Co.ES Italia: “disquisire di futuro, di prospettive di crescita professionale, di competenze”

Obiettivi, adesioni e ultimi sviluppi giuridici e politici di Co.ES Italia, la prima Associazione Nazionale degli autisti di ambulanza e degli Autisti Soccorritori professionisti

Prima Associazione di categoria degli autisti di ambulanza e autisti soccorritori, Co.ES Italia – Conducenti Emergenza Sanitaria – rappresenta tutti i professionisti e simpatizzanti che conducono mezzi di soccorso sanitario in Italia

Negli ultimi due anni, il numero delle adesioni all'Associazione è cresciuto notevolmente: rispetto al 2020, è stato registrato un aumento del 30%.

L'iscrizione, e quindi l'adesione agli obiettivi instituzionali contenuti nello Statuto, avviene attraverso i Co.ES regionali oppure mediante l'adesione diretta secondo le modalità descritte sul sito internet instituzionale www.coesitalia.eu  ili preuzmi l'App Co.ES Italia.

L'associazione è strutturata all'insegna di una larga partecipazione della base, attraverso i Co.ES regionali dotati di autonomia locale, i quali a loro volta designano i membri del Consiglio Nazionale che elegge il Presidente ei membri del Direttivo Nazionale.

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Gli obiettivi perseguiti sono frutto della sintesi di tutti gli Associati che sono l'anima e la forza del Co.ES Italia; i dipendenti del servizio pubblico e quelli del settore privato hanno a cuore gli stessi fini

Nonostante tutte le strategie messe in atto, ad oggi non è ancora stata normata la figura professionale di Autista Soccorritore in Italia, a differentenza di tutte le altre operanti in sanità ea differentenza di tutti gli altri Paesi europei.

Infatti, nonostante da oltre 25 anni l'Associazione si sia prodigata per sensibilizzare le istituzioni politiche e governative, le parti sindacali e tutti gli organismi competenti, ancora non si è raggiunta una convergenza politica enoughe.

Questo evidenzia uno scollamento tra quella che è la realtà operativa che segue le esigenze di professionalità di un sistema in forte crisi da stress e quella che dovrebbe essere la base normativa che stabilisce le regole, disciplina l'aspetto formativo e individua le competenze dell'Autista -Soccorritore in maniera univoca a livello statale.

Va ricordato che per legge le figure professionali in sanità, qualunque esse siano, possono essere create soltanto dallo stato.

Un altro aspetto, strettamente legato all'assenza del profilo giuridico è quello contrattuale, sia pubblico che privato.

Qui, il riferimento non va alla mera parte economica (la quale esula dalle competenze di Co.ES Italia che si limita a sensibilizzare le parti sottoscrittrici dei contratti), ma, tenuto conto delle numerose segnalazioni, esiste il problema della coerenza tra inquadramento contrattuale e mansione realmente svolta.

Co.ES Italia vorrebbe disquisire di futuro, di prospettive di crescita professionale, di competenze, seppur limitatamente al mondo laico e tecnico del soccorso, ma per farlo servirebbero basi certe e universalmente riconosciute.

Ad oggi, sono poche le regioni che hanno implementato e attuato dei validi sistemi di formazione e verifica delle competenze certificate da un organismo istituzionale terzo, propedeutiche all'accesso al servizio attivo e di verifica costante del mantenimento dei requisiti specifici.

Partire dal Congresso Hitno Urgenza di Riva del Garda, lo scorso settembre 2021, con la sottoscrizione della Carta di Riva, si sono ampliate le collaborazioni e le condivisioni.

In particolare, si è preso coscienza da parte della politica, delle parti sindacali, delle società sciencehe/tecnico professionali e delle OdV che il sistema di emergenza sanitario è in una fase delicata di ristrutturazione e ammodernamento.

“Questo necessario cambiamento – afferma il Consiglio Direttivo Co.ES Italia – è forzato dalla carenza dei medici MEU, mancanza che vede coinvolte tutte le figure professionali operanti nell'emergenza pre-ospedaliera.

Si tratta, infatti, di figure legate l'una all'altra dallo stesso principio specifico della catena della sopravvivenza: ogni anello è vitale, se una sola delle componenti venisse a mancare si comprometterebbe il risultato finale.”

A tale presa di coscienza dovranno necessariamente seguire una serie di atti “coraggiosi” e indispensabili non più rinviabili.

È necessario mettersi in gioco, abbandonare posizioni corporativistiche e pensare a un modello organizzativo che veda come unico obiettivo la salute del cittadino, perseguibile solo attraverso la crescita professionale di tutti gli attori del sistema, anche attraverso le opportune valorizzazioni.

Allo stesso tempo, non meno importante è l'apertura degli operatori ad accogliere le riforme: abbandonare certe forme di protezionismo è fondamentale se si vuole procedere verso un miglioramento delle condizioni lavorative.

A livello parlamentare, in XII Commissione Senato, sono presenti 4 DDL sull'istituzione del nostro profile profesionale.

Come più volte ribadito dalla Presidente On. Annamaria Parente, l'ostacolo è ora di natura politica: “i tempi – continua il Consiglio Direttivo Co.ES Italia – se ci sono, sono strettissimi e, salvo sorprese, anche in questa legislatura vediamo materializzarsi all'orizzonte l'ennesimo buco nell 'acqua.”

Co.ES Italia ha interloquito, collaborato, proposto soluzioni in trasparenza e in coerenza alle proprie idee – espresse recentemente in Audizione alla XII Commissione Igiene e Sanità del Senato e su tutti i tavoli tematici – cercando di trovare una sintesi tra le diverse posizioni.

Per quanto riguarda gli autisti soccorritori, si prospetta, secondo l'opinione di Co.ES Italia, un autunno 'caldo'

“L'idea di attendere le prossime elezioni politiche 2023 – conclude l'Associazione – per riprendere l'iter legislativo dal principio, il prendere atto che la Commissione Tecnica della Conferenza delle regioni in gennaio 2022 su richiesta delle OOSS ha annunciato la ripresa della discussione sul profile professionale, ma ad oggi ancora nulla è accaduto, è francamente difficile da accettare.”

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Fonte dell'articolo:

Co.ES Italia

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