Ansia da prestazione: conoscerla per superarla

Parliamo di ansia da prestazione. Un esame, un colloquio di lavoro, una gara sportiva o una presentazione in pubblico: se per alcune persone queste possono rappresentare semplici azioni quotidiane, per altre diventano motivo di forte stress e di ansia, quella nota come ansia da prestazione

Sebbene col termine “ansia da prestazione” si tenda spesso ad identificare quell’ansia legata alle performance sessuali, in realtà gli stimoli che possono scatenarla sono numerosi e si presentano in diversi ambiti, non esclusivamente quello sessuale.

L’ansia da prestazione può emergere in vari contesti dai quali prende il nome

Si parlerà quindi di ansia da performance relazionale, lavorativa, sportiva, scolastica e sessuale, tutte accomunate dal timore di fallire in un determinato compito, di non raggiungere l’obiettivo prefissato e caratterizzate dalla presenza di pensieri orientati all’insuccesso.

Perché si manifesta l’ansia?

Potremmo definirla “paura della paura”, infatti a differenza della paura che è strettamente connessa con l’istinto di fuga da un pericolo, l’ansia rappresenta il sintomo delle repressione di questo istinto che comporta l’alterazione del rapporto con la realtà.

La descrive bene Paolo Quattrini, direttore dell’Istituto Gestalt Firenze, quando afferma che: “è il segno di una fuga interiore, non tradotta sul piano fisico, una fuga nascosta, che non deve essere notata, una fuga non permessa”.

In un certo senso si potrebbe dire che la persona invece di rispondere alla paura con una forza che le si oppone, per esempio con la rabbia che a sua volta svilupperebbe determinazione verso l’obbiettivo desiderato, reagisce sviluppando altra paura.

Nella mente di chi soffre di ansia da prestazione si instaura un pensiero auto-sabotativo, orientato all’insuccesso e si verifica così quello che in psicologia viene definita “la profezia che si auto avvera”.

Tutte le azioni svolte producono esattamente ciò che si temeva innescando una sorta di circolo vizioso rafforzato dall’accumularsi di sconfitte che, nel tempo, minano l’autostima e la fiducia in se stessi.

I sintomi dell’ansia da prestazione

I più comuni sintomi dell’ansia sono lo stress, l’insonnia e l’irritabilità che tendono a intensificarsi con l’avvicinarsi della prova da affrontare.

Questi sintomi, protratti nel tempo, possono sfociare anche in attacchi di panico.

Le conseguenze dell’ansia da prestazione possono pertanto incidere negativamente sul normale svolgersi della vita quotidiana.

Diverso è il caso dell’ansia da prestazione sessuale dove, chi ne è affetto, può sviluppare anche disturbi del desiderio, anorgasmia o, nei soggetti di sesso maschile, eiaculazione precoce e disfunzione erettile.

Come combattere l’ansia da prestazione

La terapia psicologica per superare l’ansia che può generare una performance di qualsiasi tipo, prevede un lavoro finalizzato allo sviluppo di una maggiore consapevolezza dei meccanismi che la persona innesca ogni qual volta si trova di fronte agli stimoli ansiogeni in modo da aprire la possibilità a nuove modalità comportamentali.

Insieme alla/o psicoterapeuta la persona viene aiutata a sviluppare quella consapevolezza della cosiddetta “paura di temere” che la porta a trasformare l’ansia in paura del contatto con un qualcosa di specifico, ossia con la reale minaccia dalla quale si tenta la fuga e dalla quale è invece possibile difendersi.

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Fonte dell’articolo

Medicitalia

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