L’esperienza di CRI Palmanova: tra addestramenti ad alta fedelta’ e non technical skills

La storia della CRI a Palmanova inizia nel 1989 con l’istituzione di una Delegazione del Comitato Provinciale di Udine

Palmanova, il percorso della CRI

Già dagli albori il gruppo è caratterizzato dalla intraprendenza delle figure che si avvicendano nella sua conduzione; inoltre l’ambiente che viene a crearsi risulta essere attrattivo e stimolante per nuove leve che trovano spazio per proporre e affrontare progetti e sfide sempre nuove.

Nell’arco di un paio d’anni, dall’iniziale nucleo di 4 Volontarie il gruppo raggiunge la cinquantina di Volontari del Soccorso.

I grossi impegni non tardano ad arrivare: nel 1991, la Delegazione viene incaricata di gestire il campo di accoglienza per profughi in fuga dalla guerra seguito alla disgregazione della ex Jugoslavia, presso l’ex caserma della vicina Cervignano del Friuli.

Negli anni che seguono il gruppo cresce sia in numero di volontari che in varietà dei servizi offerti alla popolazione, spaziando dai servizi sanitari a quelli socio-assistenziali, dagli interventi di protezione civile alle attività con i giovani.

Per far fronte alle continuo espandersi ed alla conseguente necessità di nuovi spazi, nel corso di trent’anni, la Delegazione (che nel 2005 acquisisce l’autonomia amministrativa e diviene Comitato Locale) cambia tre sedi, fino ad arrivare a quella attuale, inaugurata nel 2019, che con i suoi 1700 mq ospita uno sportello sociale con annessi magazzini viveri e vestiario, centro di formazione, ambulatori, magazzino sanitario, uffici e centrale operativa, oltre venti automezzi, spazi dedicati per i giovani e un alloggio di emergenza in grado di offrire accoglienza immediata a persone che si ritrovino improvvisamente senza un posto sicuro dove soggiornare.

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CRI di Palmanova, il Campo Trauma e le NTS

Come è frequente nelle associazioni di volontariato anche qui si incontrano persone con esperienze e professionalità estremamente diverse.

Questa contrapposizione porta a risultati decisamente positivi se viene utilizzata per stimolare le analisi e la progettazione delle svariate attività e il Campo Trauma è forse una delle sintesi più rappresentative di questo approccio con cui gli operatori della CRI di Palmanova affrontano i compiti ordinari e straordinari.

Nato dall’esigenza di approfondire la formazione nell’ambito del soccorso al paziente traumatizzato, il campo trauma ha utilizzato fin dalla sua prima edizione (nel 2006) un approccio didattico di tipo collaborativo, dove molto spazio viene dato alle analisi di gruppo delle singole simulazioni.

Tre anni fa questo approccio viene raffinato con l’introduzione delle Non Technical Skills (NTS)

Le NTS sono competenze cognitive, ovvero processi implicati nella conoscenza (memoria, percezione, ragionamento) intesi come guida al comportamento, e sociali, complementari alle competenze di natura tecnica.

Per comprendere appieno l’importanza delle NTS dobbiamo fare un passo indietro al 1997, quando Reason illustrò il modello del “formaggio svizzero”.

Nel suo modello ben noto, gli incidenti sono causati da una sequenza di “buchi” o falle.

Queste falle possono verificarsi per violazioni del personale, definite perciò attive, o per condizioni presenti nel sistema di lavoro (latenti).

Partendo dal presupposto che l’errore umano non può essere eliminato, ma può essere riconosciuto, individuato e mitigato; queste competenze non tecniche (NTS) sono delle qualità e delle abilità che i discenti si impegnano a mettere in campo per raggiungere performance sicure e quanto più efficaci.

Il personale quindi, ha un significato dicotomico: se da una parte è responsabile degli errori attivi e quindi alla generazione di danni e perdite, dall’altra è in grado di individuare e correggere i propri errori e quello degli altri operatori coinvolti.

Per rendere le simulazioni e dunque anche l’operato dei soccorritori nella realtà, più sicuro ed efficace, si è deciso di categorizzare le NTS e di riassumere le evidenze scientifiche rilevanti oltre a identificare, apprendere e in ultimo valutare le NTS durante lo svolgimento del Campo Trauma.

Le NTS che vengono prese in considerazione durante l’evento sono quelle più riconosciute a livello scientifico:

  • Consapevolezza situazionale;
  • Decision-making;
  • Comunicazione;
  • Lavoro in gruppo (teamwork);
  • Gestione della leadership;
  • Capacità di gestione dello stress e della fatica.

Dopo ogni simulazione, oltre a eseguire un rapporto che discute e affronti le competenze tecniche; in parallelo vengono poste sotto un riflettore anche le NTS che più sono emerse all’interno della simulazione stessa.

L’obiettivo è di far prendere coscienza agli operatori intervenuti che molti degli errori commessi all’interno della simulazione, derivano da un fallimento o da una cattiva interpretazione delle NTS.

 

Organizzazione del corso della CRI di Palmanova

Le simulazioni vengono organizzate con dovizia di particolari e “sceneggiature” quanto più possibili vicine alla realtà.

L’impiego di truccatori e simulatori certificati CRI sono parte imprescindibile per questo obiettivo.

A questi si unisce la realizzazione coreografica in un ambiente che ben si presta a questi fini: lo “stage” del corso è infatti una ampia caserma dismessa, gentilmente messa a disposizione del Comune di Visco, dove sono a disposizione strade, ampi piazzali, officine, ambienti domestici, boscaglia ed un campo macerie.

Quest’ultimo è un sito per l’addestramento di cani da ricerca realizzato e gestito dalla associazione Addestramento Cani Da Catastrofe (ACDC), molto apprezzato da unità cinofile italiane ed estere, ma anche dai discenti del campo trauma; la sua particolarità è il fatto di essere al coperto e quindi mantenere un’alta fedeltà di quello che potrebbero essere interventi di soccorso in crolli di edifici dove polvere, scarsa luminosità, instabilità e rischi evolutivi sono condizioni sempre presenti.

Per valutare le capacità di risposta in qualsiasi condizione, le simulazioni vengono svolte all’aperto, sia in orario diurno che in notturna, e indipendentemente dalle condizioni meteo.

Ogni simulazione è seguita da uno staff di istruttori TSSA che osserva le operazioni di soccorso per poi condurre il debriefing al termine della prova.

Le intromissioni sono ridotte al minimo per lasciare che gli equipaggi possano condurre il loro intervento nella massima veridicità.

Da qui il ricorso a reali principi di incendio da spegnere con estintori, veicoli incidentati appositamente noleggiati da ditte di autodemolizioni, ambulanze con l’intera dotazione di presidi utilizzabili nelle simulazioni.

A tutela dei simulatori e dei discenti una squadra di primo soccorso e antincendio è sempre presente.

Sempre nell’ottica di una formazione che vada ben oltre le mere competenze tecniche, nelle edizioni passate si sono realizzate simulazioni con la compartecipazione di altri soccorritori, quali ad esempio i Volontari delle Unità Cinofile da Soccorso – ACDC, con riscontri decisamente positivi.

Il concorso di tutti questi elementi consente ai discenti di calarsi in simulazioni ad alta fedeltà sia dal punto di vista tecnico, ma anche emotivo.

Al termine di ciascuna simulazione, tutti i partecipanti si radunano per analizzare insieme la simulazione, in un confronto tra istruttori, equipaggi intervenuti nella prova, colleghi osservatori e gli stessi simulatori che sono stati oggetto del soccorso.

Vengono approfonditi gli aspetti prettamente tecnici del soccorso, usufruendo anche delle riprese fatte con videocamere indossate sia dagli operatori che dai simulatori e da riprese aeree realizzate con droni.

Ma ampio spazio viene pure dato agli aspetti di relazione con i colleghi ed alla parte emozionale del singolo.

Questo percorso di analisi condivisa e il costante ricorso alle Non Technical Skills permette di migliorare notevolmente i propri livelli di capacità nell’affrontare gli interventi.

Ne è indice il fatto che la qualità delle operazioni, ma anche la sicurezza degli operatori stessi nell’affrontare le prove, migliora considerevolmente nei due giorni di simulazioni, seppur ciascuna di esse non ripete mai scenari visti in precedenza.

A supporto dell’intero evento, opera inoltre uno staff che si occupa della preparazione e distribuzione di pasti durante le giornate di attività, del trasporto e dell’installazione delle strutture da campo necessarie.

Progetti futuri

L’efficacia riscontrata nel metodo formativo e l’apprezzamento dei numero crescente di discenti che nelle varie edizioni hanno frequentato il corso, sono fonte di stimolo a continuare ed ampliare l’esperienza.

A questo si aggiunge l’interesse da parte dei vari nuclei impegnati nello staff organizzativo (simulatori, truccatori, nucleo cucina, nucleo logistico) che vedono in questo evento una appetibile occasione per affinare le rispettive operatività.

Sulla base di queste valutazioni il Comitato CRI di Palmanova per le prossime edizioni si propone il coinvolgimento di enti e associazioni esterne, quali Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, unità di Protezione Civile ecc, per la realizzazione di simulazioni interforze che vadano a far intervenire qualsiasi ente / associazione con cui le equipe di soccorso sanitario potrebbero trovarsi a collaborare.

Inoltre è in progetto il raddoppio della iniziativa: oltre al campo trauma che viene svolto con cadenza annuale in autunno, è in programma per la stagione primaverile un campo simile, ma orientato al soccorso in maxi emergenze.

La fotogallery dell’iniziativa della CRI di Palmanova:

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Comunicato stampa Croce Rossa di Palmanova

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