Regione Veneto presenta lo studio di Vo’ Euganeo: “Il 43% dei positivi è asintomatico”. Testati anche 234 bambini

Lo studio sul caso di Vo’ Euganeo permette di studiare cosa accade in una comunità chiusa. Dove gli abitanti sono stati sottoposti a tampone due volte

 

Vo’ Euganeo, i dati che fanno pensare:

“Il 43,2% dei casi confermati di SARS-CoV-2 nel paese di Vo’ Euganeo sono risultati asintomatici.

Non è stata trovata alcuna differenza statisticamente significativa nella carica virale dei pazienti sintomatici rispetto a quelli asintomatici“.

Questi i dati emersi nella pubblicazione del 16 aprile dello ‘Studio di Vo’’, l’indagine epidemiologico osservazionale condotta da un ampio team di epidemiologi della Regione Veneto sul paese padovano.

 

Vo’ Euganeo, lo Studio rilanciato dalla Società Italiana di Pediatria preventiva e sociale (Sipps)

A presentare questi dati, rilanciati dal gruppo di specialisti per la Covid-19 della Societa’ italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), è il pediatra Giovanni Simeone.

“L’esperienza di Vo’ Euganeo è interessante da analizzare- spiega il pediatra- perché permette di studiare cosa accade in una comunità chiusa, dal momento che il paese è stato messo in quarantena ben prima dei vari lockdown regionali e nazionali, avvenuti quasi tre settimane dopo”.

Vo’ Euganeo è un comune di 3.275 abitanti con una densità di 161 abitanti per chilometro quadrato.

A Vo’ è stato rilevato ufficialmente il primo caso in Italia di morte con/per Coronavirus il 21 febbraio 2020.

Sono state raccolte informazioni su demografia, presentazione clinica, ricovero ospedaliero, rete di contatti e presenza di infezione da SARS-CoV-2 in tamponi rinofaringei effettuati dall’85,9% e dal 71,5% della popolazione di Vo’ in due intervalli di tempo consecutivi.

Vo’ Euganeo, l’analisi:

“Questo aspetto- prosegue il pediatra- è molto importante perchè significa avere un denominatore ben determinato (cioè un numero di abitanti abbastanza grande da essere rappresentativo di tutta la popolazione), su cui poi elaborare i rapporti sul numero di sintomatici, asintomatici, ricoveri e ricoveri in terapia intensiva.

Nello studio quasi tutta la popolazione viene testata per 2 volte, a distanza (media) di 11 giorni.

Nella prima indagine- sottolinea il medico- che è stata svolta quando è iniziato il lockdown del paese, è stata riscontrata una prevalenza di infezione del 2,6%, ovvero 73/2.812 tamponi positivi.

Nella seconda indagine, che è stata condotta alla fine del blocco, gli autori hanno rilevato una prevalenza dell’1,2% pari a 29/2.343 tamponi positivi”.

Un aspetto cruciale in questo campionamento, spiega Simeone, “è stato il tracciamento dei contatti dei nuovi casi infetti, ricostruendo la catena di trasmissione.

È emerso che la maggior parte delle nuove infezioni rilevate nel secondo campionamento sono avvenute nella stessa comunità prima del blocco o da infezioni asintomatiche all’interno della stessa famiglia.

L’osservazione che la carica virale nelle infezioni asintomatiche non differisce in modo significativo da quella delle infezioni sintomatiche risalta ulteriormente questa ipotesi”.

Vo’ Euganeo, testati 234 bambini

Nello studio sono stati testati 234 bambini da 0 a 10 anni e nessuno di essi è risultato positivo al virus, anche se solo 13 di loro vivevano in famiglie con persone positive.

“Non significa che i bambini non rischiano di ammalarsi- precisano gli autori della ricerca nelle conclusioni- i tamponi nasofaringei testano la presenza del virus nell’individuo, ma non se si è stati esposti allo stesso.

Per quello servono test sierologici, che chiariranno meglio anche come evolve l’infezione nei bambini”.

Lo studio “getta nuova luce sulla frequenza dell’infezione asintomatica da SARS-CoV-2 e sulla sua infettività (misurata dalla carica virale)- conclude il pediatra- e fornisce nuovi spunti sulla dinamica di trasmissione, sulla durata della rilevazione della carica virale e sull’efficacia delle misure di controllo attuate”.

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