Laringoscopio, alla scoperta di questo essenziale endoscopio

Il laringoscopio è un endoscopio che serve a visualizzare la glottide e permettere l’introduzione del tubo endotracheale.

LARINGOSCOPIO, SCOPRIAMOLO ASSIEME

 

E’ composto essenzialmente di due parti: il manico (impugnatura) e la lama (spatola che si introduce nelle bocca), articolabili tra loro.

La forma della lama può essere di due tipi: curva o retta; quelle attualmente in uso sono la lama di Mac Intosh (curva) e la lama di Miller o di Foregger (retta) che si impiegano con tecniche diverse.

La lama retta viene usata per reclinare l’epiglottide caricandola e si usa specie nelle intubazioni dei neonati.

La lama curva invece va inserita con la sua estremità distale, nella piega glosso-epiglottica al fine di far basculare l’epiglottide, senza caricarla; la lama ha una forma leggermente curva che permette di visualizzare la glottide malgrado la persistenza dell’angolazione.

Per connettere la lama al manico si tenga presente che quest’ultimo ha un sostegno cilindrico sottile ad un’estremità, all’interno di una depressione quadrata.

La lama, invece, possiede un uncino a forma di flangia conformata per agganciarsi intorno al sostegno del manico.

Il manico va tenuto con la mano sinistra e la lama con la destra in modo che la flangia si uncini il sostegno e si adagi nella depressione.

Per connetterle l’una all’altra, bisogna premere la lama verso il basso, finché non si avverte uno scatto.

Una volta connessa la lama (in posizione chiusa), con la sua parte prossimale formerà con il manico un angolo poco superiore ai 5°.

L’attacco deve essere ben stabile e non giocare cosicchè la lama non si deconnetta dal manico quando sta in posizione chiusa, se non con un leggera forza.

Per aprire il laringoscopio si impugna con la mano sinistra, con la destra si afferra la lama e la si allontana dal manico, facendola ruotare e fin a portarla alla massima escursione (circa 90°).

Si avvertirà uno scatto non appena la lama è correttamente aperta e la luce si accende.

Se ciò non accade vi dev’essere un problema della lampadina: o non è bene avvitata nel suo alloggiamento oppure è bruciata.

Se, avvitata meglio la lampadina o cambiatala, essa non emette luce, allora è opportuno sostituire le batterie.

Le lame essendo immerse, per la sterilizzazione, in liquidi detergenti, è possibile che diano problemi ai contatti elettrici che si ossidano.

Bisogna rimuovere la lama e controllare lo stato del punto di contatto (in genere in piombo) tra la lama ed il manico.

Occasionalmente si deve pulire il contatto con un tampone di alcool o meglio con una pasta leggermente abrasiva (poi allontnata mediante lavaggio).

Alcuni laringoscopi in plastica, con lame monouso, non presentano questi inconvenienti poichè la fonte luminosa risiede nel manico e la luce viene trasmessa alla punta della lama mediante fibre ottiche.

Si deve controllare sistematicamente l’attrezzatura per intubare, prima che debba servire: è una negligenza grave farsi prendere dall’ansia, nel corso di una emergenza, per un laringoscopio che non da luce!

Una evoluzione nella tecnica di intubazione è rappresentata dal laringoscopio a fibre ottiche.

Essi permettono di visualizzare la glottide e guidare il tubo in trachea.

Il tubo viene introdotto nella bocca ed il laringoscopio viene calato nel suo interno e permettendo la visione diretta della glottide.

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