Invasione dell’Ucraina: a causa delle sanzioni il prezzo dei presidi medici in Russia è aumentato del 20-70%
Le sanzioni alla Russia hanno determinato un violento aumento dei presidi e delle attrezzature mediche. In seguito aumenteranno anche i prezzi dei servizi medici
I prodotti medici importati, comprese le attrezzature, nonché i materiali di consumo dai distributori sono aumentati di prezzo del 20-70% dopo l’inizio di un’ “operazione militare speciale” (come sono obbligati a definirla i media russi, pena il carcere) in Ucraina il 24 febbraio e l’introduzione di sanzioni economiche contro la Russia.
Sanzioni alla Russia, la ricaduta sulla salute dei cittadini
Ne hanno parlato a Vedomosti Alexander Mironov, amministratore delegato della catena di farmacie Ryazan Pharma, Rashid Biktogirov, presidente di Apexmed (acquista attrezzature mediche in 10 paesi); direttore della società di consulenza “Regmedical” Evgeny Alekhin.
In particolare, il costo di misuratori di pressione sanguigna, termometri e inalatori del produttore giapponese di apparecchiature mediche Omron è aumentato del 20%, afferma Mironov.
Il dealer di questa società, CS Medica Ryazan, ha sospeso le vendite per rivalutazione a causa delle turbolenze nei mercati valutari e finanziari e dell’elevata volatilità del rublo, ha spiegato a Vedomosti il suo CEO Nadir Benkafadar.
Secondo lui, le catene di farmacie in altre regioni hanno ricevuto notifiche simili.
Il sistema sanitario russo vive di ospedali pubblici attorniati da una miriade di micro-cliniche private, sostanzialmente aggregatori di più o meno numerosi gruppi di specialisti.
Un certo benessere, e a volte la distanza fisica dai grandi ospedali, ha portato i cittadini a riferirsi frequentemente ai professionisti privati, anche nella forma del consulto in telemedicina.
L’aumento mostruoso dei prezzi determinerà senza dubbio un aggravio della pressione sul sistema sanitario pubblico, ma anche una minore afferenza del cittadino alle cure.
L’accesso alle cure è uno dei diritti fondamentali dell’uomo, e nel medio periodo ai cittadini russi verrà precluso, come conseguenza diretta della politica di Putin e di quella in reazione degli omologhi occidentali.
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