Compagnia di Pubblica Assistenza Humanitas

COMPAGNIA DI PUBBLICA ASSISTENZA HUMANITAS: INTRODUZIONE E MISSION SOCIALE

La Mission fondamentale e irrinunciabile della P. A. Humanitas è quella di fornire sostegno ai propri associati che versano in condizioni di fragilità.

Fragilità di tipo medico, di tipo socio-sanitario, di tipo culturale.

Fragilità combattute in modo organico e frontale con azioni concrete sul territorio. Con fatti. E non con semplici proclami. 300px-Logo-humanitas_grande

Che servono a poco, soprattutto se si tiene in debito conto la crisi che negli ultimi anni ha investito e travolto il Welfare State.

Una crisi che ha indebolito, sfibrato e smembrato interi comparti delle politiche sociali e medico-sanitarie.

Una crisi che ha colpito, come sempre, le fasce più deboli della popolazione.

Perché sono quelle che fanno affidamento sui servizi dello Stato Sociale.

E sono quelle che oggi fanno affidamento sui servizi della nostra Pubblica Assistenza.

Per poter stare meglio. Per trovare un minimo di sollievo.

Ed è, questa, una responsabilità di non poco conto per l’Humanitas, investita, inevitabilmente, di nuovi ruoli e nuove sfide. Ma rappresenta anche un indubbio stimolo a crescere.

A fare meglio. A impegnarsi maggiormente per colmare le gravi deficienze del sistema sanitario pubblico, spesso impreparato a rispondere, in maniera efficace ed efficiente all’emergere dei nuovi bisogni.

Anche e soprattutto a causa delle sempre più limitate risorse disponibili.

Ed è per questo motivo che oggi, la P.A. Humanitas assume un nuovo ruolo nell’evoluzione del sistema di welfare territoriale, in quanto soggetto, a pieno titolo, in grado di conciliare i bisogni emergenti e l’articolarsi della domanda di assistenza, in un contesto di crescenti costi per la salute dei cittadini.

Alla luce di tutto questo, appare evidente, ancora una volta, ancora con maggiore forza, che anche oggigiorno, anno solare 2016, la Mission dell’Associazione non si discosta da quella originaria.

Quella del 1897.

Quella di 119 anni fa.

Che seppur in contesti sociali e temporali diversi, mira a rispondere essenzialmente ai bisogni della propria base sociale, senza mai perdere di vista la collocazione centrale del socio e dei suoi familiari, nel rispetto del principio volontario e nella rinuncia a ogni attività volta al raggiungimento di profitto, individuale o societario che sia.

Inoltre, la presenza capillare sul territorio del Comune di Scandicci e il forte, ombelicale legame con la comunità, certifica, in modo incontrovertibile, l’importanza delle attività quotidianamente e costantemente implementate.

Attesta, ulteriormente, il vitale contributo fornito al benessere della cittadinanza e al processo di convivenza civile.

Ma rappresenta, soprattutto, un patrimonio valoriale inestimabile, fondato sulla partecipazione, sul radicamento territoriale, sullo scambio intergenerazionale e sul valore sociale, culturale e istituzionale aggiunto intrinseco al Terzo settore.

STORIA DELLA COMPAGNIA DI PUBBLICA ASSISTENZA HUMANITAS

È il 1897 quando nel Comune di Casellina e Torri nasce la “Compagnia di Pubblica Assistenza Humanitas”.

Tale Comune (che prenderà il nome di Scandicci solo nel 1929) è all’epoca un insieme di piccoli centri e borghi di campagna.

Il territorio comunale si snoda infatti fra pianura e collina, in piccole frazioni i cui collegamenti con la “lontana” Firenze sono difficoltosi.

È con l’intento di “raccogliere e trasportare i feriti e gli infermi sia agli ospedali che al proprio domicilio, prestando loro i primi soccorsi d’urgenza; per prestare opera di soccorso in caso di pubblica e privata calamità” che nasce la Pubblica Assistenza Humanitas.

Un gruppo di cittadini sente forte infatti la necessità di una forma di solidarismo che, in mancanza di valide risposte istituzionali, sia riferimento immediato per chi ha bisogno di soccorso sanitario in caso di malattia o di infortunio sul lavoro.

Il primo Presidente della “Compagnia di Pubblica Assistenza Humanitas” è l’avvocato Dioniso Martinati.

Le risorse sono limitate ma la solidarietà fra i lavoratori è forte: ci si basa sulle quote associative e le offerte per garantire lo sviluppo della Pubblica Assistenza, e per darle una sede adatta, i cui locali vengono donati dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, insieme alle prime semplici attrezzature di soccorso.

La vita della Pubblica Assistenza si svolge nel contesto di quei primi anni del ‘900 caratterizzati, in Italia come in altri paesi del mondo, dall’apparizione delle masse lavoratrici (operai e braccianti) sulla scena politica.

Durante l’avvento del Fascismo la P.A. Humanitas è guidata dal Cav. Amedeo Benini, piccolo imprenditore nel campo dell’arte, che ha ben compreso le intenzioni del regime fascista nei confronti dell’associazionismo laico e di sinistra: requisirne i locali, sciogliere gli organi liberamente eletti, assumerne il controllo in forma diretta o indiretta.

Per la sede la soluzione arriva inaspettata intorno al 1923-24, grazie alla generosità del Marchese Migliore Torrigiani, il quale fa dono di una vasta area di terreno affinchè su di essa si possa edificare una casa di riposo per anziani.

Il Presidente Benini ha ben preciso il fine a cui è destinata l’area donata, ma si rende conto che il terreno è abbastanza vasto per consentire anche la realizzazione di una Sede per l’Associazione.

Così il 24 giugno 1924 viene posta la prima pietra, e la realizzazione della sede si concretizza grazie al lavoro dei volontari.

Tutti comprendono l’importanza di avere un luogo dove ritrovarsi, giovani e anziani, pronti a rispondere a qualsiasi chiamata, ma anche un posto per incontrarsi e fare amicizia, un luogo che sia espressione di una coscienza popolare e di una volontà di autorganizzazione dal basso.

Nonostante la recente posa della prima pietra le nubi all’orizzonte per la giovane associazione non mancano; infatti il Fascismo con il R.D.L. n.84 del 1930 impone che tutte le associazioni di volontariato, espressione dell’impegno delle comunità locali e dei propri soci, vengano incorporate dalla CRI.

Pur di non far morire una realtà come quella dell’Humanitas, il Cav. Benini decide di scendere a compromessi, soprattutto a livello formale, cambiando il nome con quello di “Partito Nazionale Fascista Sezione Assistenziale Humanitas Scandicci”.

Una difficoltà che il Partito Fascista non può superare per l’esproprio del patrimonio immobiliare è rappresentata dal fatto che l’area dove sorge la sede risulta di proprietà, tramite donazione, di privati cittadini.

Così l’Humanitas può sopravvivere, e nonostante i tempi bui che il paese si trova ad affrontare, l’attività della Pubblica Assistenza prosegue: i volontari si alternano giorno e notte a dare una mano a che in quel momento sta soffrendo.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo l’8 settembre 1943, anche Scandicci subisce la violenza dei nazisti in ritirata, che uccideranno sette concittadini. Il 4 agosto 1944 Scandicci viene finalmente liberata.

La rinascita economica e sociale che si realizza in Italia intorno agli anno ’60 costituisce terreno fertile per le iniziative di volontariato che erano state soffocate nel periodo bellico.

La nostra Associazione arriva a festeggiare il suo anniversario, nel 1957, mostrando gli elementi di una struttura e un’organizzazione efficienti, con un parco mezzi fornito e tre ambulatori medici dove sono presenti ben 11 branche specialistiche.

In questi anni viene cambiata anche la ragione sociale dell’Humanitas, che diventa così una Società di Mutuo Soccorso, e si iniziano a definire le attività della Pubblica Assistenza: dal servizio di assistenza, sanitaria e sociale, alla Protezione Civile, fino ad arrivare al servizio di Onoranze Funebri.

Esaminando le varie attività dell’associazione, sempre più ci si rende conto di quanti siano i problemi legati alla sanità e le forme possibili di solidarietà operativamente attuabili: i volontari, nella loro spinta di altruismo, si rendono conto che a Scandicci manca una realtà capace di promuovere la donazione del sangue tra la popolazione e di organizzare la raccolta; così l’11 dicembre 1960 viene fondata la Sezione comunale dell’AVIS di Scandicci.

La Sezione ha da allora la propria sede nei locali dell’associazione.

Sul piano della modernizzazione dei servizi, un’importante novità viene introdotta sulle ambulanze intorno alla metà degli anni ’60: la P.A. Humanitas è infatti la prima in Italia a dotare i propri mezzi del radiotelefono, strumento indispensabile per rendere più rapidi ed efficienti gli interventi di primo soccorso, dirottando rapidamente un mezzo sul luogo della chiamata senza che esso debba tornare in sede.

Nel mese di giugno del 1975, dopo una lunga fase preparatoria, prende avvio il Servizio di Emergenza con medico a bordo: il servizio è il primo del genere attivato in Toscana e l’unico, sul territorio nazionale, nato per iniziativa di una Pubblica Assistenza.

Negli anni ’80 l’Associazione cresce e si sviluppa sempre di più e, come era successo in occasione dell’apertura della Sezione di San Vincenzo a Torri, non trascura di decentrare e potenziare la propria presenza sul territorio.

Nasce così a Badia a Settimo, il 12 giugno 1989, la Sezione Zona Industriale della Pubblica Assistenza.

COMPAGNIA DI PUBBLICA ASSISTENZA HUMANITAS : PRIMA DATA SIMBOLICA 

marzo 1909 (nascita gruppo Protezione Civile)

SECONDA DATA SIMBOLICA

1924 (donazione terreno per sede)

PRIMO EVENTO MAXI EMERGENZA

28 dicembre 1908 – Terremoto di Messina

SECONDO EVENTO MAXI EMERGENZA

1968 – Terremoto del Belice

COMPAGNIA DI PUBBLICA ASSISTENZA HUMANITAS: ATTIVITA’ DURANTE IL TERREMOTO IN CENTRO ITALIA

Per fornire assistenza e supporto alle comunità colpite così duramente, alcuni volontari di Protezione Civile della Compagnia di Pubblica Assistenza Humanitas insieme ad altri volontari dell’area fiorentina sono partiti alla volta della provincia di Macerata, con la missione primaria di fornire supporto di tipo logistico alla macchina dei soccorsi e provvedere al montaggio tende ovunque esso si renda necessario.

Inoltre, visto il ripetersi delle scosse, la P. A. Humanitas e Anpas hanno ricordato.

Per mezzo di diversi canali comunicativi, le buone pratiche di Protezione Civile della campagna “Io non rischio” da adottare dopo un terremoto:

  • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi;
  • Prima di uscire chiudi gas, acqua e luce e indossa le scarpe;
  • Uscendo, evita l’ascensore e fai attenzione alle scale, che potrebbero essere danneggiate;
  • Una volta fuori, mantieni un atteggiamento prudente;
  • Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato;
  • Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono;
  • Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso;
  • Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.

Il 2 novembre, di concerto con la sala operativa di protezione civile Anpas e in sinergia con le altre associazioni fiorentine, i volontari Humanitas hanno raggiunto la località di Norcia, duramente sfigurata nella sua identità storica e culturale da una scossa sismica di violenza inaudita, come poche altre si ricordano nella storia del paese.

Successivamente hanno fatto tappa a Foligno, altro centro colpito e smembrato da un terremoto che sembra non trovare sosta.

E che, seppur e per fortuna non abbia provocato nessuna vittima, ha innescato nelle popolazioni dell’Italia Centrale un senso di smarrimento, paura, angoscia ed esasperazione.

PERSONALE IN ORGANICO

  • Bondi Elisabetta, dipendente a tempo indeterminato, segue i progetti Questa casa non è un albergo, Orti in città e Bar..ella. Si occupa inoltre dell’accoglienza dei nuovi volontari e cura le relazioni con gli assistenti sociali. Elisabetta è da poco diventata mamma.
  • Melchionda Lucia, dipendente a tempo indeterminato, è la responsabile della segreteria del volontariato, della turnistica e del reperimento dei volontari, oltre a gestire il servizio di centralino.
  • Righi Elisa, dipendente a tempo indeterminato, si occupa di programmazione dei servizi e della turnistica, del reperimento dei volontari e del servizio di centralino.
  • Iovino Andrea, dipendente a tempo indeterminato, si occupa della gestione degli automezzi.
  • Ermini Marco, dipendente a tempo indeterminato, si occupa del reperimento dei volontari e della gestione dei mezzi di soccorso.

ANEDDOTI SPECIALI SULLA COMPAGNIA DI PUBBLICA ASSISTENZA HUMANITAS

Correva l’anno 1947.

Gli organi direttivi dell’Humanitas decisero di aderire alla Federazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze.

Fu una scelta importante.

Decisiva.

Intuitiva.

La rete tra le realtà associative sarebbe stato uno strumento formidabile di crescita, confronto e scambio di buone prassi.

In quell’anno, l’Associazione si dotò anche della quarta ambulanza.

Di lì a poco inoltre, concluso l’iter previsto, e su volontà del popolo italiano che si espresse chiaramente a favore della Repubblica Parlamentare nel referendum dell’anno precedente, sarebbe entrata in vigore la nuova Costituzione Italiana.

In quel referendum, per la prima volta, votarono finalmente anche le donne.

Fu un passaggio epocale.

Fu un evento che diede il via ad un progressivo processo di emancipazione sessuale per tanto, troppo tempo atteso.

E a quel processo, la P.A. Humanitas, allora guidata da Belisario Bicci, decise di partecipare concretamente.

In quell’anno infatti, all’interno dell’Associazione venne creato il Corpo femminile di Soccorso.

Le donne per la prima volta diventavano protagoniste, impegnate in vari compiti ma, in particolare, nell’opera d’intervento su ambulanza.

L’Humanitas fu una delle prime Associazioni a farsi autonomamente carico di inserire un medico sulla propria ambulanza, appositamente progettata da un gruppo di volontari guidati da Paolo Pinzani per affrontare in modo adeguato l’emer¬genza: «in quel periodo – ricordava il compianto Paolo Pinzani – i mezzi che avevamo a disposizione erano le Fiat 238 e un mezzo Volkswagen. Troppo piccoli per garantire un servizio efficiente.

Mi fu quindi affidato il compito di progettare un’ambulanza specifica adatta al servizio Spamu, il soccorso di pubblica assistenza con medico per le urgenze.

Ne venne fuori una Fiat 242, più grande e spaziosa del Fiat Ducato. Per tutti i volontari divenne la grande M12».

Era il 23 novembre del 1980.

Un violentissimo sisma si abbatté sull’Irpinia.

Ci furono morti e feriti.

Le abitazioni furono rase al suolo.

La comunità era in ginocchio.

I volontari della P.A. Humanitas giunsero sul posto in poche ore.

E, oltre allo scenario apocalittico che si trovarono davanti, dovettero anche fare i conti con la rabbia della popolazione sopravvissuta.

Che si sentiva abbandonata e trascurata dalle istituzioni.

Furono momenti difficilissimi.

Ma appena la gente dell’Irpinia capì che quegli uomini in divisa che avevano davanti erano “semplicemente” dei volontari giunti dalla Toscana per dare loro, gratuitamente e volontariamente, una mano, le accuse e l’astio sparirono immediatamente.

E in poco tempo, le diffidenze lasciarono spazio al riconoscimento e alla gratitudine.

SERVIZI EROGATI

– I trasporti socio-sanitari: Servizio di emergenza-urgenza India 2, Intervento d’urgenza Delta, Trasporto ordinario, Trasporto per i Soci, Trasporti Sociali, Protezione Civile, Formazione

ATTIVITA’ ODIERNE: NUMERO INTERVENTI E KM PERCORSI

– Centro Servizi Anziani. Fornisce aiuto e supporto volontario a tutti gli iscritti al Gruppo Anziani Humanitas nei settori più diversi. Solo alcuni esempi: mobilità, accesso ai servizi infermieristici, cura della casa, disbrigo delle pratiche amministrative, cura della persona.

– Bar…ella. Nato nel 2011, da giugno a settembre, viene aperto e gestito in collaborazione con i ragazzi del Faro nel giardino di fronte alla sede centrale di via Bessi. È un progetto di autonomia lavorativa, che vede protagonisti durante le mattine della stagione estiva un gruppo di ragazzi diversamente abili.

– Orti in Città. Il progetto, pensato ed elaborato dalla P. A. Humanitas in sinergia con il Comitato Unitario Invalidi (Cui) – i Ragazzi del Sole, consiste nella realizzazione di un orto negli spazi davanti a Villa Doney a Scandicci. Oltre cinquemila metri quadrati dove persone diversamente abili saranno impiegate per coltivate verdure, erbe aroma¬tiche e ortaggi.

– Ora con noi, si tratta di una comunità alloggio protetta che rappresenta una valida risposta alle domande delle famiglie dei disabili riguardo al futuro dei loro figli. Garantisce un’assistenza adeguata e le dimensioni giuste per poter ricreare il clima familiare, nel momento in cui viene a mancare il supporto della famiglia di origine.

– Questa casa non è un albergo. Si tratta di un progetto rivolto a minori con difficoltà scolastiche, socio-relazionali e comportamentali, segnalati dai servizi sociali o dalle scuole del territorio. Uno spazio di aggregazione e di confronto, che si basa sulla dimensione del gruppo, con l’obiettivo di accompagnare e sostenere i ragazzi e le ragazze nell’affrontare le difficoltà evolutive proprie del periodo adolescenziale attraverso il loro inserimento in un contesto di solidarietà, di aiuto e di utilità sociale attraverso un modello positivo di impegno attivo e partecipato, utile a potenziare la propria autostima e il senso di autoefficacia oltre che a offrire loro uno spazio accogliente dove potersi impegnare nel proprio tempo libero.

– Il Fondo Essere. È lo sportello di micro-credito e solidarietà gestito dai volontari della P. A. Humanitas, dove chi ha gravi problemi sociali e sanitari che richiedono liquidità immediata per essere risolti può richiedere un prestito. Allo sportello è possibile richiedere anche un micro-credito per accedere a prestiti bancari con tassi agevolati. Un ulteriore aiuto concreto che la Pubblica Assistenza vuole dare alla sua comunità.

– Abitare solidale. È un progetto realizzato in collaborazione con l’Associazione Auser e la Regione Toscana, che prevede l’affitto di immobili con un’ampia capacità ricettiva, poi subaffittati con canoni mensili calmierati a persone con redditi bassi o che, a causa di spese fisse irrinunciabili, non riescono più a pagare l’affitto. Tutti soggetti che potrebbero rischiare di finire in mezzo alla strada. Si tratta di un progetto di co-housing sociale, che rappresenta una forma alternativa di sostegno alla casa e che prevede, tra le altre cose, un percorso di riabilitazione economica accompagnata, non solo affinché il periodo di criticità finanziaria sia contenuto nel tempo, ma anche e soprattutto per avviare un piano di autonomia e indipendenza nel medio-lungo termine.

– Humanitas. Si tratta di un progetto di integrazione sociale promosso da Anpas Toscana in collaborazione con la P. A. Humanitas Scandicci, la P. A. Croce Azzurra Pontassieve, la P. A. L’avvenire Sez. Vaino, la Coop Pane & Rose, l’ong Oxfam e Arci, che prevede il coinvolgimento in attività di carattere sociale di alcuni richiedenti asilo presenti sul territorio fiorentino. Attività che permetteranno ai beneficiari di ricambiare la solidarietà con la solidarietà.

– Io non rischio. È la campagna nazionale per le buone pratiche di Protezione Civile promossa dal Dipartimento della Protezione Civile su iniziativa e impulso di Anpas, l’Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, e realizzata d’intesa con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e la Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e realizzata grazie all’impegno e al coinvolgimento di migliaia di volontarie e volontari delle Associazioni di Protezione Civile che ogni anno, in centinaia di piazze italiane, da Nord a Sud, predispongono stand informativi per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto. Perché un cittadino informato sa prevenire i rischi del suo territorio, affrontare un’emergenza e superarla anche con piccole azioni.

– Scandicci Cardio-Protetta. La Compagnia di Pubblica Assistenza Humanitas in collaborazione con la Fondazione Pas, Farmanet, il Viola Club Accademia e il Comune di Scandicci ha avviato la realizzazione sul territorio comunale di una rete capillare e monitorata di defibrillatori semi automatici (DAE) accessibili a tutti.

MEZZI IN SERVIZIO

il parco automezzi attuale della P. A. Humanitas risulta così composto:

  • Nove ambulanze;
  • Nove mezzi attrezzati con pedana per il trasporto disabili;
  • Otto automobili;
  • Cinque mezzi di Protezione Civile.

COMPAGNIA DI PUBBLICA ASSISTENZA HUMANITAS: POSTAZIONI E SEZIONI ATTIVE SUL TERRITORIO

Sede di Via Bessi num. 2 – Scandicci. È la sede principale della P. A. Humanitas. Nel 2006, un grosso intervento di ristrutturazione ha creato una logica continuità tra le strutture esistenti, mediante la costruzione della nuova palazzina e del nuovo garage per le ambulanze ed i mezzi sanitari.

I recapiti: Tel. Centralino: 055-73631 Tel. Protezione Civile: 055-7363412. E-mail: contatti@humanitas-scandicci.it

Altri Servizi: Sportello Fondo Essere, Tel. 055 7363417, e-mail: fondoessere@humanitas-scandicci.it; Centro Servizi Anziani, tel. 055 7363404, e-mail: servizioanziani@humanitas-scandicci.it.

Sede di San Vincenzo a Torri, Scandicci. La sede è gestita da volontari che svolgono servizi sociali, servizi di accoglienza per i medici di medicina generale e servizi di prenotazione per le visite mediche e diagnostiche presso gli ambulatori di Rete PAS.

Recapito telefonico: 055-769090; E-mail: comitatosanvincenzo@humanitas-scandicci.it

Sede Piana di Settimo – Badia a Settimo. Questa sede, dal 2013, è situata presso la Casa del Popolo di Badia a Settimo in Via dell’Orto. Prima invece, la P. A. Humanitas era ospitata nei locali della Casa del Popolo di San Colombano. Per la Pubblica Assistenza giungere ad avere una propria sede dopo 25 anni di presenza sul territorio della Piana di Settimo è stato un elemento di forte consolidamento del rapporto stretto tanto tempo fa con un territorio e una comunità in continua espansione.

Recapito telefonico: 055‐790979 E-mail: comitatopiana@humanitas-scandicci.it
Sede Centro Osiride – Via Burchietti. Le attività e i servizi di ascolto sono svolti dai volontari, con il coordinamento di una figura professionale. L’orario d’apertura è regolato in base agli appuntamenti programmati.

SCHEMA ORGANICO

  • Militi iscritti: 1241
  • Dipendenti: 6

COLLABORAZIONI SPECIALI

Coca Cola, Regio Toscana, Comune Scandicci, Oxfam, Anpas, Arcib

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