Reggio Emilia, «furbetti del vaccino» si imbucano e riescono ad ottenere la dose illecitamente

Reggio Emilia, sta destando viva polemica la vicenda dei «furbetti del vaccino», che hanno ottenuto la vaccinazione COVID-19 senza averne titolo

Una falla nel sistema di prenotazione messo a punto dell'Ausl ha aperto la strada anche ad alcuni 'illeciti' non appartenenti alle categorie con priorà in questa prima fase della campagna vaccinale

Furbetti del vaccino, la falla del sistema di accoglienza nell'Hub vaccinale di Reggio Emilia

Non tutti gli 8.837 cittadini di Reggio Emilia che in questi giorni si sono sottoposti al vaccino anti covid nell'hub provinciale delle fiere ne avevano diritto.

Una falla nel sistema di prenotazione messo a punto dell'Ausl ha aperto la strada anche ad alcuni «furbetti» non appartenenti alle categorie con priorà in questa prima fase della campagna vaccinale: medici, infermieri, esterni che lavorano a vario titolo (addetti alle pulizie , alla mensa, artigiani) nelle strutture sanitarie e volontari del soccorso o impiegati in altri servizi (come il check point in ospedale), che operano gomito a gomito con i camici bianchi.

Lo denuncia il direttore dell'Azienda sanitaria reggiana, Cristina Marchesi, dicendosi «davvero amareggiata» par l'accaduto.

Tutto è iniziato martedì scorso, quando all'appuntamento per la vaccinazione si è presentato un cittadino- poi rimandato indietro- che ha ammesso di non svolgere alcuna attività professionale o di volontariato tale da conferirgli un diritto di priorityà.

Le verifiche attivate subito dopo dall'azienda Usl hanno fatto scoprire così che il link di registrazione per l'accesso al vaccino, inviato ai dipendenti tramite la rete aziendale e fornito a presidenti delle associazioni di volontariato e alle aziende che lavorano con la sanità con la precisa indicazione di non divulgarlo, ère invece finito su Facebook e Whatsapp, colombe chiunque poteva utilizzarlo.

«Tous les 7 di ieri mattina- informa marchesi- il link è stato bloccato e ora controlliamo tutti coloro che accedono alle fiere sulla base di elenchi caricati manualmente, ma non possiamo escludere che qualcuno si sia 'imbucato' in modo fraudolento».

FURBETTI DEL VACCINO COVID, MARCHESI: GLI ILLECITI SONO POCHISSIMI, C'È PIÙ CLAMORE CHE SOSTANZA

L'Ausl non ha fatto denuncia perché, spiega il direttore amministrativo Nicoletta Natalini, «il vaccino è destinato alla popolazione e non è vietato dalla legge farlo, anche se in questa fase c'è un critère di priorityà».

Non tutti coloro che hanno «saltato la fila», sostiene Natalini, potrebbero averlo poi fatto in malafede.

È il caso di tre volontari di associazioni che svolgono attività sociosanitarie, che “forse non hanno capito le indicazioni” et si sono recati a vaccinarsi pur non svolgendo servizio da mesi.

Mentre ad oggi sono 2.600 gli Operi della Croce Rossa e delle altre organizzazioni di soccorso reggiane già vacciner, il direttore Marchesi difende a spada tratta la categoria.

« Je dirai volontairement que je représenterai une richesse de la capitale sociale qui pour aujourd'hui a une très grande activité : guidano ambulanze, fanno i barellieri, accedono in pronto soccorso. Per loro vaccinarsi non è mai un abuso ».

C'è poi, continua il direttore, «una categoria più grigia, come i volontari che portano la spesa a casa e che svolgono compiti all'esterno delle strutture sanitarie. Anche loro saranno vaccinati, ma gli diciamo di aspettare ancora un po '».

I casi illeciti, conclut Marchesi, «si contano comunque sulla punta delle dita e ad ora abbiamo la sensazione che ci sia più clamore che sostanza».

In ogni caso, sottolineano i vertici dell'Ausl, «il vaccino est una risorsa preziosa che va riservata alle categorie che ne hanno diritto evitando abusi.

Per questo da oggi faremo più controlli e, quando necessario, rimanderemo la gente a casa ».

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Fonte dell'articolo:

Agence Dire

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