Infezioni urinarie: sintomi, diagnosi e terapie

Le Infezioni delle Vie Urinarie (IVU) rappresentano un processo infiammatorio di natura infettiva delle vie urinarie

Solitamente siamo soliti parlare di infezione urinaria quando la carica batterica presenta un numero di 100.000 colonie per ml/urine ma in genere una sintomatologia urinaria importante si può presentare anche quando la carica batterica presenta solo 1.000 colonie per ml/urine.

D’altra parte possiamo parlare di Batteriuria Asintomatica (BA), quando abbiamo la presenza di una carica batterica importante in assenza di sintomatologia.

Cause di infezione alle vie urinarie

La più comune risulta quella ascendente, cioè i batteri risalgono attraverso l’uretra in vescica, ma riconosciamo anche altre cause:

  • Ematogena: caratteristica negli ascessi renali;
  • Linfatica: per la propagazione dell’infezione agli organi adiacenti, come il Colon e l’apparato genitale femminile;
  • Per contiguità trans-parietale: tipica nelle prostatiti batteriche.

Epidemiologia delle infezioni delle vie urinarie                  

Le infezioni urinarie nei primi anni di vita sono più frequenti nel sesso maschile, mentre successivamente con il progredire dell’età si verificano in misura più elevata nel sesso femminile, questo per la differenza anatomica tra l’uomo e la donna.

La brevità dell’uretra, solo circa 2 / 3 cm. nel sesso femminile, permette ai batteri di raggiungere la vescica per via acendente, questo sia per la presenza di alterazioni di fattori di difesa locale, come il ph vaginale che nella donna fertile è molto acido e per le secrezioni vaginali che contengono enzimi con attività batteriostatica ed immunoglobuline A  secretorie.

Nell’anziano la prevalenza delle IVU aumenta nella donna per gli effetti del climaterio, ma torna ad essere maggiore nel sesso maschile a causa dell’impatto delle malattie prostatiche.

Classificazione e sintomi delle Infezioni Urinarie

Le infezioni urinarie le possiamo distinguere in infezioni alte quando vengono coinvolte le cavitaà ed il tessuto renale mentre quelle basse sono quelle relative alla vescica, come le cistiti.

Secondo la Disease Society of America le infezioni urinarie si possono classificare in:

  • Infezione non complicata delle basse vie urinarie o Cistite;
  • Pielonefrite acuta non complicata (donna);
  • Infezione complicata (uomo o stasi urinaria);
  • Batteriuria asintomatica.

La Cistite: epidemiologia, cause e terapie

L’infezione non complicata delle basse vie urinarie, rappresentata dalle cistiti, è una causa frequente di morbilità e colpisce quasi prevalentemente il sesso femminile circa il 10/15% ogni anno.

La sintomatologia è caratterizzata prevalentemente da pollachiuria, disuria, minzioni imperiose, dolore o senso di peso ipogastrico, bruciore minzionale. In alcuni casi si possono manifestare anche degli episodi di macroematuria come la cistite emorragica.

Il batterio che viene isolato maggiormente e che provoca le cistiti batteriche è l’Escherichia Coli seguito dallo Staphylococcus Saprophyticus.

La terapia delle cistiti o (IVU non complicate), si basa sull’ impiego di farmaci antibiotici efficaci sui più comni uro-patogeni.

Il trattamento standard è costituito principalmente da un ciclo di N.3 gg. di terapia antibiotica; talvolta però un ciclo di soli 3 giorni di terapia antibiotica non è nsufficiente ed allora si passa ad una somministrazione di 7 giorni.

Pielonefrite acuta non complicata (donna): sintomi e rimedi

Rappresenta una infezione delle alte vie urinarie che coinvolge sia le cavità renali (pielite) sia un interessamento del parenchima renale (nefrite).

La sintomatologia viene caratterizzata da una lombalgia monolaterale o bilaterale, dolorabilità alla regione lombare, il classico segno di Giordano ++, iperpiressia con brivido e talvolta con nausea e vomito.

La diagnosi avviene analizzando il sedimento urinario, dove troveremo microematuria, piuria, e talvolta cilindruria.

Anche qui il batterio maggiormente responsabile dell’infezione risulta, anche se in misura minore, rispetto alla Cistite, l’E.Coli.

Nelle forme lievi la terapia si basa sulla somministrazione di terapia antibiotica mirata per 7 giorni, mentre nelle forme più gravi è opportuno il ricovero del paziente al fine di somministrare terapia antibiotica per via endovena con farmaci di ultima generazione.

Infezioni complicate e Stasi Urinaria

Solitamente si associano a condizioni che aumentano il rischio di infezione come anomalie anatomo-funzionali o la presenza di corpi estranei all’interno delle vie urinarie, come cateteri urinari, stent jj, mono j o addirittura per la presenza di formazioni litiasiche renali, ureterali o vescicali.

Gli agenti eziologici maggiormente frequenti sono rappresentati dalle Enterobacteriaceae, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus spp., e Streptococco spp.

La sintomatologia in queste infezioni complicate varia soprattutto dalla regione dell’infezione che potra’ essere sia a livello delle basse vie urinarie che delle alte.

In queste circostanze la diagnostica ricopre un ruolo fondamentale, iniziando da quella ecografica per arrivare alla tac, passando per la cistografia minzionale, rx uretrocistografia minzionale ed altro.

Batteriuria asintomatica

Viene definita come l’isolamento in due urinocolture successive dello stesso patogeno con una carica batterica significativa > 100.000 colonie/ml in assenza di una sintomatologia indicativa di infezione del tratto urinario.

Per approfondire:

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