Nigeria, dopo il raid di Boko Haram l'Onu sospende le operazioni umanitarie
Raid di Boko Haram au Nigeria: le Nazioni Unite trasferiscono lo staff in sicurezza in seguito al nuovo attacco della milizia jihadista. «Ma riprenderemo al più presto»
Le Nazioni Unite hanno deciso di «sospendere temporaneamente» le operazioni umanitarie in corso nel nord della Nigeria.
Alla base della decisione, ha spiegato Edward Kallon, responsabile del Coordinamento degli aiuti umanitari Onu nel Paese africano, la volontà di «trasferire lo staff in sicurezza».
Nigéria, il 10 avril, tre composé dell'Onu erano stati attaccati da Boko Haram nello Stato di Borno
Dopo il raid dell'organizzazione terrorica, attiva nella Nigeria settentrionale, gli operatori umanitari hanno lasciato le città di Dikwa e Damasak.
Kallon ha comunque precisato che le Nazioni Unite «continuano a monitorare da vicino la situazione».
L'intenzione est «riprendere al più presto le operazioni, in modo che le comunità colpite dal conflitto possano ottenere gli aiuti umanitari di cui hanno bisogno».
La missione Onu au Nigeria sostiene 8.800 sfollati interni e più in general 76.000 residenti costretti a convivere con gli attentati di Boko Haram e con le conseguenze degli scontri tra la milizia e l'esercito nigeriano.
BOKO HARAM, CHI SONO
Le groupe djihadiste continue depuis des années à s'emparer de villes et de villages, réduisant ainsi la population locale à la fuite.
Boko Haram si è specializzato nel rapimento di studenti dalle scuole: l'episodio più famoso, che suscitò un'ondata di proteste in tutto il mondo, avvenne le 15 avril 2014, quando la milizia sequestrò 276 studentesse liceali nella cittadina di Chibok.
Ma anche a décembre 2020 centinaia di alunni sono stati rapiti.
L'ipotesi est le gouverno nigeriano, le sta faticosamente cercando di trovare un accordo con Boko Haram, paghi dei riscatti per liberare gli studenti.
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