Coagulopatia

Definizione

Le coagulopatie sono una serie di patologie del sangue, le quali costituiscono oggetto di studio, sia in chiave diagnostica che terapeutica, da parte dell’ematologo e si verificano ogni qual volta sono presenti delle disfunzioni di tipo emostatico; il termine emostasi indica l’insieme dei processi che l’organismo mette in funzione al fine di assicurare la fluidità del sangue e il blocco tempestivo della fuoriuscita del prezioso liquido vitale attraverso ferite o perfino attraverso certi organi umani. Per permettere un equilibrato funzionamento dei meccanismi omeostatici, devono collaborare piastrine, proteine e gli ioni Ca2+. Esistono due grandi famiglie di coagulopatie:

  • la prima comprende tutte le patologie che determinano una coagulazione del sangue difettosa, con tendenza a sanguinamenti ed emorragie sia esterne che interne. La fase di coagulazione implica l’innesco reattivo dei vari tipi di serin-proteasi con i rispettivi cofattori, detti fattori della coagulazione; l’obiettivo fondamentale del processo di coagulazione è la formazione del tappo piastrinico, che è un groviglio di piastrine che blocca la fuoriuscita del sangue dai vasi e, garantire sostegno strutturale assicurato da un reticolo insolubile di fibrina. Tra le patologie del primo gruppo vi è la piastrinopenia, la malattia di von Willebrand e vari tipi di emorragie provocate da carenze di vitamine;
  • la seconda è rappresentata da patologie determinate da un’incontrollata coagulazione eccessiva del sangue, in conseguenza di situazioni e cause diverse, la quale provoca la formazione dei trombi, ovvero ammassi di materiale di vario tipo che ostruiscono il regolare flusso sanguigno. Tra le patologie più diffuse di questo gruppo ricordiamo l’embolia, la trombosi e l’infarto cardiaco.

Fonti

www.lasaluteinpillole.it

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