Sindrome di Reye

Cos’è

La sindrome di Reye è una malattia di grave intensità rispetto alle comuni infezioni respiratorie, causata dall’assunzione di acido acetilsalicilico (il principio attivo dell’aspirina), manifestandosi in età pediatrica. Il primo sintomo è il vomito, che comincia sin dopo i 3-7 giorni dall’inizio dell’influenza o della varicella; se esso persiste nell’arco di 8-12 ore, è necessario effettuare esami approfonditi che confermino che si stia trattando di sindrome di Reye. Tale malattia è diffusa maggiormente nei primi mesi dell’anno. Un terzo dei casi di sindrome di Reye, si presentano come complicanza alla varicella sin dopo 3-4 giorni dall’eruzione cutanea. Se questa malattia non viene diagnosticata e trattata in tempo, c’è rischio di ipoglicemia (calo del tasso di glucosio nel sangue), encefalopatia, infiammazione epatica (epatite), coma mortale.

Sindrome di Reye nell’adulto

Sebbene sia raro che tale malattia colpisca gli adulti, si sono verificati alcuni casi, ma la gravità negli adulti non ha nulla a che vedere con quella dei bambini, infatti bastano circa 15 giorni per riacquisire le piene funzionalità degli organi.

Trattamenti e farmaci

Nella maggior parte dei casi, i pazienti affetti da tale sindrome, vengono ospedalizzati e tenuti sotto stretta osservazione medica; i pazienti più gravi vengono indirizzati verso il reparto di terapia intensiva. Il trattamento prevede di ridurre l’infiammazione generale degli organi interni e di impedire eventuali danni, soprattutto a livello epatico e cerebrale. Per la prevenzione delle emorragie, è possibile procedere con un trattamento di vitamina K associato ad un’integrazione di plasma e piastrine. Sono utili anche farmaci diuretici, per diminuire la pressione intracranica, e lassativi, per facilitare l’emissione dei liquidi.

Consigli

Si raccomanda di somministrare ai bambini solo farmaci contenti paracetamolo.

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