Capacità decisionale: una semplice "agitazione" psicomotoria?

Non è solo la velocità d’azione che fa di una squadra di soccorritori dei bravi soccorritori. Spesso è anche la capacità decisionale che fa la differenza fra un buon soccorso, un cattivo soccorso o – più semplicemente – un soccorso lento e dispendioso. E’ il caso di questo intervento riportato da EMPills relativamente a un paziente di Coriano, Rimini. Una situazione ingarbugliata, in un momento delicato per la postazione, dove la buona scelta dei soccorritori ha fatto la differenza. Ecco il caso di un soccorso per “agitazione psicomotoria” piuttosto inusuale:
E’ pomeriggio, sono le 18.00 quando durante il mio turno pomeridiano presso la postazione 118 di Riccione (ambulanza Rimini 95) arriva la selettiva. “Avanti per Rimini 95”, rispondo via radio; l’operatore di centrale a sua volta: “Rimini 95 un codice giallo a Coriano”. Sollecito l’autista, saliamo in ambulanza e vediamo sul PC-CAR il servizio con tutti i dettagli.

(I dati ‘indirizzo/riferimenti’ per la privacy, sono stati modificati casualmente e allo solo scopo esemplificativo)

L’intervento viene inviato dalla Centrale Operativa Romagna Soccorso all’ambulanza codificata, tramite radio, e visualizzato dall’equipaggio sul computer di bordo (PC-CAR) Il codice è composto da una lettera iniziale che indica il luogo dell’evento, un codice numerico per il tipo di patologia e dal codice colore per la gravità. Vedo inoltre qualche informazione aggiuntiva, che potrebbe esserci di estrema utilità, e mi concentro sulle principali: paziente cosciente, respira. Stato confusionale/agitazione psicomotoria.

Dirigendoci verso il target, nel mentre, inizio ad immaginare cosa potremmo aspettarci…

Giunti sul posto troviamo ad attenderci tre-quattro persone lievemente agitate, che con quel poco di italiano con il quale riescono ad esprimersi, in quanto stranieri, ci fanno capire che il loro familiare, si trova al piano superiore con altri parenti, e concludono con tali testuali parole : “sembra uomo ragno”. Salite le due rampe di scale, increduli, troviamo il paziente che in questa posizione, ‘scende’ le scale urlando…

Descriverlo sarebbe stato impossibile…

Io e l’autista ci guardiamo attoniti e mi rendo conto con un’immediata quick look che non si tratta di un semplice KC5. Cercando un approccio con il paziente e una sua valutazione, proviamo ad avvicinarci. Ciò è impossibile… l’uomo alterna movimenti scattosi, la posizione “uomo ragno”, quella seduta e quella ortostatica con urla e parole incomprensibili, mostrando tentativi di aggressione verso qualsiasi persona o cosa cerchi di avvicinarsi. Provo pertanto a far avvicinare la moglie ma il risultato è lo stesso…quasi non la scaraventa a terra. Non riesco a stabilire nessun contatto con il paziente, ogni tentativo è inutile; idem per la rilevazione di qualsiasi parametro vitale che risulta impossibile reperire, facendogli solo aumentare il proprio stato di agitazione psicomotoria incontrollata.

Cosa può spiegare questo strano comportamento?

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About Nicolò Bravi: Infermiere presso Pronto Soccorso Azienda Ospedaliera di Padova. In precedenza, presso 118 Romagna Soccorso. Appassionato di Area Critica, in particolare di Emergenza Territoriale. @nicolobr | + Nicolò Bravi

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