Friuli Venezia Giulia, CAI ed Esercito ripristinano i sentieri di montagna ed i rifugi alpini

I militari dell’Esercito hanno iniziato, nei giorni scorsi, l’intervento per la manutenzione della rete sentieristica della montagna friulana.

 

FRIULI VENEZIA GIULIA, LA COLLABORAZIONE TRA CAI ED ESERCITO ITALIANO

Un ritorno alla normalità, è evidente, passa anche da un riappropriarsi delle proprie passioni.

Quella della montagna, in questo caso.

I lavori sono partiti con la sistemazione del fondo e delle canalette di scolo dell’acqua piovana, lo sfalcio dell’erba ed il ripristino dei segnavia bianco-rossi sul sentiero CAI 141 che da Collina di Forni Avoltri raggiunge Pierabech scavalcando forcella Ombladêt, collegando il fondovalle con le postazioni italiane di prima linea della 1ª Guerra Mondiale.

La commissione giulio carnica sentieri, rifugi e opere alpine del CAI FVG, con l’aiuto del Club Alpino Italiano centrale, si è rivolta alle Truppe Alpine per avviare una collaborazione che, ci si augura, possa proseguire negli anni a venire.

LA SODDISFAZIONE DI CAI PER IL LAVORO SVOLTO IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Durante la pianificazione dell’attività, gli esperti del CAI FVG hanno individuato le aree su cui gravitare con interventi mirati.

La rete regionale di sentieri montani, spiega il Presidente della Commissione, è di circa 4.400 chilometri ed è impossibile pensare di manutenerla sistematicamente.

“Abbiamo quindi pensato di rivolgerci agli Alpini che, qui in regione, sono sempre stati una forza su cui contare ed hanno familiarità con l’ambiente montano”.

Al sostegno logistico contribuiranno le associazioni del territorio.

LE DICHIARAZIONI DEL COLONNELLO ROMEO TOMASSETTI

“È stata attivata un’unità ad hoc” dice il Colonnello Romeo Tomassetti, Comandante del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna della “Julia” a cui è stato affidato il compito, “questo assetto svolgerà i lavori sui sentieri per tutta l’estate, vivendo intensamente la montagna.

Per noi è un obbligo morale poter venire incontro alle esigenze del territorio che ci ospita e di cui facciamo parte.”

Gli accordi per la collaborazione non si limitano ai lavori sui sentieri, ma includeranno la ricognizione di itinerari, ferrate e sentieri attrezzati inclusi, con l’individuazione e la mappatura dei punti da ripristinare.

Questo compito specialistico sarà svolto ad opera degli istruttori di alpinismo e degli osservatori di artiglieria del reparto.

La “campagna lavori estiva” è stata per molti anni, a partire dal secondo dopoguerra, un’attività peculiare delle Truppe Alpine per il ripristino di mulattiere e sentieri che preludeva al “campo mobile” durante il quale veniva effettuato l’addestramento al movimento in montagna con lunghe marce e ascensioni ardite.

PER APPROFONDIRE:

COVID-19, SANIFICAZIONI AD ALTA QUOTA: L’ESERCITO CONSENTE RIAPERTURA DEI RIFUGI

FONTE DELL’ARTICOLO:

SITO UFFICIALE DELL’ESERCITO ITALIANO

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