatore di dover preventivamente interpretare l’ECG.

Nei defibrillatori semiautomatici, una volta rilevata la necessità della defibrillazione, lo strumento abilita l’operatore ad effettuare la scarica, avvisandolo con allarmi visivi e sonori, nei dispositivi automatici la scarica viene prodotta direttamente.
DEFIBRILLATORE MANUALE
Il defibrillatore manuale è un apparecchio medico che viene usato in ospedale e anche in ambulanza da un medico in caso di minaccia di morte imminente della persona a causa di arresto cardiaco e di fibrillazione ventricolare. Il principio di funzionamento dell’apparecchio consiste nello ristabilire una condizione cardiaca stazionaria nel paziente attraverso l’applicazione di una scarica di corrente elettrica.

DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO
Il defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico esterno, o AED, automated external defibrillator) è un dispositivo in grado di effettuare la defibrillazione delle pareti muscolari del cuore in maniera sicura, dal momento che è dotato di sensori per riconoscere l’arresto cardiaco dovuto ad aritmie, fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare. Nei casi sopra elencati il defibrillatore determina automaticamente se è necessaria una scarica e seleziona il livello di energia necessario. L’utente che lo manovra non ha la possibilità di forzare la scarica quando il dispositivo segnala che questa non è necessaria.

Il funzionamento avviene per mezzo dell’applicazione di piastre adesive sul petto del paziente. Quando tali elettrodi vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla il ritmo cardiaco e – se necessario – si carica e si predispone per la scarica. Quando il defibrillatore è carico, per mezzo di un altoparlante, fornisce le istruzioni all’utente, ricordando che nessuno deve toccare il paziente e che è necessario premere un pulsante per erogare la scarica.

Dopo ciascuna scarica, il defibrillatore ripete il controllo del ritmo cardiaco e, se necessario, si predispone all’effettuazione di una nuova scarica.
DEFIBRILLATORE AUTOMATICO
I primi test risalgono agli anni Settanta quando Michael Mirowski sperimentò sugli animali il primo defibrillatore impiantabile. Nel 1980 questi dispositivi cominciarono ad essere impiantati sull’uomo: oggi, a distanza di più di due decenni, migliaia di pazienti nel mondo devono la loro vita a questo apparecchio. Le dimensioni dei defibrillatori attualmente in uso sono molto contenute: la loro grandezza è quella di un pace-maker e misurano pertanto pochi centimetri. La loro applicazione in soggetti a rischio, però, è di fondamentale importanza per far fronte a pericolose forme di aritmia cardiaca, come la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare, causate da un malfunzionamento del sistema elettrico del cuore. Se si verifica un problema nella trasmissione dello stimolo il cuore non riesce più a contrarsi correttamente e quindi a pompare una sufficiente quantità di sangueattraverso il corpo: è un’aritmia che può anche causare una morte improvvisa. Ed è proprio a questo punto che interviene il defibrillatore. Impiantato sotto pelle nelle regione toracica (di solito nella zona della clavicola) questo piccolo apparecchio, attraverso degli elettrocateteri inseriti in una vena, è direttamente a contatto con il cuore ed esegue automaticamente il monitoraggio della sua attività 24 ore su 24. Se il sistema rileva un’anomalia nel ritmo lo strumento decide da solo il trattamento necessario e lo eroga secondo le indicazioni impostate dal medico. Così, inviando un impulso elettrico al cuore, il dispositivo interrompe l’aritmia ripristinandone il corretto funzionamento

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