SIS118: Per le ambulanze, il salto nel futuro si farà nel 2015

Durante il convegno nazionale tenuto a Santa Margherita Ligure sono stati affrontati temi di importanza vitale per il servizio pre-ospedaliero italiano. Grande attenzione è stata rivolta alle linee guida principali della gestione territoriale 118

 

Il grado di civiltà di un paese si può misurare dal suo servizio di soccorso pre-ospedaliero? Si, e si può anche stilare una classifica abbastanza precisa di quanto civile sia una nazione. L’Italia, suo malgrado, non è fra le prime e più importanti realtà d’Europa. Sono tanti i paesi che hanno storie e normative più avanzate o con tradizioni di soccorso pre-ospedaliero professionalizzato da imitare e comprendere a fondo.

Proprio per questo il convegno nazionale della SIS 118 è stato un evento di grande importanza da cui prendere spunto per dibattere e costruire il futuro del soccorso in Italia. Emergency-Live ha partecipato all’evento, intervistando sia il presidente della SIS, Francesco Bermano, che andando a fondo su diverse tematiche con altri esperti dell’emergenza-urgenza ha disegnato un quadro completo del comparto pre-ospedaliero, dei suoi problemi e delle potenziali soluzioni. Durante un convegno in cui numerosi relatori e un comitato scientifico di tutto rispetto hanno illuminato il futuro dell’emergenza-urgenza, c’era soprattutto da affrontare il tema della nuova normativa europea, che sta per arrivare anche in Italia.

L’AGGIORNAMENTO PRIMA DI TUTTO
“Nel nostro convegno – spiega Bermano – sono state affrontate le tematiche classiche della emergenza pre-ospedaliera. L’arresto cardiaco, l’infarto del miocardio, l’ictus e l’insufficienza respiratoria. Questo è il core su cui il pre-ospedaliero deve essere molto preparato. Ma non è stato solo un convegno medico. Ci sono sempre nuove tematiche, a partire dalla collaborazione con il dipartimento di Protezione Civile, da affrontare. Oggi la coordinazione con il 118 diventa sempre un punto più importante e centrale nella gestione delle emergenze. E il 118 deve essere integrato nella sistema della protezione civile. Quest’anno abbiamo voluto aprire anche al tema della psicologia, a cui teniamo particolarmente, oltre al tema della presa in carico del dolore, cosa che l’Italia dimentica spesso, e che ci vede un po’ indietro rispetto agli altri paesi europei”.

AMBULANZE, DAL 1983 SI ENTRA NEL 2015
Ma il tema fondamentale di questa edizione 2014 è l’aggiornamento normativo per le ambulanze, che finalmente dovranno rispettare gli standard EU1789: “Finalmente dopo il 1983 vedremo un aggiornamento normativo importante. Oggi le ambulanze in Italia sono quelle di 30 anni fa. Finalmente l’Italia ha recepito la 1789 che determina nuovi standard. Ma dobbiamo muoverci con attenzione su questa strada. Non dobbiamo stravolgere il nostro sistema attuale, io che sono un tecnico di queste cose sono molto contento di questi aggiornamenti”.

La legge infatti può ridurre in parte il divario che c’è fra paesi europei avanzati ed Italia, ma non può fare tutto da sola. E soprattutto, non può cancellare ciò che fino ad oggi è stato fatto in Italia, un paese che ha spesso lavorato sull’emergenza pre-ospedaliera con pochi soldi e risorse non sempre scontate. Un paese che – va ricordato – ha problematiche morfologiche importanti che rendono differente una provincia dall’altra, e fanno si che il personale debba essere adattato a diversità di intervento molto grandi, fra Aosta e Palermo.

SOCCORSO, INDICATORE DI CIVILTA’
“Il sistema di emergenza pre-ospedaliero – ha spiegato Bermano – è un indicatore di civiltà di un paese. I paesi più evoluti hanno un sistema molto qualificato di emergenza pre-ospedaliera. Quelli in via di sviluppo, come si dice, o non hanno il sistema o hanno un sistema che invece è basato sul buon samaritano.
Quello che abbiamo fatto è, in pochi anni, di aver organizzato un buon sistema di emergenza pre-ospedaliero. Non dobbiamo dimenticarci che il numero unico per le emergenze 118 è attivo a livello nazionale solo da 10 anni. Abbiamo percorso moltissima strada in pochissimo tempo. Il sistema svedese è stato normato nel 1953, quello francese nel 1976, noi datiamo 1992. Il discorso che bisogna fare in Italia deve essere assolutamente inserito in un contesto diverso da quello di altri paesi europei. Non dimentichiamoci, durante questo passaggio, di contestualizzare la nostra esperienza e il nostro futuro in base alla nostra realtà”.

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