Esami reumatologici: l’artroscopia e gli altri test per le articolazioni

L’artroscopia è uno degli esami reumatologici: permette di analizzare un’articolazione utilizzando un artroscopio, uno strumento diagnostico formato da un tubicino, da lenti ed una fonte luminosa che agisce come un endoscopio

Solitamente, l’artroscopia viene effettuata sul ginocchio in anestesia loco-regionale, ma può essere utilizzata per qualsiasi altra articolazione.

La pelle della parte da analizzare viene pulita prima con sapone antisettico; viene effettuata quindi un’incisione nell’articolazione ed iniettato un liquido sterile all’interno della stessa per permettere una visione migliore.

Viene infine inserito l’artroscopio e l’immagine dell’articolazione può essere vista ed analizzata su un monitor a cui lo strumento viene collegato.

Durante l’artroscopia, possono anche essere effettuate altre manovre; ad esempio, può essere condotta una biopsia oppure una ricostruzione dei legamenti.

In questo caso, le incisioni saranno tante quante ne servono per introdurre gli altri strumenti necessari.

L’esame dura in generale un’ora.

È possibile che la parte si gonfi dopo l’esame, ma è del tutto normale.

L’articolazione esaminata potrebbe rivelarsi leggermente rigida per qualche giorno dopo l’artroscopia.

Le attività più leggere, per esempio, passeggiare, possono essere riprese subito, anche se potrebbero provocare dolore e gonfiore.

La ripresa in generale delle attività dipende dal tipo di patologia riscontrata all’esame.

Altri rischi legati a questo esame sono, oltre al gonfiore, un aumento del dolore all’articolazione, un’infezione o un’infiammazione; inoltre, potrebbero verificarsi problemi quali la perforazione di un tessuto, la rottura di un legamento o un’emorragia.

L’artroscopia è un esame molto accurato ma molto invasivo, per questo motivo solitamente si prescrive soltanto dopo la radiografia per approfondire la situazione dell’articolazione presa in esame.

Esami reumatologici di laboratorio

ANA: è l’esame che permette di stabilire la presenza di Anticorpi antinucleari nel circolo sanguigno; questi anticorpi, infatti, sono il segno di Infiammazione ai tessuti connettivi o della presenza di malattie autoimmuni (lupus, artrite reumatoide, sclerodermia).

Analisi delle urine: l’esame studia un campione di urine alla ricerca di proteine, globuli rossi, globuli bianchi o altro nelle urine analizzate.

Valori alterati di queste analisi possono indicare una patologia a carico dei reni, che si associa spesso a diverse patologie di origine reumatica, come lupus o vasculite.

Artrocentesi: è l’aspirazione, tramite un lungo ago, di un campione di liquido sinoviale da un’articolazione per sottoporlo ad analisi; l’esame si effettua in anestesia locale.

Il medico può così scoprire la presenza di eventuali batteri o virus o cristalli all’interno dell’articolazione.

Conta dei globuli bianchi: serve a determinare la quantità di globuli bianchi in circolo; un aumento di queste cellule può significare la presenza in un’infezione in atto, la loro diminuzione può essere segno di alcune malattie autoimmuni.

Conta delle cellule ematiche: serve a determinare la quantità di cellule ematiche (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) in circolo.

Alcune patologie di origine reumatica provocano leucopenia, cioè un basso livello di globuli bianchi, così come alcuni farmaci possono provocare un abbassamento della quantità di piastrine o dei globuli rossi.

È quindi frequente che, dopo la prescrizione di una terapia, il medico richieda questo tipo di test.

Creatinina: è solitamente prescritto per i pazienti che hanno una patologia reumatica per valutarne il coinvolgimento del sistema renale.

Ematocrito: questo esame, insieme all’emoglobina, è svolto essenzialmente per valutare la quantità di globuli rossi presente nel campione di sangue prelevato; infatti, una minore quantità di globuli rossi sta spesso ad indicare la presenza di artrite di origine infiammatoria o di altre patologie reumatiche.

Fattore di sedimentazione degli eritrociti: l’esame mette in evidenza un’eventuale infiammazione nell’organismo; infatti, un alto fattore di sedimentazione indica la presenza di varie forme di artrite, come l’artrite reumatoide o la spondilite anchilosante, oppure di patologie che colpiscono i tessuti connettivi.

Fattore reumatoide: cerca la presenza di questo anticorpo nel sangue; la positività a questo esame sta ad indicare la presenza di artrite reumatoide.

Proteine di complemento: è la misurazione di queste proteine, che svolgono nell’organismo un compito importante, cioè quello di combattere le sostanze estranee entrate nel corpo umano; un basso livello di proteine di complemento sta ad indicare la presenza di lupus.

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