« Marche : il 118 non esiste ! » : il sindacato dei medici dell'Emergenza 118 denuncia tagli e mancati investimenti
Marche, la dichiarazione di Giovanni Papi Renzetti, Responsabile Regionale Marche SMI dell'Emergenza 118 convenzionato
SMI, la dénonciation des Médicis 118 delle Marche
« Il 118 est in prima linea da semper e in questi 2 anni di pandemia non è stato da meno.
Il 118 non si è mai tirato indietro di fronte a nessun paziente che questo fosse covid-19 positivo, avesse febbre, tosse o una qualsiasi altra patologia.
Tous les patients sont en visite et peuvent guérir la tempête.
Solo nella regione Marche sono stati fatti quasi 200.000 interventi nel 2021” così in una dichiarazione Giovanni Papi Renzetti, Responsabile Regionale Marche Sindacato Medici Italiani dell'Emergenza 118 convention.
"Per gli interventi del 2021 il medico del 118 ha fatto la differenza cercando di salvare la vita ai tanti pazienti con patologie tempo dipendenti, cercando di curare i pazienti a domicilio ove possibile, evitando così di congestionare i pronto soccorso e, nell'intervento in cui si necessitava di trasportare il paziente in ospedale, di scegliere quello più opportuno per patologia riscontrata.
Perché il medico del 118 in equipe con infermiere e autista soccorritore cerca di portare rapidamente l'ospedale a casa del paziente e non il paziente in ospedale”.
Un problema non solo delle Marche : "sempre meno medici vogliono lavorare nel 118"
"Durante questi anni semper meno medici vogliono lavorare nel 118 e molti che ci lavoravano hanno lasciato il servizio scegliendo altre occupazioni.
Le condizioni di lavoro negli anni sono decisamente peggiorate e le amministrazioni regionali e l'Asur non hanno mai cercato di migliorare il sistema.
In aggiunta a ciò il carico di lavoro è notevolmente aumentato in conseguenza alla pandemia: sono aumentati il numero degli interventi, i tempi di trasporto e gestione del paziente in quanto si è trasportato anche pazienti in ospedali lontano dalla propria provincia di lavoro per farli ricoverare in ospedali covid dedicati, ed infine è stato necessario coprire le malattie dei colleghi per covid-19 e non per ultime le morti degli stessi ».
«Le travail du médecin du 118 n'est pas un travail pratique, il est fait pour tourner la journée et ne pas tourner toujours au bord du ambulanze Dans le cas et dans les circonstances, c'est un voyage de guérison immédiat, le transport et la gestion des patients également pour les voyages en minerai, afin d'aider le patient et tout ce qu'il a à faire en solitaire, sans l'appoggio ou la confrontation avec un une collègue perché dans une ambulance travaille un seul médecin par vol.
Se a tutto ciò sommiamo la politica che non considera per nulla questi medici capiamo bene perché i medici sono in fuga dal servizio nel 118 ».
118 Marches, le thème des Aree Vaste
"Solo nell'Area Vasta 1 ci sono circa 10 medici su 36 rimasti che meditano di lasciare il servizio 118.
Ancora i medici convenzionati del 118 non hanno beneficiato della premialità COVID promessa dalla Regione Marche già dalla precedente amministrazione per l'impegno svolto control la pandemia ».
«La garde des médecins, donnée par les fuga degli stessi, a porté le divers Aree Vaste a de-medicalizzare les postes territoriaux parce que les médecins sont rimasti en service sono costretti à svolgere turni ogni volta dans des postes divers de la propriété d'attribution et adesso ancora di plus parce que les substances chimiques ont pris soin des soins organiques de Pronti Soccorso soin du personnel.
Questa condizione crea un aumento del disagio lavorativo per i medici e una notevole discriminazione dei pazienti del territorio, soprattutto dell'entroterra, che si vedono arrival ambulanze senza medico dove operano solo degli infermieri che, seppur bravi e competenti, hanno una operatività limitata non potendo prescrivere e somministrare farmaci.
Oltre a ciò alcune Aree Vaste hanno fatto ordini di servizio per far lavorare i medici del 118 nel pronto soccorso togliendoli dall'ambulanza, azione che comporta una ulteriore de-medicalizzazione del territorio, un aggravio del carico lavorativo del medico che si trova a dover lavorare in un contesto che non è il suo e per di più non si risolve il problema della carenza medici anche nei pronto soccorso perché la coperta è troppo corta da ambo le parti e quindi non è tirandola dalle varie parti che si riesce a coprire tutto ».
“Per la politica il 118 non esiste, in tutte le varie proposte di legge o discussioni, non si parla mai del 118; non sono mai state avanzate propose serie per incentivare i medici a lavorare nel 118, si parla semper di potenziare il territorio e dovrebbe essere questo che ci ha insegnato la pandemia, ma in realtà il 118 viene semper depotenziato, vengono tolti medici dalle postazioni, vengono fatti lavorare in condizioni semper peggiori con contratti senza nessuna tutela, inadeguati ed anacronistici e così la fuga è inarrestabile e quale giovane medico sceglierà di lavorare in queste condizioni?
A questo punto ci si chiede se questa fuga che porterà all'estinzione del medico del 118, dovrebbe generare soluzioni per richiamare i giovani medici a lavorare nel 118 e per evitare l'abbandono di chi già ci lavora, ma nulla ancora è stato fatto nella Région des Marches ».
Le restaurant technique régional pour les 118 riches du SMI dans les Marches
“Lo SMI ha richiesto più volte un tavolo tecnico regionale per la questione della riorganizzazione del sistema emergenza-urgenza, per poter trovare soluzioni, ma a tutt'oggi non è stato ancora convocato.
D'altro canto togliere i medici dalle ambulanze, depotenzierebbe il servizio, sicuramente a scapito dei servizi essenziali e della salute dei cittadini ; ma siamo sicuri che tutti abbiamo capito quale sarà il tragico finale se non corriamo ai ripari ora ? » conclut Giovanni Papi Renzetti.
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