Ambulanze over 500 mila km, l'Emilia Romagna cerca soluzioni contro l'invecchiamento dei mezzi

Il Nursind dell’Emilia Romagna denuncia la situazione che si sta creando in alcune provincie: “A Ravenna mezzi con più di mezzo milione di chilometri all’attivo, il rischio ricade anche sugli operatori”

Ravenna città con le ambulanze più longeve d’Italia? Non sarà di certo così, anche se la denuncia del Nursind accende una luce molto importante su un tema che riguarda la sicurezza di tutti gli operatori del soccorso pre-ospedaliero.  Nei giorni scorsi alcune testate locali hanno lanciato l’allarme: in provincia di Ravenna ci sono ambulanze con più di mezzo milione di chilometri segnati. Il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, ha lanciato una proposta, finora inascoltata. “Abbiamo più volte segnalato ai preposti l’anomalia e il non rispetto dei requisiti di accreditamento dei mezzi – sottolinea il segretario provinciale Luca Fusaroli – Le ‘politiche di austerità’ delle precedenti amministrazioni hanno portato ad un progressivo degrado del parco mezzi, che per quanto sia ‘manutentato’ e controllato, determina una percentuale di rottura maggiore rispetto ad un mezzo che rientra nei parametri”.

Nursind ritiene quindi opportuno trovare soluzioni alternative in tempi brevi “a una situazione che potrebbe portare a spiacevoli epiloghi per l’utente e per gli operatori (autisti, infermieri, medici), che lavorano con una percorrenza di oltre 200 km per turno”. Gli operatori hanno infatti prospettato ai coordinatori soluzioni alternative per prevenire e contrastare l’invecchiamento dei mezzi (come il noleggio a lungo termine). “E’ stata creata dal coordinamento – spiega Fusaroli – un’apposita commissione per valutare, al momento dell’acquisto dei mezzi, la disposizione delle attrezzature e degli arredi all’interno, nonché il modello dei furgoni sui quali creare l’ambulanza in modo che il mezzo rispondesse ai criteri di praticità di utilizzo, in base ai protocolli in essere, e facilità di pulizia. La commissione non è mai stata messa in condizione di operare. E in più occasioni, quando si è fatto presente un problema ai mezzi, la risposta è stata di andare più piano”.

 

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