Carcinoma mammario: i sintomi del tumore al seno

Il tumore al seno o carcinoma mammario è una malattia dovuta alla moltiplicazione incontrollata e anomala di alcune cellule all’interno della ghiandola mammaria. All’inizio, le cellule si accrescono localmente, nell’organo; con il tempo, entrano nei vasi sanguigni linfatici e invadono organi lontani

Non si ha conoscenza certa delle cause del tumore della mammella; si conoscono tuttavia i fattori di rischio.

Tumore al seno: i fattori di rischio

Sembra che gli ormoni svolgano un ruolo determinante nell’insorgenza di questa neoplasia.

In particolare, l’esposizione prolungata del tessuto mammario agli estrogeni non adeguatamente bilanciata dall’altro ormone femminile, il progesterone, porterebbe a uno sviluppo anomalo dei componenti elementari della ghiandola, cioè gli acini e i dotti che sono dedicati alla produzione e secrezione del latte.

Pertanto, tutti i fattori che favoriscono una eccessiva esposizione del tessuto mammario agli estrogeni sono da considerarsi elementi di rischio:

  • Assenza di gravidanze. Con la gravidanza, il ciclo mestruale si interrompe temporaneamente e ciò riduce il carico complessivo dell’esposizione agli estrogeni.
  • La prima gravidanza dopo i 30 anni. Le gravidanze in giovane età (in particolare, sotto i 20 anni) sono considerate un fattore protettivo proprio perché, durante il periodo gestazionale, predominano sulla produzione di estrogeni, il progesterone e la prolattina, ormoni che consentono agli acini e ai dotti di maturare e completarsi quindi più resistenti agli stimoli dannosi.
  • Menarca precoce e menopausa tardiva. Il periodo di esposizione agli estrogeni aumenta più si allunga la “vita mestruale”.
  • Mancato allattamento al seno. Le donne che allattano al seno per più di un anno e mezzo risultano meno a rischio di tumore al seno. La protezione sembra riconducibile al fatto che, in questo periodo, il seno è meno esposto all’azione degli estrogeni. Non sembra quindi coinvolta la funzione della ghiandola mammaria durante l’allattamento.
  • Obesità e sovrappeso. Il tessuto adiposo rappresenta una fonte importante di produzione di estrogeni. Le donne obese e in sovrappeso producono estrogeni in eccesso: tale condizione, soprattutto in menopausa, costituisce una condizione di rischio.
  • Terapie sostitutive in menopausa (TOS). Le TOS sono state a lungo considerate un fattore di rischio. In base alle ultime evidenze scientifiche sembra che questo rischio sia molto lieve, associato per lo più a un uso intenso e assai prolungato (superiore a 5 anni) delle terapie ormonali, con farmaci e dosi molto diverse da quelle in uso oggi.

Altri fattori di rischio

  • Familiarità. La maggior parte delle donne che sviluppa tumore al seno non ha familiari con la stessa patologia. Solo il 15% ha almeno una parente di primo grado (madre, sorella, figlia) con una forma di tumore mammario: in questi casi si parla di familiarità. Sono coinvolti, oltre a fattori genetici non ancora noti, stili di vita e fattori ambientali comuni.
  • Predisposizione genetica. Complessivamente, si stima che il 5-7% di tutti i tumori mammari possa essere legato a fattori genetici. I due geni principalmente coinvolti nella predisposizione ereditaria del tumore al seno sono i geni BRCA1 e BRCA2, che controllano che il DNA delle cellule mammarie resti integro. Il rischio di ammalarsi nel corso della vita di tumore mammario è pari a circa il 65% per le donne portatrici di mutazioni del gene BRCA1, mentre è del 40% circa in caso di mutazioni del gene BRCA2.
  • Dieta: il rischio di sviluppo di carcinoma mammario pare direttamente correlato al consumo di grassi animali e inversamente proporzionale al consumo di fibre vegetali.

Quali sono i sintomi del tumore al seno?

Il quadro di esordio è caratterizzato da lesioni molto piccole e spesso asintomatiche, non palpabili durante l’esame clinico e scoperte soltanto durante lo screening mammografico.

Quando il tumore cresce, i primi sintomi possono presentarsi come:

  • Gonfiore o ispessimento sulla mammella o nell’area ascellare, con presenza di noduli duri, in assenza di dolore
  • Cambiamenti nell’aspetto, nella forma e nella dimensione del seno con increspature o irritazione della pelle
  • Retrazione del capezzolo
  • Secrezione dal capezzolo di sostanze sierose o di sangue
  • Eczema del capezzolo e/o dell’areola.

Sono segni tardivi:

  • L’ulcerazione della pelle della mammella
  • L’infiammazione (seno arrossato, ingrossato, con edema, caldo)
  • L’ingrossamento dei linfonodi ascellari

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