Universiadi: l’Esperienza delle Misericordie nella gestione del servizio di protezione sanitaria

Universiadi: un grandissimo evento internazionale affrontato con grande competenza dalle Misericordie con il 118 e la protezione sanitaria

NAPOLI – Sette punti di primo intervento, 500 prestazioni sanitarie, 112 missioni di soccorso, 530 eventi coperti: questi in breve i dati riassuntivi del lavoro delle Misericordie Italiane che hanno gestito il Servizio di protezione sanitaria della 30 edizione delle Universiadi Estive, che si sono svolte dal 3 al 14 luglio a Napoli ed in tutta la Campania.

centro-emergenze-misericordieReport del servizio di emergenza alle Universiadi

I numeri non riescono da soli a far comprendere l’imponente lavoro che le Misericordie Italiane, coordinate dal Responsabile dei Servizi Medici di Emergenza, tramite l’Area Emergenze Nazionale hanno portato avanti. Sotto la direzione del professor Amato de Paulis, Ordinario di Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, con l’indispensabile supporto del 118 di Napoli e di ben 55 associazioni, tra le quali segnaliamo quelle appartenenti ad ANPAS Campania e Croce Rossa Italiana. Si è lavorato giorno e notte per garantire la sicurezza sanitaria di 8000 persone, tra atleti e personale di accompagnamento alle viarie squadre nazionali.

Collaborazione localizzata fra servizio ospedaliero e sistema di emergenza

Proprio per garantire un capillare supporto sanitario sono stati allestiti ben 7 punti di primo intervento posizionati in prossimità dei villaggi che ospitavano gli oltre 8000 atleti. Tra questi vi era un vero e proprio “Policlinico” situato presso la Stazione Marittima di Napoli a servizio di un singolare villaggio: gli atleti erano infatti ospitati in due navi da crociera. All’interno del Policlinico erano presenti medici di varie specialità, 4 posti letto per la degenza notturna (di cui due in allestimento intensivo), mentre all’esterno della struttura era presente  una unità mobile per l’esecuzione di radiografie. Tutti questi strumenti hanno fatto si che spesso i pazienti siano stati trattati direttamente in loco senza la necessità di essere trasferiti negli ospedali del territorio. Per garantire tutto questo sono stati impegnati ben 100 team medici.

Un “118” dedicato per l’evento e gli atleti

Nei 7 presidi gli accessi sono stati circa 500, mentre le missioni di soccorso (quelle che hanno visto coinvolti atleti, operatori e spettatori nei campi di gara) 112. Il sistema di gestione del soccorso prevedeva, se la squadra di soccorso era nel luogo dell’emergenza, l’intervento diretto. Se la situazione, era valutata grave veniva avvertito il 118 che, di concerto con la sala operativa dedicata all’evento e situata a Pistoia, si impegnava a inviare la più vicina automedica. Se invece il problema si verificava in uno spazio non presidiato, come, per esempio, l’interno dei villaggi o hotel che ospitavano atleti era possibile chiamare direttamente il numero telefonico specifico per la manifestazione attivo h24 e che si collegava direttamente con la centrale operativa di Pistoia. Quest’ultima provvedeva immediatamente all’invio di ambulanza o l’attivazione di un intervento di guardia medica a seconda delle necessità del caso.

Il problema del caldo e la cardioprotezione totale

Tra gli strumenti specifici utilizzati per il soccorso segnaliamo anche che le Misericordie hanno messo in campo il PCA posto avanzato di comando per le attività complesse, operativo durante le cerimonie di apertura e chiusura e in occasione di Maratona e Mezza Maratona, oltre a questo era attivo un gommone per il soccorso in acqua. Da non dimenticare che erano anche disponibili ben 80 defibrillatori ed altrettanti zaini con dotazione avanzata. Sicuramente questa Universiade sarà anche ricordata come la più calda della storia, sono state raggiunte, nelle giornate di gara, temperature altissime e moltissimi sono stati gli interventi legati ai colpi di calore. Questo tipo di patologia generalmente viene sottovalutato, ma spesso le conseguenze possono essere anche gravi. Il colpo di calore, a chi pratica attività fisica e non solo, può provocare aritmie cardiache anche letali, danni neurologici e quadri di insufficienza multiorgano, non per nulla in certi casi le squadre hanno dovuto procedere addirittura ad intubare le persone colpite. Oltre sei mesi di lavoro, per realizzare 20 giorni intensi per tutti i soggetti coinvolti, ma sicuramente si può dire che le Misericordie hanno svolto il proprio compito con impegno e dedizione, riuscendo ad affrontare ogni criticità con competenza e professionalità.

Il commento del Dott. Giuseppe Galano, Direttore UOC-COT-118 attività territoriali Napoli 1 Centro

centro emergenze 118 universiadiCon il compito di coordinare a livello Regionale le attività di soccorso e protezione sanitaria delle Universiadi il 118 di Napoli ha controllato dall’alto con attenzione e precisione ogni iniziativa.  “Un primo dato – spiega il dott. Galano, direttore UOC 118 di Napoli 1 – è sicuramente il fatto che l’evento Universiade era eccezionale in tutti i sensi sia dal punto di vista sportivo ed organizzativo che a livello logistico e strategico. Lo spiegamento di forze era adeguato anche dal punto di vista sanitario, grazie all’impegno di tutti ed in particolare delle Misericordie che già ben conoscevo a livello locale, ma che ho potuto apprezzare anche a livello Nazionale. Devo dire chi mi hanno ben impressionato sia dal punto di vista organizzativo che della capacità personale e di tutti gli attori coinvolti, coniugati con le nostre conoscenze e competenze. Devo dire che l’inizio dell’esperienza è stata traumatica perché gli eventi erano tanti, ma velocemente abbiamo fatto gli aggiustamenti necessari e siamo andati a regime. Come 118 abbiamo proceduto alla stesura del piano sanitario generale che abbiamo poi portato avanti a 4 mani con le Misericordie. Alla luce di tutto questo posso dire che tutto si può migliorare, ma alla luce dei dati finali non posso che esprimere soddisfazione. È sicuramente importante anche il fatto che la collaborazione e la condivisione tra un ente pubblico e un ente di volontariato come le Misericordie abbia trovato positivamente una coniugazione di intenti con un unico obiettivo: quello di fare del bene.

Una collaborazione efficace: Anpas e Misericordie insieme anche alle Universiadi

L’esperienza di Anpas Campania è stata fruttuosa e molto interessante, insieme alle Misericordie. “La funzione di Anpas Campania – spiega Egidio Ciancio, coordinatore regionale Anpas Campania – era quella di medical administrator, portata avanti con l’importante collaborazione di tutti gli attori coinvolti. Siamo riusciti a gestire una macchina complessa portando avanti attività e servizi anche molto diversi da quelli che normalmente fornisce il 118 della Campania, gestendo anche figure sanitarie differenti, medici, infermieri, volontari formati che hanno lavorato all’interno dei PMA, delle squadre all’interno delle numerose strutture che hanno caratterizzato questa manifestazione. Vorrei soprattutto sottolineare la positiva collaborazione tra ANPAS Campania e Misericordie, non ci sono stati problemi di dialogo, era proprio come se parlassimo la stessa lingua. Molto positiva la sinergia tra le strutture e gli operatori pubblici e quelli del volontariato sociale che hanno lavorato insieme scambiandosi competenze e professionalità. Questo grande evento mostra che le grandi sigle nazionali del volontariato sociale hanno la possibilità di gestire positivamente eventi di portata internazionale e nazionale e che sicuramente possono funzionare anche in una grande emergenza di protezione civile”.

“Un impegno enorme al quale Anpas Campania insieme a tutte le Pubbliche Assistenze – aggiunge il Presidente Regionale di ANPAS Antonio Aliberti – ha risposto con grande professionalità e competenza grazie anche al lavoro degli uffici regionali e del nostro Coordinatore Egidio Ciancio”.

L’esperienza delle Misericordie Italiane in Campania secondo Federico Ghio, Coordinatore Responsabile dei Servizi Medici di Emergenza

“Da ormai quasi dieci anni – spiega Ghio – collaboro con Confederazione Nazionale delle Misericordie di Italia, su eventi nazionali ed internazionali che richiamano centinaia di migliaia di persone. La Maratona di Milano, l’Iron Man di Cervia e le assistenze al Santo Padre, hanno sicuramente rappresentato delle pietre miliari, che tuttavia non riescono ad eguagliare il lavoro fatto per la 30^Edizione delle Universiadi a Napoli. Un lavoro unico per durata, numero di partecipanti e particolarità dell’assistenza, distribuita fino ad oltre venti location contemporaneamente. Il luglio più caldo degli ultimi decenni ha fatto da cornice a questo complesso servizio, facendo sì che la maggior parte degli accessi alle cure fosse per pazienti affetti da heat stroke, una patologia che va oltre alla normale concezione di colpo di calore, molto diffusa tra coloro che praticano sport di endurance nel periodo estivo; l’eccessiva temperatura corporea porta a sviluppare collasso, aritmie cardiache ventricolari ed insufficienza multiorgano. Il raffreddamento in posto, così come riconosciuto dalla letteratura internazionale, rappresenta un punto critico per la sopravvivenza senza esiti del paziente. Collaborare con oltre 100 equipe mediche di diverse nazionalità ha rappresentato una sfida che Confederazione Nazionale delle Misericordie ha saputo vincere, rispondendo – non senza fatica e difficoltà – ma puntualmente, a tutte le richieste di salute avanzate. Non sono mancati, ovviamente, i casi gravi, assistiti grazie alla rete sanitaria campana e al supporto H24 di Medici ed Infermieri specialisti in supporto alla Centrale Operativa Evento allestita da Misericoridie  a Pistoia. La visita della delegazione medica Cinese, che ospiterà la prossima universiade, ha suggellato ancora una volta come Misericordie e i propri partners siano in grado di realizzare modelli di assistenza sanitaria che rappresentano fonte di ispirazione a livello internazionale.

Il punto di vista dell’Area Emergenze delle Misericordie d’Italia, diretta da  Gionata Fatichenti

“L’Universiade di Napoli è sicuramente uno dei più grandi eventi che abbiamo gestito direttamente come Misericordie-Area Emergenze – spiega Fatichenti-. Le forze che abbiamo messo in campo sono state notevoli ed hanno coinvolto non solo i nostri volontari, ma anche quelli delle 55 associazioni coinvolte, quelle appartenenti ad ANPAS Campania, Croce Rossa Italiana, Bourelly ed Euro Soccorso, medici infermieri, operatori sanitari, la Centrale del 118 di Napoli e la nostra Sala Operativa nazionale situata a Pistoia. Possiamo dire che la macchina organizzativa messa in campo ha funzionato alla perfezione anche grazie all’ottima collaborazione di tutti gli attori coinvolti. Voglio sinceramente ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per l’ottima riuscita della nostra missione: all’Ufficio del Commissario Straordinario per le Universiadi Gianluca Basile e tutti i suoi collaboratori, il Professor Amato De Paulis direttore dei Servizi Sanitari, Giuseppe Galano Direttore del 118 Direttore UOC-COT-118 attività territoriali Napoli 1 Centro, ANPAS Campania e Croce Rossa Campania, tutti i volontari, tutto il personale medico ed infermieristico, gli operatori della Sala Operativa di Pistoia. Questo evento ci ha permesso anche di perfezionare alcune competenze e collaborazioni che sicuramente potremo sfruttare in altri grandi manifestazioni future”.

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