In fuga da Leopoli : giunge a Roma con 83 profughi ucraini il convoglio della Croce Rossa Italiana

da Cristiano-Antonino il 22 Mar 2022

Dopo 96 ore di viaggio il convoglio della Croce Rossa è rientrato in Italia da Leopoli. Gli 83 profughi saranno smistati dans diverses régions

Un convoglio della Croce Rossa Italiana è rientrato a Roma, questa mattina, dopo 96 ore di viaggio, da Leopoli.

Il a transporté en Italie 83 professionnels d'enfants, pour les plus femmes, les enfants et les enfants (le plus petit de quatre mois) beaucoup de qualité dans des conditions de fragilité

A fare il punto della situazione, poco dopo l'arrivo dei profughi nel centro logistico della Cri del Trullo, nella Capitale, dove le persone hanno ricevuto un primo pasto caldo, è stato Ignazio Schintu, direttore delle operazioni e delle emergenze e soccorsi della Cri .

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DOVE ANDRANNO GLI 83 PROFUGHI UCRAINI

“Siamo partiti venerdì mattina e siamo arrivati in un centro di racconta di Leopoli per le persone fragili – ha spiegato Schintu – l'operazione è stata concordata con la Croce Rossa dell'Ucraina mentre in Italia abbiamo avuto il supporto della protection civile, di alcune associazioni del terzo settore, tra cui l'Arci, della Regione Piemonte e di istituti religiosi come il Cottolengo, che ha messo a disposizione dodici posti per lungodegenti.

Le persone sono state smistate in diverse regioni, in alcuni casi dai parenti who in Italia, e in alcuni casi hanno già raggiunto la loro destination: a Catania, Avezzano, Verona.

Come detto 21 in Piemonte, a Settimo torinese, grazie alla Regione. E poi 8 en Ombrie, 8 en Basilicate, 3 en Toscane à Pistoia, 17 dans les Pouilles, 14 dans les Abruzzes.

Qui a Roma sono arrivate 29 persone che però poi verranno destinate in parte in Puglia ea Potenza”.

« Per fare tutto questo – ha aggiunto Schintu – servivano risorse.

Ecco perché abbiamo lanciato una raccolta fondi, una delle poche cose che funziona. Senza donatori questa missione cosi difficile e complessa non sarebbe stata possibile.

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Qui, intanto, abbiano allestito una prima accoglienza per queste persone ».

"La situazione a Leopoli è surreale - ha concluso il dirigente della Cri - in quella città le persone continuano a vivere normalmente ma le sirene suonano e la gente muore, anche di fame".