Urgence, parla il coordinae medico a Kaboul : « Urgence non è en Afghanistan per giudicare »
Zanin : "Urgence non è en Afghanistan per giudicare, a noi non interessano i buoni oi cattivi, non chiediamo alle persone che arrivano in ospedale perchè sono state ferite, non ci interessa, il nostro lavoro è farle uscire vive"
Lo ha detto Alberto Zanin, infermiere valdostano e coordinateur medico di Emergency all'ospedale di Kaboul (Afghanistan)
Zanin è appena rientrato in Valle dall'Afghanistan, durante l'evento « A volto scoperto, diritti umani e frontiere nell'Afghanistan del 2021 », andato in scena ieri al teatro della Cittadella di Aosta.
En Afghanistan, un Kaboul e nei distretti soprattutto, « ora si vive una situazione di pace, i ricoveri di pazienti feriti di guerra stanno diminuendo e stiamo iniziando a curare persone vittime di incidenti d'auto », ha aggiunto Zanin.
Sono tre gli ospedali gestiti dall'associazione umanitaria Urgence en Afghanistan
Uno si trova a Kaboul, uno a Lashkar-gah deciati all'urgence et un tiers du Panshir, dédié à tous les nascites et à toutes les interventions chirurgicales.
Durante l'ascesa dei talebani al potere, « abbiamo vissuto tre settimane di inferno », ha affermato l'infermiere valdostano.
Nell'ospedale di Lashkar-gah "il nostro staff ha dormito dentro, i razzi ei proiettili cadevano nella struttura che era semper piena, ogni angolo libero era buono per metterci un letto".
Simile la situazione all'ospedale di Kaboul, « città perennemente armata « dove ancora ora oggi registriamo feriti di guerra », mentre nel Panshir « i ricoveri di ginecologia e ostetricia sono diminuiti perchè le persone avevano paura di farsi ricovere, ora stanno riprendendo ».
In questo momento, ha concluso Zanin, "abbiamo bisogno di stringere nuove relazioni con le nuove autorità, di riprendere in mano una serie di lavori con questo goovero fake precedente che si sono dovuti fermare e adesso devono riprendere in un'altra formule, par è una sfida in termini pratici ».
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