Russia, i lavoratori delle ambulanze degli Urali si ribellano ai bassi salari: 300 lavoratori scrivono alla Duma

da Cristiano Antonino il Giu 30, 2022

Ambulanze, lavoratori in Russia sul piede di guerra: come ha dichiarato a Novye Izvestia Azamat Safin, responsabile della sezione sindacale Deystvie della stazione di ambulanze di Magnitogorsk, il motivo dell’appello è la situazione del contratto collettivo, che dovrebbe essere firmato a luglio

Da parte dei lavoratori, il dialogo con la direzione è stato condotto dal sindacato degli operatori sanitari fedeli all’amministrazione, pertanto nulla è cambiato nel contratto collettivo che era in vigore in precedenza a favore dei medici.

Questo ha spinto i lavoratori a firmare la lettera, che è stata inviata a 15 destinatari: Deputati della Duma di Stato e autorità federali. In totale, il documento è stato firmato da 297 dipendenti della stazione di ambulanze.

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Russia, i lavoratori delle ambulanze degli Urali chiedono di migliorare l’assistenza medica

“Chiediamo assistenza per migliorare la disponibilità di assistenza medica nella regione di Chelyabinsk”, afferma Azamat Mustafin. –

In particolare, per garantire che il numero di brigate sia conforme allo standard.

Un team ogni 10.000 adulti, un team pediatrico ogni 10.000 bambini e team specializzati uno ogni 100.000 abitanti.

Ora non ci sono abbastanza squadre.

Durante i mesi più stressanti della pandemia, la disponibilità di assistenza medica è calata drasticamente.

Così, alcune chiamate sono state servite a Magnitogorsk con un ritardo di oltre 48 ore.

Vale la pena notare che il sistema di ambulanze è un servizio di emergenza, e quindi dovrebbe essere ridondante in caso di emergenza, pandemia o maggiore minaccia terroristica”.

Inoltre, i medici richiedono di fissare nel contratto una serie di clausole che consentano di aumentare i salari.

Ad esempio, se si deve lavorare part-time o al di fuori del territorio assegnato, l’indennità deve essere pari al 25% dello stipendio.

Chiedono inoltre di restituire il bonus precedentemente ridotto per l’anzianità di servizio fino all’80% dello stipendio per chi lavora più di 7 anni.

Ora, secondo i lavoratori, la differenza di stipendio tra i nuovi arrivati e gli anziani è di soli 3.000 rubli.

Secondo il paramedico dell’ambulanza di Magnitogorsk Vladimir Kolesnikov, l’unica cosa che trattiene i medici in ambulanza è il pagamento del ticket, che praticamente raddoppia lo stipendio.

Ma la comunità medica si sta già preparando all’abolizione di questi pagamenti. I documenti normativi li prorogano fino alla fine del 2022.

La situazione a Magnitogorsk non è unica. Problemi simili si riscontrano in tutto il Paese.

Per i medici, l’unico modo per mantenere il livello di reddito e lo standard di vita abituale dopo l’abolizione dei pagamenti covidi potrebbe essere la modifica dei contratti collettivi.

La difficoltà sta nel fatto che gli stipendi sono regolati in ogni regione a modo suo, e ogni équipe stringe rapporti di lavoro con un’istituzione specifica.

Un medico di ambulanze, rappresentante dell’organizzazione Action di San Pietroburgo (nord della Russia), Grigory Bobinov, ha dichiarato a Novye Izvestia che la migrazione del personale medico è già visibile

“Nelle regioni, i salari sono un argomento chiave”, dice l’esperto, “spesso le persone non capiscono da chi e da cosa dipende il pagamento, ogni regione scrive i propri regolamenti salariali, stabilendo tariffe irragionevolmente basse, e non è chiaro chi le calcola.

Purtroppo, le persone non sempre capiscono cosa sia un contratto collettivo e come prescrivere una chiara distribuzione dei pagamenti incentivanti e di altre indennità.

Questo problema ha molte sfaccettature ed è legato al fatto che per 15 anni coloro che sono ora al potere in medicina hanno prescritto tutte le regole per se stessi.

La gente comune sta appena iniziando a capire che nessuno farà nulla per loro e che tutto deve essere realizzato da soli.

Ora vedo che a San Pietroburgo vengono persone da tutte le regioni: Kursk, Oryol, Lipetsk, Bashkiria.

Le persone votano con i piedi, trasferendosi in regioni dove la retribuzione è migliore.

Penso che con l’abolizione del covid-19 questo processo si intensificherà”.

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