Come si manifesta l'ictus? I segnali cui prestare attenzione

Il termine Ictus identifica tutti gli accidenti cerebrali che possono essere causati da un evento ischemico (restringimento od ostruzione delle pareti venose dovute ad un corpo estraneo o ad accumuli di materiale; l’Ischemia determina una mancata irrorazione dei neuroni ed è collegata all’85% dei casi di ictus) o emorragico (rottura di un vaso sanguigno conseguente alla presenza di un corpo estraneo, ad una fragilità congenita o sviluppata con l’invecchiamento; 15 % dei casi)

L’ictus, in Italia e in tutti gli stati industrializzati, è la terza causa di morte e la prima di invalidità.

Come si manifesta un ictus?

Preceduto spesso da intenso mal di testa, nausea e vertigini, causa poi un’improvvisa perdita di coscienza e una conseguente paralisi completa di un lato del corpo.

In Italia, ogni anno, colpisce 186 mila persone: il 20% muore entro il primo mese dopo l’attacco, il 30% sviluppa invalidità permanenti.

Che sia causato da un’ischemia o da un’emorragia, l’ictus ha conseguenze devastanti

I neuroni, infatti, necessitano di ossigeno per funzionare (si calcola che utilizzino l’85% dell’ossigeno assimilato dal corpo).

Un’interruzione, anche di pochi minuti, di un corretto afflusso di sangue può portare alla morte neuronale, con il conseguente sviluppo di un’invalidità più o meno grave, a seconda dell’area cerebrale offesa e della sua estensione.

L’ictus colpisce più gli uomini (7,4% nella popolazione over 65) delle donne (5,9%)

La sua incidenza, rara prima di 55, aumenta con gli anni.

L’ictus è in genere improvviso, ma a volte possono comparire dei segnali premonitori, che permettono di attivare la prevenzione.

I Tia, attacchi ischemici transitori, sono caratterizzati dal mal di testa, stato confusionale, vertigine, perdita di senso della realtà, torpore monolaterale (a metà del corpo).

L’attacco dura da alcune decine di minuti a poche ore e si risolve da sé, con una completa ripresa della funzionalità.

Il Tia è però un prezioso campanello d’allarme; una ricaduta più grave è possibile nel giro di 18 mesi.

Allora, bisogna tenere sotto controllo funzionalità cardiaca, colesterolo e pressione arteriosa, e abolire il fumo.

Utili i farmaci anticoagulanti se il problema è di tipo ischemico; protettivi della parete dei vasi sanguigni in caso di fragilità.

Qual è la terapia giusta?

La chirurgia per eliminare un coagulo serve in casi selezionati; se l’ictus si verifica comunque, si somministrano farmaci in attesa della valutazione complessiva del danno.

Segue la fisioterapia per permettere alle parti di cervello sane di sostituire quelle malate nelle funzioni compromesse (un recupero accettabile si ha nel 50% dei casi).

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