Toxoplasmosi

Definizione

La toxoplasmosi è una malattia che può essere trasmessa all’uomo attraverso il contatto con animali come i gatti o con cibo infetto, come carne suina e ovina cruda. Questa infezione è causata da un microscopico parassita (protozoo Toxoplasma gondii) che può vivere nelle cellule degli uomini e degli animali, soprattutto gatti e animali da allevamento.

Le infezioni da toxoplasmosi nelle persone possono essere di tre tipi:

  • toxoplasmosi congenita, in cui un bambino viene infettato prima di nascere;
  • toxoplasmosi in soggetti sani (con gli stessi sintomi che può avere una donna incinta);
  • toxoplasmosi in pazienti con sistema immunitario indebolito;

Quando una donna incinta contrae la toxoplasmosi durante la gravidanza e non viene curata, c’è più di una possibilità che possa trasmettere l’infezione al feto. I bambini che vengono infettati durante il primo trimestre di gravidanza della mamma tendono a manifestare i sintomi più gravi. E’ invece raro che una donna che abbia contratto la toxoplasmosi prima di rimanere incinta trasmetta l’infezione al feto perché lei, e quindi il suo bambino, hanno sviluppato immunità all’infezione. Può invece succedere che una donna in gravidanza, che abbia avuto una precedente infezione, diventi immunocompromessa e la sua infezione si ripresenti. Si consiglia di norma di aspettare almeno sei mesi dalla guarigione prima di cercare una gravidanza. Fino al 90% dei bambini nati con una toxoplasmosi congenita non manifestano sintomi nella prima infanzia, ma una grande percentuale di loro mostrerà segni di infezione mesi o anni dopo. I pochi che mostrano chiari segni di infezione alla nascita, o poco dopo, potrebbero essere nati prematuramente e/o essere sottopeso.

Altri segni e sintomi , se si manifestano, possono essere:

  • febbre;
  • ghiandole gonfie (linfonodi);
  • ittero (pelle e occhi ingialliti a causa di anormali livelli di bilirubina chimica del fegato);
  • una testa particolarmente grande o piccola;
  • esantema;
  • lividi o emorragia sotto la pelle;
  • anemia;
  • fegato o milza ingrossata.

Alcuni bambini con toxoplasmosi congenita presentano disturbi al cervello e al sistema nervoso centrale e periferico, che causano attacchi epilettici, problemi nel tono muscolare, difficoltà di alimentazione, perdita di udito e ritardo mentale. C’è infine un alto rischio di danni agli occhi, in particolare alla retina, che si manifesta con gravi problemi alla vista. Se un bambino nasce con la toxoplasmopsi congenita e non viene curato durante l’infanzia, manifesterà sempre qualche segno di infezione (spesso danni agli occhi) dalla prima infanzia all’adolescenza.

Toxoplasmosi in soggetti sani

Un soggetto sano che viene infettato dalla toxoplasmosi può non manifestare nessun sintomo o solamente avere le ghiandole gonfie nel collo, senza particolari conseguenze.

Toxoplasmosi in soggetti immunocompromessi

I soggetti il cui sistema immunitario è indebolito (ad esempio malati di AIDS, cancro, o sotto terapia di farmaci assunti dopo trapianti di organo) sono in una condizione di forte rischio se contraggono la toxoplasmosi. Soprattutto per i malati di AIDS, la toxoplasmosi potrebbe causare encefalite toxoplasmica (un infiammazione al cervello) con sintomi quali:

  • febbre;
  • emicrania;
  • psicosi;
  • problemi alla vista, al linguaggio, ai movimenti, alla capacità di pensiero.

Diagnosi

E’ possibile diagnosticare con sicurezza la toxoplasmosi attraverso prove di laboratorio che rilevano i microscopici parassiti nel sangue, nel liquido spinale, nel liquido amniotico, nella placenta, nei linfonodi, nel midollo osseo o altri tessuti del corpo. Più frequentemente si prescrivono esami del sangue per misurare i livelli di anticorpi prodotti per combattere i parassiti. Sofisticati nuovi test genetici riescono ad identificare il DNA contenente geni di parassiti della toxoplasmosi dopo che hanno invaso il corpo. Questi test sono utili per testare nel liquido amniotico la presenza di toxoplasmosi congenita in un feto, rilevabile anche attraverso gli ultrasuoni. Entrambi i test non sono purtroppo sufficientemente accurati e possono dare falsi risultati positivi.

Trasmissione

Si può contrarre la toxoplasmosi:

  • toccando o venendo a contatto con le feci infette del gatto;
  • mangiando carne cruda contaminata o non cotta bene;
  • mangiando cibi crudi, frutta non lavata o verdure che sono state contaminate dal concime.

Sebbene l’infezione normalmente non si diffonda da persona a persona, ad eccezione della gravidanza, in rari casi la toxoplasmosi può essere trasmessa attraverso trasfusioni di sangue e organi donati per trapianto.

Durata

Nonostante i parassiti siano in grado di moltiplicarsi nel giro di una settimana nell’organismo ospite, i sintomi possono manifestarsi fino a settimane o mesi dopo il contatto con il protozoo. Una volta contratta la toxoplasmosi il microrganismo responsabile stazionerà a vita nell’organismo, seppure in forma latente, e non più in grado di manifestare alcun tipo di sintomo. Solo in caso di episodi di immunodepressione l’infezione può nuovamente ricomparire. In un bambino con sistema immunitario indebolito, la toxoplasmosi congenita può essere fatale.

Cura

A meno che non si tratti di sistema immunitario indebolito o gravidanza, non c’è bisogno di curare un infezione da toxoplasmosi. I sintomi (principalmente le ghiandole gonfie) regrediscono in poche settimane o mesi. Se una donna incinta manifesta un’infezione da toxoplasmosi, nel consulto con il medico si deciderà il piano di cure. Le ricerche hanno mostrato che curando la madre si può aiutare a ridurre la gravità della malattia nel bambino, ma non necessariamente prevenirla. I bambini nati con una toxoplasmosi congenita vengono curati con una varietà di farmaci anti-toxoplasmosi, di solito per il primo anno successivo alla nascita. In un bambino più grande, sano, che sviluppa una seria infezione da toxoplasmosi, la cura di norma dura dalle 4 alle 6 settimane (o almeno 2 settimane dopo che i sintomi sono scomparsi). I bambini con un sistema immunitario indebolito spesso hanno bisogno di essere ricoverati quando contraggono la toxoplasmosi e quelli che hanno l’AIDS possono aver bisogno di assumere farmaci anti-toxoplasmosi a vita.

Prevenzione

Per prevenire la toxoplasmosi:

  • cuocere bene la carne;
  • lavare le mani con sapone e acqua dopo aver toccato cibi crudi o verdure non lavate;
  • lavare tutta la frutta e le verdure prima di servirla;
  • congelare la carne per qualche giorno prima di cucinarla, perché aiuta a ridurre la probabilità di toxoplasmosi;
  • lavare bene i taglieri, gli altri utensili e le superfici della cucina (soprattutto quelle che vengono a contatto con la carne cruda) con acqua calda saponata dopo ogni uso;
  • se si è incinta fare cambiare la lettiera del gatto a qualcun altro, usare detergente o acqua calda per pulirla e lavare bene le mani dopo averlo fatto;
  • tenere il gatto sempre in casa per evitare che prenda la toxoplasmosi con gli escrementi, e/o con piccoli animali infetti;
  • non dare da mangiare al gatto carne cruda;
  • tenersi alla larga dai gatti randagi;
  • non prendere un nuovo gatto se si è incinta;
  • mettere i guanti quando si pratica giardinaggio e lavare le mani subito dopo;
  • usare delle zanzariere per evitare che entrino in casa gli insetti;
  • non bere acqua non depurata, soprattutto se si sta viaggiando verso paesi sottosviluppati.

Fonti

www.farmacoecura.it

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