Stenosi tracheale e COVID-19: l'approccio al paziente Covid, le manovre di intubazione

Stenosi tracheale e covid-19, uno dei problemi che vanno affrontati nell’approccio al paziente. La trachea è un organo di forma cilindrica che mette in comunicazione la laringe, sede delle corde vocali, con i bronchi e i polmoni nel torace.

La trachea rappresenta un punto di passaggio cruciale per l’aria in inspirazione ed espirazione.

Essendo posizionata al confine tra collo e torace, a ridosso delle vie digestive superiori, costituisce una regione anatomica di interesse per diversi specialisti.

A causa della recente pandemia di SARS-CoV-2, responsabile di COVID-19, è aumentato il ricorso a manovre invasive ventilatorie per gestire le insufficienze respiratorie, con conseguente rischio di stenosi tracheale, ovvero il restringimento del diametro dello spazio aereo della trachea.

Quali sono le patologie più comuni a carico della trachea?

Oltre alle comuni infiammazioni della trachea (tracheiti), curabili con i farmaci, la trachea può andare incontro a patologie più rare ma insidiose, come: neoplasia, fistole (ovvero lo sviluppo di un canale di comunicazione tra trachea ed esofago) e stenosi, caratterizzate da un restringimento del diametro dello spazio aereo della trachea”.

Come si sviluppa la stenosi tracheale?

Le stenosi tracheali insorgono più di frequente come conseguenza di intubazioni prolungate, ma il restringimento del diametro dello spazio aereo della trachea può essere determinato anche da intubazioni più brevi.

Anche le tracheotomie temporanee (ovvero l’intervento chirurgico volto a creare una comunicazione tra la trachea e l’ambiente esterno) possono determinare la formazione di un restringimento del lume tracheale.

L’incidenza delle stenosi tracheali post-intubazione è molto variabile e si aggira tra l’1 e il 21%.

Stenosi tracheale: sintomi e diagnosi

Solo una piccola parte, circa il 2%, delle stenosi tracheali si manifesta con sintomi.

I sintomi da non sottovalutare sono:

  • tosse secca persistente;
  • alterazione del tono e timbro di voce (raucedine);
  • difficoltà nella deglutizione (disfagia);
  • mancanza di fiato durante l’esercizio o a riposo (dispnea);
  • rumore acuto durante l’ispirazione (stridore laringeo).

In questi casi, diventa importante il gioco di squadra tra i diversi specialisti coinvolti, al fine di ottenere una diagnosi precoce e stabilire una strategia terapeutica.

La TAC di collo e torace senza mezzo di contrasto offre la possibilità di ricostruire tridimensionalmente la trachea, identificando il livello e l’estensione della stenosi.

Per approfondire:

L’ intubazione orotracheale ed i farmaci di induzione e mantenimento

Intubazione in movimento, una comparazione sperimentale

L’intubazione in sequenza rapida (RSI) secondo il SUEM 118 di Belluno

Studio su intubazione durante un volo Medevac: quanto incide sulle tempistiche complessive preospedaliere?

Fonte dell’articolo:

Sito ufficiale Humanitas

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