Frattura del gomito: cosa fare dopo una caduta e i tempi di guarigione

La frattura del capitello radiale è la frattura più comune delle ossa del gomito. Questo tipo di frattura è quasi sempre conseguenza di un trauma, magari dovuto a una caduta; il capitello radiale, infatti, è la parte più prossimale del radio che si articola nel gomito

Frattura del gomito o del capitello radiale dopo una caduta

Il trauma può essere diretto al gomito, oppure indiretto: questo avviene quando si cade e istintivamente si cerca di proteggersi mettendo in avanti le mani, e il trauma alla mano può ripercuotersi sull’articolazione del gomito.

Questo tipo di frattura, quindi, può capitare a chiunque, dalle persone anziane, a chi pratica sport.

In quest’ultimo caso, a essere più a rischio di frattura del gomito sono le persone che praticano sport di contatto.

Cosa fare dopo la caduta?

Dopo la caduta che coinvolge il gomito, direttamente o indirettamente, la persona avverte prima di tutto dolore, e spesso è impossibilitata a muovere l’avambraccio: questo capita perché il radio, attraverso il capitello, scorre sull’ulna, e questa articolazione consente la prono-supinazione dell’avambraccio, il movimento che serve per girare una chiave o aprire una maniglia. Il gonfiore, invece, non è sempre presente.

Dopo il trauma è fondamentale immobilizzare l’articolazione, anche semplicemente con un bendaggio al collo, e poi andare al Pronto Soccorso, dove andrà effettuata una radiografia.

Con l’esame, si può conoscere immediatamente l’entità del danno subito.

Come si tratta una frattura del gomito?

La frattura del capitello radiale, può essere composta o scomposta.

In caso di frattura scomposta, il trattamento dovrà essere chirurgico.

La chirurgia è valida anche nel caso in cui la frattura è associata ad altre lesioni più complesse a carico del gomito.

In caso di frattura composta, sarà sufficiente un approccio conservativo – anche se sarà lo specialista a indicare la soluzione più adatta al caso.

Frattura del gomito: in quanto tempo guarisce?

I tempi di guarigione di una frattura del gomito sono simili sia per il trattamento chirurgico, sia per quello conservativo, perché in entrambi i casi dipende dalla guarigione biologica dell’osso.

Dopo 6-8 settimane dal trauma il paziente può, in genere, tornare alle attività quotidiane.

Se la frattura è pluri-frammentaria o la riduzione chirurgica insufficiente, potrebbe esserci una limitazione nella prono-supinazione.

Se la frattura è composta o la chirurgia porterà a una riduzione anatomica, spesso il recupero è completo.

In quest’ultimo caso è utile non tenere bloccato il gomito, ma muovere gomito e avambraccio il prima possibile per prevenire la rigidità dell’articolazione.

Per approfondire

Emergency Live ancora più…live: scarica la nuova app gratuita del tuo giornale per iOS e Android

Primo soccorso in caso di fratture: scoprite cosa cercare e cosa fare

Epicondilite al gomito: cos’è, come si diagnostica e quali sono le cure per il gomito del tennista

Fratture: cosa sono, come si classificano e come si curano

Gestire e alleviare il dolore: il ruolo della terapia antalgica

L’ossigeno-ozono terapia, nuova frontiera per il trattamento dell’artrosi al ginocchio

Mesoterapia: cos’è e come si svolge?

Distorsioni e fratture di mano e polso: le cause più comuni e cosa fare

Primo soccorso in caso di fratture: scoprite cosa cercare e cosa fare

Frattura del polso: gesso o intervento chirurgico?

Che cos’è la radiografia della mano (RX mano)?

Frattura del polso: come si riconosce e come si cura

Fratture da stress: i fattori di rischio e i sintomi

Lussazione della spalla: come si interviene per la riduzione? Una panoramica delle principali tecniche

Fratture e traumi: cosa fare quando si rompono o si incrinano le costole?

Distorsioni e fratture di mano e polso: le cause più comuni e cosa fare

Callo osseo e pseudoartrosi, quando la frattura non guarisce: cause, diagnosi e terapie

Primo soccorso: come applicare i bendaggi per gomiti e ginocchia

Epicondilite o gomito del tennista: come si cura?

Fonte dell’articolo

Humanitas

Potrebbe piacerti anche