Coronavirus, uno studio di Alisa, azienda ligure sanitaria: in Liguria circolava già a dicembre

Stabilire quando sia iniziata la pandemia da coronavirus Covid-19 è essenziale per molti diversi motivi. Uno su tutti di natura statistica. All’indomani dello studio condotto dall’Università di Parma (in coda a questo articolo), Alisa, l’azienda sanitaria ligure, diffonde gli esiti dei propri: coronavirus in circolazione in Liguria già a dicembre.

CORONAVIRUS IN LIGURIA, LO STUDIO DI ALISA:

Lo studio è stato condotto sulla base di modelli predittivi, sull’analisi di esami radiologici e di test sierologici sui donatori di sangue.

I primi risultati sono stati illustrati dal responsabile della prevenzione, Filippo Ansaldi, ieri nel punto stampa di fine giornata in Regione Liguria.

“Già secondo i modelli predittivi su pazienti ricoverati in media intensità e in terapia intensiva- spiega- avevamo la sensazione che il virus circolasse prima della seconda metà di febbraio, quando abbiamo registrato i primi casi ad Alassio e alla Spezia, dopo l’esplosione del cluster di Codogno. Si pensava che le prime evidenze ci fossero già a metà di gennaio”.

Dalle analisi delle radiologie, però, sono emersi cinque casi di esami polmonari con una situazione altamente compatibile con una malattia da covid a dicembre.

CORONAVIRUS, I NUMERI DA CUI PARTE LO STUDIO SULLA LIGURIA:

I casi altamente probabili diventano venti a gennaio, a cui se ne aggiungono altri 42 probabili.

E che il coronavirus circolasse in Liguria già a inizio dicembre, lo confermano i primi risultati dei test sierologici sui donatori di sangue, che a regime saranno oltre 20.000: nove donatori, cinque nell’area metropolitana genovese, quattro nel savonese, sono risultati positivi all’IgG già a dicembre, mentre altri 13 lo sono risultati a gennaio.

PER APPROFONDIRE:

COVID-19, L’UNIVERSITÀ ISOLA VIRUS IN NEONATO: CIRCOLAVA PRIMA DI CODOGNO

FASE 2, LE VALUTAZIONI DEL DG PREVENZIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

VACCINO, IL DG DI AIFA ESPRIME LA PROPRIA ANALISI

FONTE DELL’ARTICOLO:

AGENZIA DIRE

Potrebbe piacerti anche