Corsi e training sempre uguali? Quattro consigli per una simulazione avanzata efficace!

Come si costruisce una simulazione sul campo capace di restare nella testa e “nelle mani” di medici e infermieri per lungo tempo? Ecco un poker di soluzioni che, “messe insieme”, possono garantire un centro di formazione straordinario.

Partecipare a un corso di formazione avanzata è fondamentale per mantenersi allenati, vero? Ma quante volte, negli ultimi anni, vi è capitato di pensare che questi corsi siano sempre “i soliti corsi” che replicano all’infinito l’applicazione pratica di competenze cliniche già abbondantemente acquisite durante il proprio percorso di studi universitario?

Oggi però ci sono molte tecnologie che possono cambiare l’effetto e l’impatto di un training avanzato in ambito sanitario. Procedure come ALS, PHTLS, MEDEVAC, HEMS e TCCC hanno spinto la ricerca su manichini e dispositivi di simulazione a livelli mai visti prima.

Sono ormai troppi gli esempi di Centri di Simulazione Medica Avanzata che vengono aperti con importanti
investimenti di fondi pubblici e che poi rimangono inutilizzati a causa sia della mancanza di iscrizioni ai corsi sia di personale qualificato in grado di provvedere alle indispensabili operazioni di manutenzione e gestione dei dispositivi di simulazione.

Quali prodotti e simulatori scegliere per garantire un’esperienza indimenticabile ai partecipanti di un corso per simulazione avanzata in area critica?

Scegliere da soli e in autonomia, dentro a una struttura del 118 o di elisoccorso, oggi è quasi impossibile. Arrivano sempre molti input e, spesso strumenti interessanti, ma raramente c’è un’offerta complessiva, a 360 gradi, per un sistema di training adeguato a tutte le necessità degli operatori di emergenza-urgenza. Per questo motivo Paolo Innocenti ha creato SoFraPa, una realtà che non solo copre tutte le esigenze della formazione sanitaria a livello di manichini e dispositivi, ma ha portato in Italia anche soluzioni, software e idee di alto livello, mai viste prima nel nostro paese.

Proprio a SoFraPa abbiamo chiesto quattro soluzioni per garantirsi una struttura di training adattabile allo scenario reale negli ambiti ALS, PHTLS, HEMS, MEDEVAC e TCCC. Una soluzione che abbracci il maggior numero di skills e che permetta di provare qualsiasi situazione di emergenza sanitaria, garantendo al contempo al team dei formatori di concentrarsi sulle caratteristiche non tecniche di ogni discente. Il risultato è questo:

Consiglio 1: Simulare l’ambiente, simulare il paziente

Al primo posto nella classifica dei consigli c’è quello di prendere un manichino che permetta di simulare nel miglior modo possibile il paziente. Oggi SoFraPa commercializza in Italia LifeCastBodySim, i manichini più realistici sul mercato dal punto di vista dell’impatto visivo, in quanto realizzati sfruttando l’imaging TC di persone reali. Neonati, bambini, adulti e anziani sono riprodotti con un realismo impressionante e dotati delle principali funzionalità che un manichino per ALS deve avere. Accessi venosi e punti di inserzione I/O, gestione delle vie aeree, trattamento PNX e speaker Bluetooth per dare segnali al discente di dolorabilità. I manichini LifeCastBodySim non presentano alcuna componente elettronica proprio per offrire il massimo realismo ed eliminare l’apparenza robotica tipica di tutti gli altri manichini ad alta fedeltà presenti in commercio.

Consiglio 2: Simulare OVUNQUE tutte le possibili rilevazioni di segni e sintomi

Subito dopo la scelta di un manichino che aiuti a generare un impatto funzionale fra sanitario e paziente, serve un sistema di rilevazione dei parametri che non imponga al discente di “fingere” l’ascolto o la rilevazione, ma lo simuli per davvero e con realismo. Questo è il momento in cui entra in campo iSimulate, con i sistemi AURiS, ALSi e REALITi360. Poter garantire in qualsiasi condizione di simulazione un ecosistema completo è il meglio che si possa pensare di avere. Cosa fanno questi sistemi? Simulano condizioni paziente, feedback CPR, video ripresa dello scenario, telecontrollo da remoto dei parametri modificabili, live streaming per trainer o discenti in remoto, e un monitor defibrillatore realistico e funzionante con più di 16 modelli precaricati. Dal vano sanitario dell’elicottero, al ghiacciaio, all’interno di un cantiere, al vano dell’ambulanza o alla stanza di un ospedale, qualsiasi simulazione è possibile con queste soluzioni commercializzate da SoFraPa.

Consiglio 3: Movimentare un peso realistico, perché non si può MAI temporeggiare

Fra le cose che molto spesso si dimenticano durante i corsi avanzati, ci sono elementi inevitabili quali movimentazione e spostamento del paziente. Per questo fra i dispositivi che si possono scegliere oggi, un manichino ad alta fedeltà a livello di peso e di arti mobili è molto importante. Le soluzioni SoFraPa si basano sul non plus ultra del mercato, i manichini RuthLee, gli unici ad essere utilizzabili in qualsiasi scenario traumatico, dagli spazi confinati all’infortunato in quota, fino agli scenari con incendi e rischio elettrico. Troppo spesso infatti si vedono corsi sulla gestione del paziente traumatizzato in cui, durante l’addestramento alle tecniche di estricazione, vengono utilizzati manichini ad alta fedeltà che non raggiungono neppure i 20 Kg di peso: come potrà con questi strumenti inadeguati un futuro soccorritore essere veramente preparato alla gestione dell’estricazione di un paziente di 80 o 90 Kg incastrato in un’auto che sta per esplodere?

Consiglio 4: Con maggiore qualità degli strumenti didattici si vedono meglio le non-technical skills

Infine, l’ultimo consiglio che grazie a SoFraPa possiamo darvi, è quello di concentrare l’attenzione sulle non-technical skills, una volta perfezionato al meglio il training sugli aspetti prettamente tecnici. Cosa significa? Oggi educare un medico o un infermiere a intubare bene non è complesso: dispositivi, tecniche e posizioni si possono imparare rapidamente. Soprattutto grazie alla disponibilità di corsi specialistici dedicati espressamente a questo. In realtà, sono rilevazioni, scenario e non-technical skills a fare la differenza. Alcuni noti anestesisti rianimatori durante gli ultimi congressi della SIS118, per spiegare questo, hanno dichiarato:

“Se metto mio figlio di 8 anni a intubare, dopo 50 tentativi anche lui avrà acquisito la manualità. Dobbiamo distinguerci su tutto il resto.”.

Ecco: per fare la differenza sulle non-technical skills bisogna fare in modo che la formazione sia qualitativamente elevata, registrata e revisionabile in ogni punto. Solo così i debriefing – la parte fondamentale di ogni training – saranno efficaci per imprimere nel discente i concetti portanti del soccorso extra-ospedaliero. Aspetti non tecnici ma fondamentali come la comunicazione e il rapporto tra sanitario/paziente e soccorritore/soccorso, l’organizzazione dei compiti, il lavoro di gruppo, l’assunzione delle decisioni e la Leadership, sarebbero, infatti, più complessi da evidenziare se a causa del materiale didattico insoddisfacente, ci si dovesse concentrare solo sulle esercitazioni pratiche.

    Sono stati utili questi consigli? Allora non aspettare, contatta subito SoFraPa e valuta le migliori soluzioni per un centro di addestramento all'avanguardia!

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